mercoledì 28 agosto 2013

Far vincere o salvare Berlusconi


Ogni volta che vedo all'opera il Pd, i suoi dirigenti, i suoi intellettuali sul tema Berlusconi mi chiedo se questi credono veramente a quel che fanno e dicono o lavorano per il nemico. In realtà se lo chiedono un pó tutti. E poi mi rispondo che un partito con una tale strategia in fondo merita di perdere e di perdersi anche quando vince.

Certo la grana della condanna definitiva del Cavaliere ormai ex, non ci voleva. Forse non era stata prevista dal Pd che avrebbe preferito un Cavaliere alleato ingombrante, ma perfettamente innocuo e risorsa per sostenere un governo amico. Certo per il Pd tifare segretamente per l'assoluzione del suo più antico acerrimo nemico, non procura una bella figura e nemmeno l'apprezzamento degli elettori. Ma cinicamente li comprendo i dirigenti del Pd: stanno sostenendo un governo di cui hanno la responsabilità maggiore, e dopo la debacle elettorale di Bersani è un eccellente modo per consolarsi e consolare i cuori degli elettori delusi.

Quindi la difesa del governo Letta è sacrosanta. Ci mancherebbe. E' giusto che un partito si dimostri orgoglioso di avere fra le sue fila il capo del governo. Ma a tutto c'è un limite.
Capisco la delusione dissimulata per la sentenza pronunciata dal giudice Esposito, perché va a creare un enorme problema al governo in cui il Pd è molto esposto.

Condivido comunque la comunicazione e la decisione assunta dal segretario Epifani circa il comportamento che il partito terrà nella Giunta per le immunità rispetto alla presa d'atto della legge sulla decadenza da Senatore di Berlusconi.
E' un atteggiamento duro con l'alleato politico del momento, ma è una decisione di assoluta linearità e coerenza con la storia del partito. Il Pd ha fatto dell'antiberlusconismo la sua battaglia esistenziale. Tornare indietro ora sarebbe un suicidio politico.

Ma è il passaggio successivo che dimostra la totale incoerenza delle strategie politiche di quel partito. Una volta che si è ottenuta una Prima importante vittoria, non si può essere titubanti e confusi, ma andrebbe inferto il colpo di grazia.

E il colpo decisivo non è sicuramente la richiesta perentoria al Pdl di continuare a sostenere il governo Letta. A parte l'assurdità di pensare che tu possa dare una badilata in testa al tuo alleato senza che questo metta in dubbio i principi fondanti dell'alleanza. Ma era chiaro che nel Pdl con la condanna di B. si sarebbero incazzati come bisce. Non ci voleva una mente da Sherlock Holmes per scoprirlo in anticipo.

Ma allora perché il Pd invece di chiedere penosamente un sostegno al governo, non ha giocato d'anticipo, aggressivamente, chiedendo le elezioni e preparandosi a vincerle con i suoi uomini migliori? Potrebbe ancora giocarsi la carta Renzi mettendo in campo tutte le sue forze di rinnovamento. Anche se penso che la carta Renzi sia ormai un po' consumata: ma non tutto è perduto. Bisogna crederci nella vittoria, e bisogna investire sugli uomini giusti, sulle nuove leve arrivate dagli enti locali. Volere è potere, dice un detto popolare: ma se manca una volontà precisa...

Ora niente di tutto questo si è visto o sentito uscire dal Pd. Non solo, si va velocemente alla riedizione di micidiali errori. Dimostrando di non avere capito minimamente chi è Berlusconi.
Se veramente si andrà verso un nuovo governo pur di rimanere a galla e cantare vittoria perché Berlusconi non ha raggiunto il traguardo delle elezioni, sarà l'ennesimo errore e sottovalutazione della pazienza degli italiani.

