mercoledì 5 settembre 2012

Nuovisti contro Vecchisti




Un tempo Guelfi contro Ghibellini, Dc contro Pci. Oggi “nuovisti” contro “vecchisti”.
E’ così che Ricolfi (www.lastampa.it) battezza le nuove formazioni politiche italiane che andranno a fronteggiarsi nelle urne prossimamente. Sostiene che siamo come nel ’94 quando i partiti della prima repubblica dovettero fronteggiare i nuovi scesi “in campo” e per i vecchi fu cappotto totale.

Ricolfi sostiene che ancora una volta le categorie “destra” e “sinistra” sono superate, appartengono solo al campo dei “vecchisti” che contiene al suo interno Pdl-Pd-Ucd ed altre frattaglie che lui chiama “fricioletti” (pescetti fritti).

E’ vero e non è completamente vero. Nei “nuovisti” Ricolfi arruola ovviamente il M5s e i seguaci di O. Giannino e L.C. Montezemolo, il nascente “Partito dei carini”.
Io non penso che il partito di Montezemolo possa collocarsi a sinistra, come non penso che i grillini siano di destra. Anche se qualche dubbio su Grillo lo nutro. Non so se qualcuno lo ha notato, ma quando Grillo si infervora nei suoi monologhi incazzati finisce spesso con un grido famoso: “Italiani!”.
Un grido che si udiva da Palazzo Venezia anni addietro. Non vuol dire niente, ma è pur vero che “in vino veritas”, e in questo caso l’ubriacatura è quella da comizio…

Comunque la divisione fra destra e sinistra esiste anche nel campo dei “nuovisti” anche se è di tipo nuovo. Una sinistra movimentista e tecnologica, alla ricerca della nuova democrazia dal basso attraverso le tecnologie: la democrazia diretta, come nell’antichità ateniese. Una destra tutta aziendalista e ultra liberista, convintamene liberista, al contrario di quanto invece faceva intendere Berlusconi, che alla fine era ancora un prodotto della partitocrazia (targato ex Psi craxiano).

Un’altra cosa afferma Ricolfi, che condivido anch’io. La politica rappresentata in Parlamento attualmente, i “vecchisti”, sta cercando di proteggersi dall’estinzione con una legge elettorale un po’ truffaldina. Ma probabilmente non ha fatto i conti con l’oste, cioè con il popolo.

Chi lo dice che il Pd con Sel e Udc abbiano già vinto? E se il premio di maggioranza del 15% andasse ad uno di questi nuovi movimenti? Del resto l’elettorato è ancora molto mobile, c’è sempre quel 40% di elettori che non ha ancora deciso o non vuole votare. E se poi decidesse di innovare e voltare le spalle ai partiti tradizionali?

Sicuramente il popolo della rete ha già deciso. Mi hanno colpito un paio di sondaggi del sito www.wallstreetitalia.comperché vedono in forte minoranza la polita tradizionale (“vecchisti”) e in maggioranza gli euroscettici. Non che sia un dato così stravagante per la rete, ma è significativo perché il sito Wallstreetitalia non è di sicuro rivolto ad un pubblico di blogger antagonisti, ma a persone che si occupano di finanza. Dovrebbero avere un atteggiamento più “conservatore” rispetto a chi legge il blog di Grillo, o Barnard, o Bagnai o siti del tipo Comedonchisciotte.org.



Quindi significa che chi utilizza maggiormente la rete, chi è più distante dai metodi tradizionali di informazione (Tv e giornali) ha ormai lasciato il campo dei “vecchisti” ed è entrato in quello dei “nuovisti”. La fortuna dei partiti tradizionali è che i seguaci della rete, i così detti “fascisti del web” sono ancora una minoranza, rispetto a coloro che pendono dalle labbra dei giornalisti dei Tg. Ma non è detto che questo sia sufficiente per sopravvive.

Quindi possono ancora raccogliere una fetta considerevoli di elettori. Solo per questo e non per quel che hanno dimostrato di saper fare governando l’Italia.
La verità è che i partiti della seconda repubblica sono nati come maquillage dei partiti della prima: Forza Italia era una nuova versione del pentapartito a dominanza Dc e Craxi; i vari Pds, Ds, Pd sono stati la trasformazione del vecchio Pci in qualcosa di più consono ai tempi. E anche le persone all’interno di questi contenitori, non erano altro che le seconde fila dei vecchi partiti.

Quindi questi nuovi/vecchi partiti non hanno fatto altro che lottare per mantenere lo status quo, cercando di coniugare il vecchio sistema post bellico, mal funzionante, al nuovo sentire popolare con poche modifiche che lo rendessero più moderno e aderente al nuovo spirito dei tempi.
E’ stato come prendere una vecchia auto e truccare il motore per farla camminare meglio, cambiando o alterando qualche pezzo. Oggi è evidente che il motore truccato non basta, non funziona più. Il motore va cambiato totalmente.

Nessun commento:

Posta un commento