domenica 7 aprile 2013

Cosa farà il nuovo governo?


Innanzi tutto il nuovo governo sarà più politico del precedente, ma i partiti cercheranno di stare con un piede fuori. Gli elettori sono li che guardano ogni mossa, e un nuovo esecutivo tecnico alla Monti non lo perdonerebbero alla politica:

"Nell'arco del 2012 i licenziamenti hanno superato quota un milione (1.027.462), con un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando sono stati 901.796). E' quanto si evince dal sistema delle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro. Nel solo ultimo trimestre sono stati 329.259 in un aumento del 15,1% sullo stesso periodo 2011. Nell'intero 2012 sono stati attivati circa 10,2 milioni di rapporti di lavoro a fronte di quasi 10,4 milioni cessati, nel complesso, tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti e licenziamenti. I licenziamenti registrati nel periodo riguardano sia quelli collettivi, sia quelli individuali (per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo o soggettivo)."
(www.repubblica.it)

Quindi i partiti vorranno fare qualcosa per lenire le difficoltà degli italiani. Cose anche scritte negli otto punti di una parte e dell'altra. Ma ci riusciranno?

"Chi verrà dopo Mario Monti e Vittorio Grilli non avrà nessuno spazio per prendere decisioni rilevanti.
Zero per fare altra spesa pubblica - e questo sarebbe comprensibile - ma nemmeno per incentivare lo sviluppo o affrontare spese inevitabili.

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Fino due giorni fa era solo un gossip politico economico riassumibile nella seguente espressione: il governo Monti sta servendo un piattino avvelenato al successore. Nella migliore delle ipotesi lo paralizzerà, nella peggiore lo metterà nella condizione di fare una manovra che farà rimpiangere le sue.
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«Tutto ciò che comporta nuova spesa richiede nuove coperture», ha precisato il ministro dell'Economia a chi gli chiedeva come avrebbe fatto il prossimo esecutivo a finanziare gli ammortizzatori sociali (cioè la Cassa integrazione), le risorse per gli esodati, le missioni militari e altre poste di spesa che di fatto sono già considerate inevitabili, adesso che il governo in carica ha portato il deficit del 2013 a al 2,9% del Pil.
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La tempesta perfetta sui conti futuri, si completa con la clausola di salvaguardia introdotta da Monti, comunicata alla Commissione europea, senza sentire il Parlamento. Se il rapporto deficit Pil nelle prossime stime dovesse superare la soglia del 3%, scatterà o il blocco dei pagamenti o altre misure per coprire i trasferimenti alle aziende dei crediti. In sostanza, un'altra voce di spesa che si aggiunge alla manovra. Che era già inevitabile e sta diventando sempre più pesante."

(www.ilgiornale.it)

"senza sentire il Parlamento". Che bella trovata è stata il governo tecnico. Soprattutto per la Merkel e per i tecnocrati europei. Ora per fare nuovo deficit si dovrà o chiedere l'autorizzazione a Bruxelles, o rompere i trattati firmati con l'Europa.

Il prossimo governo, prevedo sarà molto in affanno, nella gestione dei problemi dell'economia italiana. Sempre più sarà necessario fare delle scelte: treni ad alta velocità, o soluzioni per gli esodati? nuovi aerei da guerra, o cassa integrazione prolungata?

Per fortuna la Corea del Nord ci toglierà le castagne dal fuoco, mandando in malora l'economia di tutto il globo, facendo qualche pericolosa stupidaggine (Seul, ipotesi missili a metà settimana Monito della Cina: “No al caos in Asia”www.lastampa.it).

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