lunedì 27 aprile 2015

Contagio (2)



Qualcuno svegli Padoan dal suo torpore ottimistico. Il Grexit non è una passeggiata.

"vale la pena segnalare un'altra perla di saggezza detta dal Ministro Padoan, che afferma:
"I rischi per l'Italia non crescerebbero con una Grexit [...] L'Italia ha significativamente rafforzato la propria posizione ed è aumentata la fiducia soprattutto da parte del mercato. I fondamentali dell'Italia si sono rafforzati e la cosa l'ha riconosciuta anche la Commissione europea"

(www.trend-online.com)

L'Italia non sta meglio dell'autunno 2011, anzi tutti gli indicatori macroeconomici sono molto peggiorati da allora. Oggi lo spread è sceso solo grazie ai vari interventi della Bce e a una sorta di accordo intra europeo che prevede di non agitare troppo le acque. Ogni paese è interdipendente con l'altro, quindi anche se le condizioni economiche di Italia, Spagna e Francia ecc. fanno schifo, tutti devono far finta che non sia così. Tutti devono far finta che i problemi siano stati superati.

Ma non è così. Infatti dal 2011 abbiamo un debito pubblico sempre più fuori controllo, un Pil sempre in territorio negativo o allo zero, una disoccupazione e domanda interna sempre più simili a quella di un'economia di guerra. Ma eliminato il governo Berlusconi i media main stream hanno fatto credere che il punto più basso della nostra economia è stato superato. Per nulla: raggiunto il fondo si è cominciato a scavare...

Ma per Padoan e Renzi si vede già benissimo la ripresa all'orizzonte. Hanno visioni da miraggi. Padoan sogna ad occhi aperti, Renzi vive proprio in un mondo tutto suo. Ci vuole il parere di una banca per capire l'ovvio:

"sottolinea Goldman - riteniamo che, a livello decennale, lo spread dei rendimenti spagnoli e italiani verso quelli dei Bund potrebbe comunque allargarsi fino a 350-400 punti base circa, prima che si risponda (alla crisi Grexit). Sottolineiamo che l'addio di un paese membro dagli accordi monetari "irrevocabili' dell'Unione monetaria europea di porterebbero in acque inesplorate, ed è difficile prevedere quanto negativa potrebbe essere la reazione del mercato"."
(www.wallstreetitalia.com)

Ed intanto i ministri economici d'Europa si incontrano per insultare Varoufakis, invece di cercare un accordo per mantenere la Grecia nell'euro a tutti i costi. L'euro è irreversibile fintanto che non si scontra con gli egoismi nazionali. La Grecia imperturbabile fa il suo gioco: il popolo greco non ha nulla da perdere. In caso di defualt perderebbe molto di più il resto d'Europa. Ma probabilmente i governi d'Europa pensano di essere immuni dalle conseguenze di un'eventuale Grexit.

In Grecia continua la caduta verso l'abisso del default.

"Aumentano i controlli di capitali in Grecia. Dopo aver obbligato le amministrazioni locali a trasferire le loro riserve nelle casse dello stato centrale, il governo di Atene, reduce da una nuova fallimentare riunione dell'Eurogruppo, avrebbe deciso di optare per la confisca dei depositi dei piccoli debitori.
Stando a quanto riporta Kathimerini, non ci sono ancora cifre ufficiali relative alla nuova operazione lanciata dalle autorità fiscali: tuttavia, la confisca colpirebbe anche un cittadino con un debito di appena 200 euro.

...
Passando alla cronaca di attualità, Atene ha finito i soldi e avrà bisogno di un terzo, forse anche di un quarto e quinto piano di salvataggio.
Secondo le indiscrezioni la Germania si sta pertanto preparando a un 'piano B' per evitare il peggio. Ieri pare si sia svolto un colloquio telefonico tra il cancelliere Angela Merkel e il premier ellenico Alexis Tsipras."

(www.wallstreetitalia.com)

Lo Stato greco sta raschiando il fondo del barile. Intanto in Europa si perde tempo in sofismi ideologici neoliberisti. Non lo si vuole ammettere e si cercano nuove scorciatoie finanziarie: però per uscire da questa crisi ci vuole un notevole ed impetuoso intervento pubblico nell'economia. Con le ricette liberiste non se ne uscirà mai. Con il gioco del rendere sempre più precario e sottopagato il lavoro, non ci sarà nessuna vera ripresa. Al limite si avrà un economia asfittica di puro sostentamento, non una crescita vera.


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