mercoledì 5 febbraio 2014

Basta austerity ad ogni costo


E' una bella frase, di quelle che i politici italiani amano confezionare su misura a seconda del contesto. Napolitano dovendo parlare al Parlamento europeo, penso quello con maggior senso di frustrazione istituzionale vista la sua assoluta inutilità, avrà pensato di solleticarne l'orgoglio criticando l'austerità imposta dal Consiglio europeo e dalle varie commissioni. Ma non solo presumo.

"'Non regge più la politica di austerità a ogni costo' che è stata la 'risposta alla crisi in zona euro'. Lo ha detto il presidente Napolitano all'europarlamento evidenziando il 'circolo vizioso tra politiche restrittive e arretramento delle economie'. Il capo dello Stato ha detto no a 'un'agitazione distruttiva contro euro e Ue' perché dalla costruzione europea 'nulla può farci tornare indietro'."
(www.wallstreetitalia.com)
Ma queste frasi uscita dalla bocca di chi ha perpetrato uno strisciante golpe, facendo dimettere un leader eletto, per insediare un leader deciso dalle élite europee come Monti, perde tutto il suo valore. Un premier messo li proprio per procedere all'impostazione di politiche di austerità.

Soprattutto non ha grande valore se poi si fanno lodi sperticate e insensate ad una moneta unica responsabile della distruzione di mezza Europa. Napolitano arriva al Parlamento europeo trascinandosi dietro un cumulo di macerie economiche e un cumulo di disfatte. L'ultima il boccheggiante governo di ex larghe intese Letta, ora costretto a girare nelle più remote cancellerie e regni come un venditore di tappeti. Che si accontenta della mancia di quattro sceicchi che proprio non se la sono sentita di metterlo alla porta senza nemmeno un obolo di elemosina.

Che senso ha ormai l'Italia ed il suo governo non lo si comprende più. Il fatto è che probabilmente il governo Letta viene tenuto in vita artificialmente da Renzi (e Berlusconi) per poter fare i loro comodi. Legge elettorale e forse riforma del Senato, per poi spartirsi tutto il potere. Sempre che Grillo non gli faccia una bella (o brutta a seconda dei casi) sorpresa. Come ho già scritto il rapporto politico a tre può diventare pericoloso, e forse rischia di più il Pd.

Se i trend elettorali nei sondaggi hanno un senso, è cominciata l'avanzata sia del centro destra che del Movimento Cinque Stelle. Qui il rischio lo corre il centro sinistra, che potrebbe ritrovarsi ad osservare un ballottaggio Grillo/Berlusconi dove non potrebbe dare nessuna indicazione al proprio elettorato: che farà Renzi, inviterà a votare Forza Italia per fermare i populisti, o inviterà a votare la sinistra movimentista che sbaglia per non far vincere Berlusconi?

Renzi sta facendo un affare, o sta facendo una tremenda boiata? Comincia a venirmi più di qualche dubbio in merito al decisionismo renziano. Ho come la sensazione che sia veramente un agente berlusconiano nel campo della sinistra, mandato a sbaraccare il più forte partito erede del Pci. Però fosse anche un agente berlusconiano, avrebbe ugualmente sbagliato i conti: il grillismo non si sta estinguendo come si pensava dalle ultime lezioni regionali. E' probabile anzi che il M5s sia più forte a livello nazionale di quanto non lo sia a livello locale. Grillo è un traino micidiale: con un blog personale fino a poco tempo fa del tutto ignorato, riesce a far parlare di se ormai molto più fuori dalla rete che dentro. Giornali e Tv rilanciano ogni suo più piccolo starnuto.

I media al servizio dei potentati (ormai depotenziati) economici e al servizio della politica stanno commettendo lo stesso errore che già fecero con Bossi e Berlusconi. Ne parlano male, ma purtroppo per i loro interessi lo fanno ormai un giorno si e uno no. E questa è tutta pubblicità per il movimento. Parlatene bene, parlatene male, purché ne parliate, diceva qualcuno in merito ai poteri dei media.
Nel movimento pentastellato ne sono ben coscienti, e sono disposti a farsi a prendere anche a cazzotti pur di essere nei primi titoli dei giornali. Inoltre ultimamente c'è stata una svolta mediatica importante nel Movimento. Alcuni suoi esponenti hanno ottenuto il permesso di accedere ai talk show e nei telegiornali. Evidentemente Casaleggio e Grillo ora ritengono alcuni di loro pronti alla ribalta mediatica.

La politica italiana è ormai in una turbolenta e permanente campagna elettorale, e la frase del Presidente pronunciata al Parlamento europeo sembra quasi una supplica:

"Basta austerity ad ogni costo" perché ormai non riesco più a tenere a freno populisti nuovi e vecchi. Entrambi avanzano, combattono in modo furibondo (grillini) o non muoiono mai (Berlusconi è come quei mostri nei film horror...) ed anzi si ricompattano (Casini torna a casa Lessie).

Napolitano stava supplicando e chiedendo aiuto all'Europa, non sa più dove sbattere la testa. Se almeno l'Europa allentasse un po' il cappio dell'austerità, Letta potrebbe finalmente spendere qualche soldo, fare qualche investimento tangibile, che possa far vedere veramente un lumicino in fondo al tunnel. Ma se l'Europa rimarrà sorda a queste suppliche, potrà accadere qualsiasi come, anche vedersi Grillo al ballottaggio con l'odiato (anche in Europa) Berlusconi.

In fondo sta succedendo quello che valutavo un anno fa con Monti. Alla fine gli italiani si stanno facendo due conti in tasca e stanno valutando che "si stava meglio quando si stava peggio". Forse meglio il vecchio puttaniere che tutti questi damerini rispettabili, ma che ci hanno trascinato col culo per terra... Mentre quelli più progressisti che non possono assolutamente sopportare un ritorno del Caimano hanno a disposizione finalmente una vera opposizione: dura, pura e che combatte i poteri forti. Naturalmente questi sono i Cinquestelle, il centro sinistra è diventato una palude incomprensibile e inconcludente, che non fa più gli interessi delle categorie più deboli.

L'Europa non aiuterà Napolitano, ne sono certo. Le cose si trascineranno fra crisi e riprese immaginarie, fino al botto finale. O fino a quando Draghi sarà costretto ad interventi straordinari non condivisi dalla Germania. Ma dubito fortemente di questa seconda possibilità.

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