venerdì 14 febbraio 2014

L'ultimo dei nominati



Fa un certo effetto pensare che l'ultima volta che la democrazia è stata veramente esercitata in Italia ne è stato protagonista Berlusconi. L'unfit che dall'estero ci hanno obbligato a disfarcene. Oggi siamo al terzo premier nominato al di fuori dalle dinamiche democratiche, senza nessun aggancio con i risultati elettorali.

E si è sempre più sfrontati e si calpesta sempre più la Costituzione come pure la prassi repubblicana: se con Monti, Napolitano si era fatto lo scrupolo di salvare la forma, nominandolo Senatore cinque minuti prima di farlo premier, ora viene nominato il terzo premier che non è nemmeno parlamentare. Che ha si vinto delle elezioni, ma si tratta di primarie finte di partito (finte perché non istituzionalizzate) tenute in forma privata (tanto che per votare si pagava...).

Ora il passaggio istituzionale della crisi sarà ancora più breve di quello dei due governi precedenti, senza probabilmente lunghi colloqui presidenziali e forse senza un vero dibattito parlamentare. Il prossimo premier se non si voterà verrà probabilmente assunto direttamente tramite agenzia interinale... Quando c'è la convenienza, anche i riti bizantini italiani vengono archiviati: altro che consultazioni con le parti sociali compreso il rappresentante di qualche club della briscola...

Ma del resto tutto è stato predisposto perché la situazione risultasse bloccata: o questa minestra, o questa minestra. Non c'è una vera possibilità diversa, un alternativa valida. Che poteva fare Renzi? Praticamente nulla, il voto sarebbe stato inutile, in quanto il Porcellum è stato cancellato e al suo posto c'è un proporzionale puro. Non avrebbe vinto nessuno.
Poteva preparare la nuova legge elettorale mentre assisteva al lento decadimento del governo Letta, ormai abbandonato da tutti. Ed andare poi alle elezioni fra un anno con un partito stremato dal sostegno al governo.

Io penso che avrà pensato che tanto valeva impegnarsi fin da subito in prima persona. Così da imprimere al governo sostenuto dal Pd quella svolta e quell'energia che pare voler profondere. Questo ultimo premier, è probabilmente nelle intenzioni di Napolitano un "Monti ter". Probabilmente Renzi rischia di farsi rosolare a fuoco lento stando al governo di una nazione fallita e con una maggioranza instabile. Ma è indubbio che la personalità arrembante di Renzi e completamente diversa da quella robotica di Monti, o melliflua di Letta.

Renzi è un carrarmato, in due mesi (uno togliendo le feste natalizie) è passato da sindaco di Firenze, a segretario del Pd e in breve a premier. Va dritto alla meta senza fermarsi di fronte a nessun ostacolo. Sarà un osso duro, un personaggio difficilmente gestibile sia per Napolitano che per i tecnocrati europei.

Probabilmente Renzi non si metterà di traverso alle politiche di austerità impostaci dall'estero. Sono molti i commentatori che lo pensano. Però rimango convinto che un certo fastidio, qualche scossone alle politiche provenienti dalla Germania lo darà. Sicuramente Renzi non metterà in dubbio l'errore dell'euro, ma è evidente che accetta con fastidio certe imposizioni europee. Ha affermato senza che venisse accusato di populismo, che si è stufato del "ce lo chiede l'Europa", oppure che il 3% di deficit/Pil è una regola che andrebbe rivista anche unilateralmente. Che poi lo farà sarà tutto un altro discorso. Ma intanto qualche dubbio sulle politiche europee lo pone.

In ogni caso si è preso un rischio eccessivo. Berlusconi osserva con un certo interesse sia lo scontro dentro il Pd, sia l'evoluzione di un governo italiano sempre più difficile da condurre. Anche Renzi si ritroverà con gli stessi limiti che hanno impedito a Letta di governare in modo rilassato. Il programma economico e sociale è imposto dall'Europa e quindi le risorse sono quelle che sono. A meno che Renzi intenda non rispettare queste prescrizioni, o che intenda eliminare determinati sprechi pestando i calli a certe consorterie politiche-burocratico-deliquenziali, non vedo come potrebbe fare cose diverse da Letta. In entrambi i casi rischia o di essere cacciato come Berlusconi dall'Europa, o di essere impallinato da qualche congiura di palazzo.

Tanti auguri. Sopratutto al popolo italiano che ne ha già sopportate di tutti i colori...

P.s.: non è che alla fine di questo folle ciclo politico gli italiani dovranno pregare Berlusconi in ginocchio di tornare a fare il premier per almeno stabilizzare la situazione e bloccare il continuo declino provocato da super tecnici e giovani rottamatori?


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