venerdì 16 novembre 2012

Possibile governo Grillo?



Il dibattito di questi giorni sull'election day o sulle elezioni anticipate sta mettendo in secondo piano la riforma della legge elettorale. Una legge elettorale che nessuno vuole veramente a quanto pare, perché il litigio fra Pd e Pdl per pochi punti percentuali è poco sensato. Un accordo lo si potrebbe trovare. In realtà al Pd e alla sua coalizione non conviene la nuova legge elettorale in discussione, con soglia alta per ottenere il premio di maggioranza. La soglia è troppo alta anche al 40%, i partiti sono troppo sfarinati, pulviscolari. Bersani ha mollato definitivamente Monti, e ritrovarsi dopo le elezioni senza maggioranza significa riconsegnarsi controvoglia nelle mani del governo tecnico. Anche il "premietto" al miglior partito, significherebbe per il Pd dover dipendere dai centristi di Casini per formare il governo, che non è il massimo dell'ambizione per una coalizione di centro sinistra.

C'è quindi un desiderio nascosto, nel maggior partito, di mantenere il "Porcellum", in modo da riuscire ad ottenere una maggioranza certa. Anche se solo alla Camera. Non mi pare che del resto la nuova legge elettorale preveda di uniformare i sistemi elettorali di Camera e Senato.
Anche al Pdl forse non dispiace mantenere l'attuale legge, in quanto preferirebbe rimanere all'opposizione, piuttosto di dover di nuovo sostenere un governo Monti. Avrebbe in questo modo il tempo di rigenerarsi.
Ma mantenere il "Porcellum" potrebbe portare alla vera sorpresa elettorale. Infatti, utilizzando le percentuali degli ultimi sondaggi (una sintesi sul sito Byoblu.com) si otterrebbe:

"Con questi risultati l’assegnazione dei seggi alla Camera sarebbe la seguente: PD 275, SeL 50, Altri Centro-Sinistra 22, PdL 84, Movimento Cinque Stelle 95, Lega Nord 31, IdV 23, Terzo Polo (UdC+FLI) 45, Altri 5, per un totale di 630 seggi.
... 
Per ottenere seggi alla Camera, ogni coalizione deve ottenere almeno il 10% dei voti nazionali; per quanto concerne le liste non collegate la soglia minima viene ridotta al 4%. La stessa soglia è applicata alle liste collegate ad una coalizione che non ha superato lo sbarramento. Ora, le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano invece alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti, o se rappresentano la maggiore delle forze al di sotto di questa soglia all'interno della stessa (il cosiddetto miglior perdente). ... la coalizione che prende più voti ottiene di diritto il 55% dei seggi, ovvero 347 deputati.

... Il premio di maggioranza va alla coalizione arrivata prima, non al partito. In altri termini, se si riproducessero a livello nazionale i risultati delle elezioni siciliane, il Movimento Cinque Stelle, nonostante risulti il primo partito, non godrebbe del premio di maggioranza ... il Movimento Cinque Stelle, per ottenere il premio di maggioranza, non deve raggiungere il 28,7%, ossia la percentuale del PD, ma il 36,2% ovvero la percentuale dell’intera coalizione di centro-sinistra.
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... se il Movimento Cinque Stelle arrivasse al 25% dei voti eleggerebbe tra i 120 e i 130 deputati, ma finirebbe inevitabilmente all’opposizione. E con lo scenario che si prospetta, l’ipotesi di un Monti-bis sarebbe quanto mai concreta
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il modo per vincere le elezioni c’è. Ipotizziamo, per un momento, che il Movimento Cinque Stelle decida di presentarsi non da solo ma in una coalizione di cui facciano parte altre liste civiche.
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I vantaggi di un operazione di questo tipo sarebbero, dal punto di vista elettorale e politico, enormi. Poniamo che il Movimento Cinque Stelle si presenti alle prossime elezioni con 6 liste civiche (A, B, C, D, E ed F) in grado di intercettare un elettorato che il Movimento Cinque Stelle non è in grado di raggiungere, e immaginiamo che le liste ottengano i seguenti risultati:

Risultati Grillo in Coalizione

In base alla regola sopra espressa oltre al Movimento Cinque Stelle, eleggerebbero deputati anche le seguenti liste: A, B, C e D (perché hanno superato il 2% dei voti) e la lista E (la miglior perdente) mentre non avrebbe nemmeno un seggio la lista F. Ma il risultato che qui ci interessa è quello della coalizione vincente, perché otterrebbe 347 deputati così ripartiti:
Seggi Coalizione Grillo Politiche 2013

Il numero dei deputati del Movimento Cinque Stelle sarebbe doppio! Di conseguenza, solo alla Camera dei Deputati, il numero di poltrone sottratte alla Casta assommerebbe a 220 in più, e tutto questo senza che il Movimento Cinque Stelle ci rimetta un solo voto. Inoltre, la coalizione potrebbe vincere anche in molte regioni ed ottenere il conseguente premio di maggioranza al Senato: si potrebbe ipotizzare, con qualche fondamento, un aumento di 40 o 50 senatori. Ripeto: almeno 300 seggi sottratti alla Casta per darli ad esponenti di una politica nuova. Ma l’aspetto politicamente più rilevante è che, controllando una delle due Camere, il progetto del Monti-bis non sarebbe attuabile in nessun modo e in nessuna maniera."

Le prossime elezioni potrebbero essere incerte fino all'ultimo. Come poche volte è accaduto in Italia (l'ultima volta nel 1994 con Berlusconi) i piani che si stanno facendo fra gli appartenenti della casta politica, potrebbero non fare i conti con la volontà popolare. Volontà imprevedibile come non mai, visto che inoltre non è ben chiaro cosa farà quel bacino enorme di elettori che per il momento è indeciso. Potrebbe accadere di tutto: che si trasforma in astensione e non cambia molto rispetto ai sondaggi; o che si orienta apertamente per l'antipolitica in sfregio ai "partiti seri" e quindi Grillo acquista ancora nuovi sostenitori, o che sale sul carro del vincente, per esempio se dovesse vincere Renzi su Bersani, molti elettori dell'ex centro destra, potrebbero essere tentati da un leader di sinistra che sembra parlare più all'elettorato avversario.

Anche la discesa in campo di Monti medesimo con una sua lista che si accredita al 15% andrebbe a creare ulteriore scompiglio e frammentazione. Andrebbe a rubare voti al Pdl e al Pd, e darebbe sostegno ai centristi. Potrebbe però avere come effetto secondario di far aumentare i voti al M5s, per contrasto alle possibili nuove politiche di austerità. E quindi portare ancora incertezza, in quanto poi la coalizione di Monti non avrebbe il premio di maggioranza e dovrebbe ricercare l'accordo con il Pd.

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