giovedì 12 gennaio 2012

Eppur qualcosa si muove…




Grazie a Draghi ("Spread: ottimismo vs pessimismo") e al suo LTRO oggi l’abbiamo sfangata:

“Successo per l'asta di BoT: il Tesoro ha collocato titoli per 12 miliardi con rendimenti più che dimezzati. Nel dettaglio il Tesoro ha collocato 8,5 miliardi di euro con un rendimento lordo del 2,735% … quasi dimezzato rispetto al 5,95% registrato a meta dicembre 2011 e ai minimi dallo scorso giugno …Assegnati anche 3,5 miliardi di BoT con durata residua di 136 giorni: in questo caso la domanda è stata pari a 6,485 miliardi (1,8 volte l'offerta da 1,7 del collocamento di dicembre) di euro e il rendimento lordo ponderato si è fermato all'1,644%
Ne ha tratto giovamento, finalmente anche lo spread sui Btp decennali sceso a 480 punti base.

Successo per l'asta di BoT. Crollano i rendimenti, domanda sostenuta

E intanto in attesa della fase 2 montiana (la fase 1 è meglio dimenticarla…) alcune anticipazioni delle liberalizzazioni sembrano disegnare un’economia italiana più dinamica, con la speranza che qualcosa di questa sopravviva alla crisi:

Taxi, autostrade, notai e spiagge: tutte le scelte di Monti sulle liberalizzazioni

“Dalle tariffe autostradali, passando per le spiagge e i saldi, le tariffe di gas e luce, fino al numero di notai, farmacie e regolamentazione dei farmaci di fascia C. E, naturalmente, le licenze dei taxi. La bozza del decreto legge sulle liberalizzazioni spazia in vari ambiti.”

Molti piccoli monopoli salteranno. Da un punto di vista dello sviluppo economico nazionale è un bene, ma da un punto di vista del privato, principalmente della classe “borghese”, si profila nell’immediato molto spesso un impoverimento generalizzato.

“…i sistemi tariffari dei pedaggi relativi alle concessioni in essere saranno rivisti, si legge nel testo, «con determinazione dell'indicatore di produttività a cadenza quinquennale per ciascuna concessione; in caso di mancata determinazione dei nuovi criteri tariffari nel termine indicato, i livelli delle tariffe restano fissati a quelli definiti nel 2012 e non possono subire alcun incremento fino alla rideterminazione secondo il metodo previsto nel periodo precedente».”

Se l’autostrada non è ben gestita e mantenuta efficiente, c’è il rischio per il concessionario di non vedersi aggiornato il prezzo del pedaggio. Il concessionario dovrà organizzare il lavoro in modo più efficiente. I mancati aumenti tariffari potrebbero ribaltarsi sui rinnovi contrattuali del personale.

“La bozza prevede inoltre lo scorporo della rete ferroviaria italiana dal gruppo Fs e lo stop dell'obbligo di applicare i contratti collettivi di settore nel trasporto ferroviario.”

In questo caso, più che liberalizzazione della rete ferroviaria, ci sarà una riduzione degli stipendi degli addetti che potranno essere assunti da nuove imprese diverse dalle vecchie ferrovie. Ma probabilmente con dietro sempre i soliti referenti.

“… arrivano più licenze per i taxi e «adeguate compensazioni da corrispondere una tantum a favore di coloro che sono già titolari di licenza». Inoltre sarà consentito avere «la titolarità di più licenze» e più flessibilità sugli orari di lavoro. «L'incremento del numero delle licenze - si legge nell'articolo 22 - ove ritenuto necessario anche in base a un'analisi per confronto nell'ambito di realtà comunitarie comparabili, è accompagnato da adeguate compensazioni da corrispondere una tantum a favore di coloro che sono già titolari di licenza”

Si cerca di dare un contentino ai taxisti che si sono ipotecati la casa per acquistare le licenze. Ma probabilmente con le nuove licenze, non riusciranno a recuperare tutta la cifra. Si profila per loro una riduzione della ricchezza e forse anche della redditività del loro mestiere.

“Nel giro di due anni ci saranno mille notai in più.”

Unito alla probabile sparizione della tariffa minima, fare il notaio non sarà più conveniente come prima. Un piccolo recupero lo avranno con un modesto aumento della clientela attratta da minori costi. Questo avverrà anche per gli altri professionisti.

“Il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 3.000 abitanti». … Poi sui farmaci di fascia C, quelli cioè con obbligo di ricetta ma totalmente a carico del cittadino, si stabilisce che potranno essere venduti liberamente anche nelle parafarmacie e nella grande distribuzione”

Anche l’aumento del numero delle farmacie e dei punti di vendita, causerà una diminuzione degli utili delle vecchie farmacie.

“Previste inoltre anche gare pubbliche per le concessioni del demanio marittimo per attività turistico-balneari. «In conformità alla normativa dell'Unione europea a tutela della concorrenza,…A favore dei precedenti concessionari è riconosciuto un diritto di prelazione, ove adeguino la propria offerta a quella presentata dal concorrente risultato vincitore della procedura». Le concessioni non potranno avere durata superiore a quattro anni e non potranno essere automaticamente prorogate”

Per allestire un bagno ci vuole un certo investimento. Se le licenze diventano troppo brevi e si devono fare gare d’appalto in cui si praticano ribassi come quelli in ambito di forniture ed edilizia (intorno al 50% attualmente), non so fino a che punto possa diventare una attività ancora ambita e remunerativa, vista la sagionalità. E probabilmente saranno forniti sempre meno servizi ai turisti.

“Ogni impresa che svolga attività commerciale anche al dettaglio, in qualunque settore merceologico, può decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi o vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni”

Questo provvedimento può essere utile in certi ambiti commerciali e procurare anche maggiori entrate. Ma il cliente potrebbe essere meno tutelato con merci provenienti da fondi di magazzini e fallimenti.

“In caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano alle proprie dipendenze alla data del 31 gennaio 2012 un numero di prestatori d'opera pari o inferiore a quindici, il numero di prestatori d'opera di cui al comma precedente è elevato a cinquanta”

Sembra la solita normativa all’italiana nata per aggirare un problema. Invece di intervenire sull’art. 18 si inventa un sotterfugio per eluderlo. Si troverà un modo per fondere fintamente più aziende piccole.

In conclusione, i provvedimenti che potrebbero essere adottati sembrano buoni. Il problema è l’unione di questi accorgimenti economici con il sistema fiscale asfittico italiano. Essendo i provvedimenti liberalizzativi, solitamente delle misure che incidono sulla concorrenza e quindi sul prezzo, mal si conciliano prezzi bassi con tasse alte. In alcuni casi l’obiettivo si può raggiungere organizzando meglio l’impresa, ma con una tassazione che sfiora anche il 60%, difficilmente si potrà incentivare l’economia nazionale fino a spingere il Pil su una crescita del 2-3% annua.

Tali provvedimenti andrebbero accompagnati con sostanziali riduzioni dell’imposizione fiscale sulle categorie interessate, unite ad accorgimenti per ridurre l’evasione fiscale delle medesime.
Buona anche l’idea di permettere la costituzione di nuove società a responsabilità limitata direttamente tramite l’Ufficio del Registro e con poca spesa (circa 500 euro): ma perché limitarsi ai soli giovani con meno di 35 anni e invece non estendere il provvedimento a tutti?

Intanto, la politica ufficiale pensa ai suoi interessi, come al solito:

Arresto di Cosentino, la Camera dice no

La Consulta boccia i referendum elettorali

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