mercoledì 28 novembre 2012

Le cose vanno proprio male: sconti al bordello.



"Potrebbe sembrare una curiosità, ma è un’immagine dell’Europa che può dirci molto. Intanto sulla riduzione dei salari e dei diritti anche nella parte ricca che si regge sui trampoli dei più poveri, ma che comincia a dare segni di cedimento. Denise Tausch di Wuppertal nel cuore industriale della Germania, ha deciso di fare lo sconto del 30% ai suoi clienti e fin qui non ci sarebbe nulla di strano in tempi di vacche magre, se non fosse che la ragazza non è precisamente una gelataia, bensì la tenutaria di un bordello, il Lust Oase, l’oasi del piacere: da domani 35 marchi, pardon euro secondo la dizione ufficiale, invece dei 50 richiesti a prestazione."

In tempo di crisi, anche il sesso mercenario non è più lo stesso. E se smette di rendere anche questo mercato, solitamente florido, allora le cose cominciano ad andare veramente male anche in Germania.

"Il fatto è che la nobile casa sorge in un quartiere dove comincia a farsi sentire la disoccupazione, ma soprattutto la moltiplicazione dei lavori a basso salario e così i clienti iniziano a diradarsi."

Il Sex-Index è in calo, un altro segnale preoccupante per la zona euro. A parte gli scherzi, le conseguenze dell'austerità presto si faranno sentire in Germania.
Certo, quello di Wuppertal, non è un mercato fondamentale. Ma sicuramente indica che l'economia del superfluo si sta contraendo bruscamente.

Intanto la stessa Germania, dice no al taglio del debito greco, perché violerebbe le norme europee. Sarebbe come se alcune nazioni si accollassero il debito di un altro paese. In realtà "violerebbe" soprattutto le casse delle banche tedesche.
Però come sempre, un accordo si trova, per "tirare a campare" per un altro po' di tempo. E' l'unica cosa che importa alla Germania, e penso anche a tutti gli altri paesi europei. Posticipare il più possibile il momento della verità. Nessuno vuole pagare le conseguenze del default del sistema euro.

"La verità è che questa mattina, all’incirca alle 4 ora italiana, i ministri delle finanze e i tecnici dell’FMI in riunione, si devono essere rotti le scatole di rimanere chiusi in conclave con la calcolatrice in mano (pare che da 1+1 non si riesca a fare uscire 3) e dunque se ne sono usciti con un paio di comunicati stampa (versione IMF, versione Ecofin), che vi sintetizzo:

a) La decisione di prestare circa 35 mld alla Grecia è rimandata al 13 Dicembre (calcetto al barattolo)

e poi….attenzione

b) I membri dell’Eurogruppo sono preparati a considerare l’idea diAbbassare il tasso a cui la Grecia accede ai prestiti di 100 punti base

c) I membri dell’Eurogruppo sono preparati a considerare l’idea di Tagliare i costi di accesso per la Grecia al fondo EFSF di 10 punti base

d) I membri dell’Eurogruppo sono preparati a considerare l’idea di differire gli interessi da pagare al fondo EFSF di 10 anni

Ovviamente, queste misure non incidono sul merito di credito del fondo EFSF (lo dice l’Eurogruppo…..)

In conclusione: il vertice è stato un completo fallimento, nessuna decisione è stata presa tranne che i membri dell’eurogruppo sono preparati a considerare l’idea di fare qualcosa."


"In dettaglio, Ue e FMI prendono atto della realtà, e spingono la data di conseguimento dell’avanzo primario greco al 4,5 per cento due anni avanti, dal 2014 al 2016. Christine Lagarde si piega allo sfondamento del numero magico ed irrilevante del 120 per cento di debito-Pil al 2020 ed accetta un innalzamento al 124 per cento, ottenendo però come contropartita che il rapporto crolli, due anni dopo, al 110 per cento. Questi baratti negoziali fondati sul nulla costituiscono ormai un vero e proprio genere letterario, in Eurozona. Notare che la tabella di marcia prevede nel 2016 un debito-Pil pari ad un enorme 175 per cento.
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Previsto anche un allungamento fino a 15 anni della durata dei prestiti concessi alla Grecia dal fondo salva-stati EFSF ed una “vacanza” sul pagamento degli interessi di dieci anni. Interessante il fatto che il comunicato dell’Eurogruppo sostenga che questo intervento non modificherà il rating dell’EFSF, che è “supportato dalle garanzie degli stati membri”. Vedremo se le agenzie di rating saranno d’accordo.
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Da ultimo, la Grecia creerà un conto segregato in cui affluiranno i proventi delle mitologiche privatizzazioni (se e quando), l’avanzo primario (se e quando) ed il 30 per cento di avanzo primario eccedente il 30 per cento dell’obiettivo (fantascienza purissima). Previsti anche “tagli automatici” (sic) alla spesa pubblica greca in caso di scostamento dagli obiettivi.
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In base ai nuovi accordi, ed al nuovo tasso di favore concesso alla Grecia sui 110 miliardi della prima tranche, Italia e Spagna si troveranno ad avere un rendimento su tali prestiti nettamente inferiore a quello che è il costo della loro raccolta."

(phastidio.net)

In pratica prendiamo a prestito al 5% per aiutare anche la Grecia, e ne otteniamo in cambio molto meno. Che affaroni si fanno in Europa!

Ma tutto bene. Anche l'Ocse approva la strada intrapresa dall'Europa (dicendoci però che è un completo disastro, viva la coerenza). La crisi greca si avvita sempre più senza soluzioni. La Spagna è sempre più in disfacimento, e pare che la Francia riuscirà a nascondere le sue miserie ancora per poco.

Dell'Italia inutile parlarne, il nostro sistema politico è entrato in fibrillazione elettorale: i media parlano solo più di elezioni, e i problemi dell'economia sembrano di colpo scomparsi. Persino Monti che fa "cucu" da Fazio e minaccia un suo secondo esecutivo passa quasi inosservato. Quando ci presenteranno di nuovo il conto? Di sicuro nel 2013, e il governo Monti non lascerà nessun tesoretto in eredità, ma solo problemi insormontabili.

La Merkel vorrebbe mantenere l'intera Europa in questa apnea artificiale fino alle elezioni tedesche: a settembre 2013. Auguri Angela.

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