venerdì 2 agosto 2013

Partiti moderati: uno privato del capo e un capo in fuga


Bufera nel campo dei moderati. Cosa significa moderati in Italia è un mistero, ma forse lo è un po' ovunque. Basta vedere come sono balcanizzati i partiti di centro destra in Francia, con una destra estrema di Le Pen che sta diventando egemone, e i vecchi partiti gollisti al tramonto.
Anche in Italia è così: solo grazie al vecchio Caimano il centro destra rimane unito e (quasi) monolitico.

Ieri la magistratura italiana ha contribuito a dare un altro colpo mortale alla politica moderata di questo paese, con la condanna definitiva di Berlusconi, sospeso per il momento fra galera e Parlamento. Che poi a ben guardare non è nemmeno il peggiore: basterebbe far uscire i parlamentari del M5s e pochi altri e lasciarne la maggior parte nella Camera e in Senato trasformandoli in carceri per quanti sono quelli condannati o condannabili. Un po' come in quel vecchio film "1997 Fuga da New York" in cui la città della mela veniva recintata da muraglioni e trasformata in prigione a cielo aperto.

Ma per ora comunque, la magistratura ha messo a segno un colpo clamoroso, decidendo di abbattere il pezzo più grosso di tutti: il capo del maggior partito dei moderati che ha in pratica determinato la vita politica italiana degli ultimi 20 anni. E' quasi una saldatura con "mani pulite" che è stato l'evento che ha provocato la discesa in campo di Berlusconi.

Che accadrà ora al Pdl (o Forza Italia che dir si voglia)?
Il maggior partito dei moderati non potrebbe esistere senza il suo capo-padrone. Chi ci ha provato a far da se, come Fini o Casini ha fatto una pessima fine. Qualcuno suggerisce a Berlusconi di fare come Grillo, rimanere fuori dal Parlamento. Ma Grillo non era agli arresti domiciliari quando riempiva le piazze. Qui ci sono diverse scuole di pensiero: la condanna di 4 anni di carcere (o domiciliari) dovrebbe essere attuata immediatamente, ma fintanto che non viene modificata la durata della condanna di interdizione dagli uffici pubblici (da 1 a 3 anni) il Cavaliere continuerà ad essere Senatore. Per alcuni l'attesa di questa nuova decisione dei magistrati potrebbe anche durare sei mesi. E in Parlamento la procedura per decidere sul da farsi potrebbe essere lunga, dibattuta e contestata.

Sei mesi in cui il Pdl ha un capo del partito sospeso fra galera e politica? Penso che difficilmente il Cavaliere si farebbe friggere a fuoco lento per sei mesi. Conoscendo il personaggio prevedo che giocherà d'anticipo e ci porterà alle elezioni, che probabilmente Napolitano non vorrà concedere. Ma Napolitano non ha troppe armi dalla sua parte. Potrebbe cercare attraverso le truppe piddine in Parlamento, di spaccare o il M5s o il Pdl stesso, sottraendo quei senatori necessari a sostenere una maggioranza Pd. Ma per fare queste cose ci vuole tempo. Non prevedo così facile spaccare questi due partiti governati con pugno di ferro dai rispettivi capi-padroni. L'unica arma in mano a Napolitano è la riforma della giustizia:

"Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso."
(www.quirinale.it)
Per smontare le condanne contro Berlusconi e salvare... la pax europea e le elezioni tedesche!

Ma nel campo dei moderati le grane non sono finite. Chi potrebbe approfittare delle difficoltà del Cavaliere in realtà è dilaniato da contese interne. Si tratta di Scelta Civica e dell'informe centro montiano che secondo i "giornaloni" di confindustria e non, doveva fare sfracelli alle elezioni e premiare la linea eurofanatica del premier Monti.
Anzi attualmente l'agglomerato del centro pare avere un appeal ancora inferiore, veleggiando mestamente intorno al 6%, con la parte maggiore controllata da Casini.

Probabilmente Monti stressato dalla situazione di completa dimenticanza ed irrilevanza della sua presenza politica, vorrebbe uscire da un partito che ormai è sinonimo di fallimento. Tanto era coccolato da giornali e televisioni, quanto oggi è del tutto ignorato dai media e dai colleghi politici. Queste situazioni segnano in modo profondo la psiche: prima di fanno sentire come il "salvatore" dell'Italia, l'uomo indispensabile, poi un attimo dopo ti ignorano, non sei più nessuno e giudicano pure dannoso il tuo lavoro. Se fossi stato in Monti avrei dato le dimissioni subito dopo i risultati elettorali, ma probabilmente l'orgoglio lo ha impedito. Ora ci ha provato, ma gliel'hanno impedito almeno per questa volta. In qualche modo i suoi colleghi di partito vorrebbero salvare questo movimento elitario denominato Scelta Civica. Ma si stanno avvicinando tempi di "sangue e merda" e i partiti "loden e caviale" difficilmente avranno un futuro.

Come ho già scritto in occasione dell'intervista con Belpietro (Stratega superiore) la condanna di Berlusconi può essere un'arma a doppio taglio, e non è detto che segni la distruzione definitiva del centro destra:

"In pratica sta dicendo ai giudici che in caso di sua condanna la loro vittoria sarà mutilata dalla strategia del vittimismo, che rischiano una forte impopolarità e di ottenere un risultato opposto a quello che vorrebbero. Se con mani pulite Di Pietro, Davigo e gli altri magistrati vennero portati in trionfo dall'opinione pubblica in contrasto alle monetine lanciate a Craxi, questa volta i magistrati rischiano di passare come persecutori, come aguzzini politici. Berlusconi invece si ricaverà un ruolo di vittima dell'inquisizione giudiziaria italiana.
Questo significa che i magistrati rischiano, nel caso poi il berlusconismo tornasse a vincere di prepotenza, di veder disintegrata la loro casta con una riforma parlamentare, e questa volta definitivamente.
...
Un Berlusconi incarcerato potrebbe essere il detonatore per riportare in massa i suoi elettori alle urne.
...
Se Berlusconi tornasse nuovamente al centro della vita politica italiana come vittima dei "poteri forti", non ci sarebbe movimento grillino in grado di tenergli testa."


Berlusconi in realtà non è ancora finito. La Cassazione gli ha concesso ancora del tempo e potrebbe utilizzarlo per una delle sue incredibili inversioni politiche con discese in campo piuttosto rumorose. Ho l'impressione che Berlusconi si sia studiato le cassette dei comizi di Grillo per rinvigorire il suo populismo. Ho l'impressione che la prossima campagna elettorale avrà dei toni molto violenti.

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