mercoledì 7 novembre 2012

Guastatori d'Arcais



Mi iscrivo al "genio guastatori d'Arcais" per partecipare alla demolizione del sistema politico italiano. Un programma di distruzione mirato, che pianifica di segare e demolire i piloni portanti della struttura partitica. Non male come idea:

"Il direttore di Micromega Flores D'Arcais: "Napolitano e Monti fanno leggi ad personam e ad castam come Berlusconi, ma fanno credere il contrario", cancellando chance di indignazione e lotta.

...qual è oggi la principale posta in gioco? È la scelta, penso io, tra partitocrazia e Altra politica, intesa quest'ultima come il riformismo vero

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«La partitocrazia è invece Berlusconi e il suo mondo in disfacimento, ma è partitocrazia anche il "partito" Napolitano-Monti e il centrosinistra così come viene descritto, da Bersani a Vendola. È chiaro che non sono tre realtà equivalenti, ma certo si somigliano sempre di più e soprattutto impediscono la nascita di una autentica politica riformista.
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votare per Renzi alle primarie del Pd e poi votare per Grillo alle elezioni è la scelta più razionale»

Non sembra così razionale, francamente.

«E invece sì. Ascoltami: votando Renzi e aiutandolo a vincere, si aumentano le probabilità che il centrosinistra vada in frantumi; poi, andando a votare Grillo, diventa forte la prospettiva che vadano in frantumi addirittura tutti e tre i settori della partitocrazia sopra elencati».

A me sembra il male minore. Ritengo infatti che oggi siamo già al peggio. Il governo Napolitano-Monti ha appena varato, a larghissima maggioranza, una legge che rende la vita dei concussori molto più facile. Un regalo ai politici criminali che viene chiamato "legge anticorruzione"»."


Anche il risultato finale è interessante: meglio il caos e le macerie che partitocrazia e Monti bis.
Peccato che le cose non andranno così. Alle prossime elezioni probabilmente non vincerà nessuno, e come ha ben valutato il Financial Times, un buon piazzamento del M5s favorirà proprio il Monti bis o chi per esso.

Legge elettorale, via libera alla soglia del 42,5% per conquistare il premio di maggioranza

"legge elettorale che prevede che per conquistare il premio di maggioranza si debba superare una soglia del 42,5%. Lo ha riferito il capogruppo Idv Felice Belisario. Il premio del 12,5% del testo Malan verrebbe, quindi, assegnato a chi raggiunge il 42,5% per un totale, dunque, del 55%. La proposta di modifica, avanzata dal leader di Api Francesco Rutelli
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Dura, invece, la reazione di Anna Finocchiaro del Pd: «Faremo le nostre proposte in aula. Il lavoro in commissione a questo punto è compromesso». Il voto rompe il dialogo? «Sì certamente», dice Finocchiaro che attribuisce alla maggioranza spuria votante la volontà di «non avere un governo chiaro e stabile la sera delle elezioni»."

(www.corriere.it)

Se questa sarà la nuova legge elettorale, il "genio guastatori" non sarà sufficiente, anzi favorirà in pratica un ritorno al proporzionale, quindi delle larghe intese, perché con una soglia così alta nessuno sarà in grado di raggiungere la maggioranza. A meno che si modifichi la strategia D'Arcais, votando prima Renzi e poi di nuovo Renzi. Il Pd con i suoi alleati (quali è arduo saperlo...) è l'unico che potrebbe raggiungere percentuali del genere, partendo già da un buon 35-40%.

In effetti, per funzionare, il premio di maggioranza non dovrebbe avere soglia, o averne una minore intorno al 35%.
Alla fine hanno vinto i centristi e il duo "riformatore" Napolitano/ Monti. E' davvero incredibile come da un Parlamento stradominato dagli alfieri del bipartitismo (Pdl e Pd) venga fuori un testo di legge così orientato al proporzionale. Va bene che il Pdl sa di certo di perdere le elezioni, e non vuole fare un favore al Pd, ma così si ritorna dritti dritti ai maneggi di palazzo della prima repubblica. E una restaurazione in piena regola. Sembra di assistere agli eventi post napoleonici, quando i regni dell'ex impero francese, vennero restituiti alle varie monarchie assolute.

Ma come insegna la storia, le restaurazioni non durano a lungo. Ben presto i regni assoluti furono travolti da nuove rivolte che culminarono con i moti del 1848. Lo stesso accadrà con la politica italiana. Allontanato il Napo-Berlusconi, i vecchi principi pensano di riprendersi le antiche satrapie proporzionali. Ma al popolo non credo piacerà a lungo questa situazione. Nessuno vuole tornare ai tempi di Andreotti e Fanfani. 
Un nuovo Napo-Grillo è pronto a sorgere e ad abbattere il regime partitocratico.


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