martedì 23 aprile 2013

Grafici della paura


La situazione è abbastanza paradossale. Il quantitative easing pazzesco del Giappone ha contribuito a gettare liquidità nei mercati mondiali. Persino il nostro spread ne sta beneficiando: i nostri Btp sono molto richiesti con gli attuali rendimenti, in un mondo dove più nessun investimento sicuro rende abbastanza  (quindi i nostri Btp non fanno parte della categoria degli investimenti sicuri).

Eppure si continua ad udire il flap, falp delle ali degli avvoltoi che preannunciano sfracelli. I valori azionari, soprattutto in America, sono cresciuti a stecca, contro gli indici economici che rimangono da stato comatoso vegetativo, per nulla rassicuranti. Per esempio il rame continua a scendere di prezzo.

"Come noto il rame è il motore dell’economia reale, Costruzioni, Elettronica, Automotive, beni intermedi, tutti usano il rame. Per questo motivo il Rame viene anche chiamato Dr. Copper inteso come un professore che ha una laurea in Economia.

Il Punto è questo: normalmente se le quotazioni del metallo rosso scendono vuole dire che la domanda è bassa e l’economia reale non tira. Ci possono essere brevi intervalli di tempo in cui semplicemente vengono smalytite scorte di Rame in eccesso ma se la debolezza del prezzo del Rame si prolunga oltremisura allora c’è un problema sulle produzioni mondiali.

Volete vedere il prezzo del Dr. Copper:

(vedi grafico a inizio post, nda)"
(www.rischiocalcolato.it)

C'è il timore diffuso, che questo finto Bengodi finanziario stia per finire. Un paese delle meraviglie pompato a dismisura dalle droghe Qe delle banche centrali americana, inglese, giapponese (e solo in parte europea). Già in precedenti post avevo riportato voci e analisi che rimandano all'ipotesi di una possibile caduta dei mercati:
Sono passati alcuni mesi da quando denunciavo l'esistenza di grandi bolle finanziarie in atto ("Prima o poi le bolle scoppiano" - agosto 2012). Ma ogni giorno che passa i timori aumentano. 

"La paura oggi ha il nome di recessione in Europa, ha la faccia di Kim Jong-un quando minaccia Sud-Corea e Giappone ... ha il fragore delle bombe alla maratona di Boston. E tra gli investitori, la paura sta prendendo il posto della compiacenza con le quotazioni in ipercomprato storico che iniziano a scricchiolare in una fase di mercato che ha tutte le caratteristiche per essere definita "distributiva". La storia insegna che per fare crollare bene i mercati ci vuole un evento esogeno che giustifichi la correzione tecnica agli occhi dei media e ne amplifichi la portata scatenando il panico.

Di fattori esogeni ce ne sono a volontà, oltre a quelli già citati: in Italia abbiamo ancora aperta la questione politica, tuttora ingarbugliata; in Europa gli ultimi dati macroeconomici sembrano gettare ombre anche sulla locomotiva tedesca a rischio "downgrade"; in Cina il debito pubblico locale sembra fuori controllo e il Fondo Monetario ha lanciato l’allarme dalle pagine del Financial Times; in America l’instabilità finanziaria, data dall’eccessiva leva creata dai tassi ai minimi storici, preoccupa la FOMC. Ma cosa emerge dai grafici? Innanzitutto le curve di volatilità implicita dei principali mercati in esame denotano crescenti segnali di paura anche sugli indici americani, fino a oggi i più forti in senso relativo (grafico seguente).



Se poi compariamo l'indice S&P500 con i NewHigh e i NewLow del NYSE si nota un'altra fiammata negativa con l'esplosione dei nuovi minimi e il prosciugamento dei nuovi massimi. Questi dati, uniti al numero di titoli che hanno violato al ribasso le medie a 50 e 200 giorni, nell’ultima settimana fanno pensare a un rapido deterioramento delle fondamenta del mercato.

Quindi è il caso di alzare il livello di attenzione. La velocità e l’ampiezza dei movimenti sui mercati moderni non lascia scampo a coloro che si trovino dalla "parte sbagliata". Ne sa qualcosa chi aveva in portafoglio derivati finanziari dell’oro che nell’arco di un week-end sono stati letteralmente spazzati via da un violento sell-off e dal contemporaneo aumento dei margini di garanzia richiesti dal CME.
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Adesso la Paura è di casa anche tra gli investitori in oro che hanno sperimentato un nuovo Cigno Nero.


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Infine, un altro segnale interessante a supporto della tesi di una probabile e imminente correzione tecnica è dato dal grafico del future e-mini SP500 (figura sotto) che ha sviluppato sul timeframe settimanale un classico pattern A-B-C ribassista tra prezzo e oscillatore ... Lo sviluppo di questo segnale su un timeframe settimanale ha una probabilità di successo molto alta e porta solitamente a correzioni molto profonde."


Anche in casa nostra, nella malmessa patria di santi, poeti e navigatori (tradotto in volgare: puttanieri, cazzari ed emigranti), la borsa non rappresenta più l'economia reale, e nemmeno la situazione politica reale:

"FTSE Mib in festa
...
Ma stiamo nella realtà, cosa è cambiato?
Direi nulla. Prima delle elezioni eravamo con Napolitano e governo Monti e adesso siamo con Napolitano e Governo Monti. Il tutto passando per una serie di situazioni che ci hanno permesso di perdere tempo, denaro, pazienza e bile, oltre che portarci a considerare la politica sempre più un minestrone di gente che vive in un mondo virtuale e sentirci sempre più soli come cittadini davanti ai problemi comuni.

Napolitano rimane un 87 enne che è chiamato a tenere in piedi, ultimo baluardo di un castello in fiamme, la torre della democrazia e la dignità di una nazione che:
* ha un pil sotto zero (le previsioni sono di almeno -1,5% quest'anno)
* disoccupazione al 11,5% (senza contare la cig che vale 2-3 punti percentuali)
* aziende che continuano a chiudere
* promesse promesse promesse da parte dei politici (manca solo che dica anche mia nonna che è "importante occuparsi subito di lavoro, di famiglia e del nostro Paese" che l'hanno detto tutti)
* giovani che non hanno un domani, un futuro, un lavoro
* mostra il lato oscuro della politica, in cui politica alimenta politica e tiene in piedi politica
* mostra come la sedia sia più importante del valore, delle giustizie, del merito"


Io penso che basti veramente poco a far venire giù il castello di carte della finanza mondiale. Probabilmente avverrà qualcosa di imprevedibile che lo farà crollare di schianto. Ora è difficile dire cosa, perché le banche centrali stanno comunque facendo di tutto per tamponare e comprare tempo. 
Anche la Bce, benché non faccia nulla per la crescita, come ebbe a dire Soros, fa il minimo per impedire il crollo della zona euro. Continua a mantenere accese le macchine per la respirazione artificiale e per la somministrazione di nutrienti in endovena. Ma l'economia europea e quasi completamente in coma: non si muove e non si nutre più autonomamente.

Per l'Italia c'è da essere molto preoccupati. Se ora che le Banche centrali stanno stampando denaro per sostenere l'economia mondiale siamo messi così, figuriamoci quando anche questi sistemi non saranno più efficaci. Pare che domenica, siamo stati ad un passo dall'occupazione popolare del Parlamento. Se le cose dovessero precipitare ulteriormente, prevedo per l'Italia una nuova situazione di confusione istituzionale simile a quella che ci fu durante il governo Badoglio, con la fine del regime fascista.

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