Il Pd pensa veramente ad un Letta bis con democristiani, montiani e ribaltonisti alla Scilipoti? O a un altro governo di emergenza con premier Grasso o un nuovo tecnico a cui il Pd dovrebbe offrire il suo sangue per nulla?
Per Berlusconi andare a elezioni o fare opposizione di un governo debole è la stessa cosa. Con la differenza che dopo un anno di un governo del genere vincerà meglio e con una certa sicumera. Una minaccia da ridere un governo con un paio di senatori scilipotiani in più al Senato...

Un governo così è un modo per dare campo libero alle opposizioni di destra e della nuova sinistra grillina.
Nel Pd o sono pazzi suicidi o sono perennemente ricattati dalle oligarche finanziarie nazionali ed europee.
Il bello è che questi strateghi folli si scontrano con quelli ancora più folli alla Violante, pronti ad inventare un meccanismo infernale per rimandare al prossimo giubileo l'espulsione di Berlusconi dal Senato:

“Senza aver sparato un solo colpo il Cavaliere è a un passo dalla vittoria. Intimoriti dal volteggiare dei falchi, blanditi dal tubare delle colombe, ammaliati dal sibili ricattatorii della Pitonessa, i sempre più teorici avversari dell’ex premier paiono prepararsi alla ritirata.

L’annuncio è stato significativamente dato da due dei supposti dieci saggi di Giorgio Napolitano.Secondo Valerio Onida (saggio in quota Sel) e Luciano Violante (saggio in quota Pd) la legge Severino sulla decadenza dei condannati va sottoposta all’esame della Corte Costituzionale. Entrambi sono certi che la norma, approvata pochi mesi fa dal parlamento quasi al completo, sia perfettamente legittima. Tutti e due spiegano che non è una legge penale e che quindi ha valore retroattivo. Ma con salto carpiato aggiungono che sollevare un’eccezione davanti alla Consulta non sarebbe una “dilazione”, ma l’applicazione della Costituzione. Anzi, spiega Violante, Berlusconi tanto che c’è potrebbe pure rivolgersi pure alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.

La manovra ideata prevede più tappe. Il ricorso alla Consulta, che tanto piace agli uomini più vicini al Colle, se otterrà il via libera parlamentare partirà infatti solo a metà autunno. Tenuto conto dei tempi della Corte difficilmente verrà esaminato prima della tarda primavera o dell’estate del 2014. E anche se verrà respinto ci vorranno poi altri mesi per votare la decadenza.

Ipotizzare che il Cavaliere arrivi al 2015 ancora indossando il laticlavio non è insomma troppo sbagliato.
...
l’ex premier chiederà l’affidamento in prova ai servizi sociali. … Visto il suo buon comportamento l’interdizione non sarà più di tre anni (il massimo consentito), ma molto inferiore. Forse un anno o un anno e mezzo.”

(www.ilfattoquotidiano.it)

E probabilmente dopo aver calato le braghe sull'Imu, messi all'angolo da Brunetta, nel Pd si appresteranno a salvare Berlusconi. Sembra di rivedere e risentire le vicende bersaniane: “mai con Berlusconi, si a un governo della svolta...” ah ah che risate... E' solo questione di tempo, poi la persuasione europea sarà più forte dell'orgoglio piddino. Tra un tira e molla il Pd viene condotto come un cagnolino dove Napolitano vuole. Perché il Pd non deve salvare Berlusconi, di cui a Napolitano e all'Europa non importa molto, ma attraverso il magnate di Arcore deve salvare il governo Letta a tutti i costi. Solo questo importa, un governo amico della Germania e dell'austerità.

Ora l'unico avvenimento che potrebbe spezzare questo piano pangermanico, è l'eventuale escalation militare con la Siria. Una guerra che potrebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso della finanza in bolla. Nel caso di borse impazzite e spread in orbita, qualsiasi strategia di austerità o quantitative easing andrebbe a farsi benedire. Non ci sarebbe più nessun motivo per la Germania di cercare di mantenere in rotta l'Europa se saltasse tutto. I governi delle larghe intese sarebbero lasciati al loro destino...

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