domenica 4 agosto 2013

La situazione si fa seria


La situazione dei conti pubblici con Letta è peggiorata, paragonata ai dati già peggiorativi del governo Monti. Secondo Rischio Calcolato l'eccesso di tassazione sta provocando la caduta delle entrate fiscali (curva di Laffer) invece di incrementarle. Ma la caduta delle entrate fiscali è anche conseguenza della retromarcia del Pil a colpi di -2 o -2,5% all'anno (equivalenti a circa 40 miliardi all'anno persi).

"I conti dello Stato sono in una situazione drammatica, non troverete un solo rigo sulle prime pagine dei giornali che riguardi il fabbisogno dello Stato ovvero della differenza fra entrate e uscite che nei primi 7 mesi dell’anno ha raggiunto la astronomica cifra di 50,9 mld di euro contro i 27,9 mld dello scorso anno. Il calo delle entrate dovuto agli effetti della curva di laffer è permanente e le spese dello Stato anche per tenere in piedi la baracca europea non accennano a diminuire.

Di questo passo si potrebbe arrivare ad un fabbisogno di circa 70mld di euro (nella seconda parte dell’anno il ritmo di crescita dovrebbe diminuire) per un deficit/PIL più vicino al 5% rispetto al 3% sbandierato. Il rapporto debito pubblico / PIL già oggi sulla soglia del 133,3%* (stima di RC basata su un debito attuale a 2080mld e un PIL a 1560 mld), salvo ulteriori crolli del PIL, chiuderà oltre la soglia del 134%
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Italia (Banche, Spoleto, Marche e ….Carige. Chi l’avrebbe detto a parte RC?)

Come sapete, RC stima che il fattore criticità del sistema paese Italia sia il sistema bancario, ebbene esattamente come previsto la strage è appena cominciata, dopo Banca di Spoleto già commissariata tocca a Banca delle Marche in difficoltà anche solo per restituire un prestito da 80 mln di euro e protagonista di un drammatico appello ai suoi azionisti. E ieri è arrivata la bomba: Dimissioni di Massa in Banca Carige e conti in profondo rosso con necessità assoluta di una massiccia ricapitalizzazione."

(www.rischiocalcolato.it)

"Banca Carige è sempre più a corto di ossigeno. Stretta nella soffocante morsa di una crisi che non risparmia nessuno e di un socio forte (si fa per dire) come la Fondazione Carige avida e squattrinata,
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Quello che manca è però soprattutto un “cuscinetto” di mezzi propri (leggi soldi freschi versati dagli azionisti) che permetta di muoversi con un minimo di tranquillità nel difficile contesto economico. Il cosiddetto core tier 1, vale a dire il rapporto tra patrimonio e impieghi (in altri termini tra le ricchezze che possiede una banca e l’ammontare complessivo dei suoi prestiti), è fermo al 7,1% un livello basso e ancora lontano da quel 9,6% richiesto dagli accordi di Basilea 3
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Il problema è che l’assegno più ricco dovrebbe staccarlo la Fondazione Carige che possiede il 47% del gruppo bancario. Per mantenere invariata questa quota servono poco meno di 400 milioni che la Fondazione non ha e non vuole farsi prestare.

Ma non vuole neppure ridurre la sua partecipazione come invece accadrebbe se i soldi arrivassero con l’emissione di nuove azioni acquistate da nuovi soci o altri azionisti. Per salvare capra e cavoli, ma non necessariamente per il bene della banca, si è così scelto di trovare i soldi vendendo tutto quello che si poteva vendere. Sono finiti sul mercato le compagnie Carige assicurazione e Carige Vita, la sgr del gruppo Carige asset management e anche il 20% dell’Autostrada dei Fiori posseduto dalla banca. Basterà? Viste le valutazioni delle varie società in teoria si, in pratica per ora di concreto c’è solo la cessione della sgr ad Arca che ha fruttato 93 milioni."

(www.rischiocalcolato.it)

Ecco il problema principale delle banche italiane: la politica. Le Fondazioni sono generalmente utilizzate per accasare politici trombati, che non solo vengono accompagnati così verso l'età della pensione con laute prebende, ma hanno anche il compito di "curare l'orticello" per il partito che rappresentano. E chiaramente il partito di solito "prende", non ricapitalizza mai le banche.

La situazione si fa seria, ma intanto spread e tassi decennali dei Btp si mantengono fermi. Un po' grazie a Draghi che ha tanto a cuore le elezioni tedesche... e un po' per i Quantitative easing di Giappone e Usa che continuano malgrado tutto a gettare liquidità nel sistema finaziario. Per questo le tempeste finanziarie sembravano essere rimandate all'autunno. L'estate pareva trascorrere tranquillamente (vedi "Rivolte e rivoluzioni rimandate").

Ora le cose potrebbero cambiare a causa della situazione politica italiana barcollante. Malgrado i grandi sforzi istituzionali per mantenere tutto fermo, per attutire e rimbalzare qualsiasi colpo sul governo, come ha dimostrato la vicenda kazaka.

"Napolitano e il PD NON vogliono che nulla riporti gli italiani alle urne, anche al costo di stare al governo con il condannato Silvio Berlusconi.

Perchè?

Volete l’amara verità?

Perchè è finita per questo paese, o meglio è finita per questo sistema politico-industriale. Siamo solo in attese del botto finale e la fine della sovranità nazionale.

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In sintesi, se il governo Letta dovesse cadere il Botto potrebbe arrivare più presto del previsto e lor signori, PD in testa, sanno che la situazione che riguarda i fondamentali macroeconomici italiani NON è più comunque recuperabile, si tratta solo di guadagnare ancora un pochino di tempo.

Ogni singolo grande elettore sussidiato con soldi pubblici di PD e PDL, a partire dai giornali mainstream (escluso il Fatto di cui consiglio l’ultimo editoriale di Travaglio) chiede tempo. Ancora qualche mese per spartirsi le briciole, per portare soldi pubblici all’estero, per godere di mega stipendi, rimborsi, buone uscite e prebende.

Ma non vi fa riflettere il fatto che il fabbisogno italiano, nei primi 7 mesi sia letteralmente esploso a 50,9 mld, 27 più dell’anno scorso?

Questo è lo sbraco finale, se Troika, o Bancarotta o Ristrutturazione deve essere allora tanto vale pulire la cassa e portare via tutto prima che la musica si fermi."

(www.rischiocalcolato.it)

La botta potrebbe essere generalizzata, un po' europea, un po' mondiale. Come hanno avvertito prima Grillo e poi Casaleggio, sta per arrivare il botto e potrebbe essere prodotto dalla somma di mille mega problemi che si stanno accumulando in giro per il mondo.

"Grecia

Sapete a quanto è arrivato il rapporto fra debito pubblico e PIl Greco? 176% si avete letto bene, e nei piani della TROI(K)A dovrebbe andare al 122,6% entro il 2020 senza la terza bancarotta consecutiva. (hanno inventato un nuovo tipo di matematica?)

L’unico motivo per cui non c’è stato un ulteriore taglio del debito greco si chiama “elezioni tedesche” perchè ooooops il settore privato non ha quasi più nulla da tagliare e ora andranno tagliati i crediti diretti dei contribuenti Tedeschi (ed Francesi e Italiani…..). Dalle parti di Berlino la questione fa girare ad elicottero l’apparato riproduttivo degli elettori e nel caso ci fosse un taglio prima di elezioni, la popolarità della signora Merkel andrebbe sotto zero.

Ultima chicca la coalizione di governo ha una maggioranza di appena 3 deputati. Basta un soffio di vento per fare saltare il banco.

Portogallo

Stessa storia Greca, un taglio del debito imminente è inevitabile. L’Economia lusitana si sta squagliando e come in Italia il signor Laffer sta dettando legge. Ma stiamo certi che fino ad elezioni tedesche non succederà nulla.

E dulcis in fundo la Grossa Grassa NEW Entry!!!!

L’India

L’economia indiana sta velocemente collassando colpita da un mega deficit commerciale ed al crollo della Rupia. Gli indiani fanno di tutto per protteggersi comprando oro al mercato nero a Dubai ed in Pakistan. Peraltro è notizia di oggi il Pakistan (su richiesta indiana….opppure su altra richiesta…) ha sospeso per un mese la vendita di oro fisico a tasse zero per stranieri (indiani).

Ad ogni modo è ufficiale la curva dei tassi indiana è invertita, ovvero i bond indiani a breve rendono più di quelli a lungo segnale di una enorme crisi finanziaria in atto.

Bene per ora basta così ce ne è abbastanza per ricominciare……."


L'India fa parte del club dei paesi colpiti dalla super svalutazione monetaria. Come riportavo in questo post (Il momento sbagliato per il ritorno alla lira?):

"Un quadro impressionante e desolante dei paesi deboli o in via di sviluppo da lasciare se non preoccupati, alquanto interdetti. La situazione monetaria internazionale risulta molto destabilizzata e squilibrata: se da un lato i paesi deboli non riescono a sostenere il valore delle loro monete, quelli forti devono fare i conti con la situazione opposta, la rivalutazione delle loro monete.
I paesi forti (Usa, Inghilterra, Giappone, e solo in parte Europa) sono perciò obbligati a praticare politiche espansive di Quantitative easing, di gigantesca stampa di moneta, per mantenerne il valore delle loro monete basso. Gli esempi sono numerosi: vanno dalla Svizzera che lotta disperatamente per non far rivalutare troppo il franco rispetto all'euro al Giappone che cerca di svalutare lo yen per competere con Cina e Corea"


A tutti questi problemi quasi irrisolvibili si aggiunge in Italia la probabile crisi di governo e nuove elezioni. Che sicuramente non servirebbero a resuscitare l'Italia economico-finanziaria, ma sarebbero il modo utilizzato da Berlusconi per vendicarsi di tutti (avversari politici e avversari europei), seguendo il motto biblico: muoia Sansone con tutti i filistei...

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