sabato 16 maggio 2015

Grecia: da piigs a brics



"Fitch conferma il rating della Grecia a CCC, ampiamente all'interno del livello 'spazzatura', citando la mancanza dell'accesso al mercato e le incertezze sull'emissione di nuovi prestiti da parte dei creditori. "Ci aspettiamo - si legge in una nota diffusa nella tarda serata di ieri - che il Governo superi l'attuale crisi di liquidità senza impatto sui bond detenuti dai privati, ma il default è una possibilità reale".
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Yanis Varoufakis, rassicura: "la Grecia pagherà regolarmente stipendi e pensioni, ma non darà l'ok a misure inaccettabili solo per trovare un intesa con i creditori". "Sia i creditori che la Grecia hanno una linea rossa nelle trattative e tutti i problemi devono essere concordati per trovare un accordo"
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la situazione della Grecia "non è sostenibile", secondo il membro della Bce Yves Mersch. "Siamo alla fine del gioco" in Grecia, dove - ha aggiunto - la situazione è "grave". E la stessa Grecia non sarà in grado di pagare la rata di giugno (che scade il 5) al Fondo monetario internazionale se non raggiungerà un accordo con i creditori internazionali."
(www.ansa.it)

La Grecia si sta dimostrando un avversario tosto per l'Fmi. Abituato a trattare dall'alto in basso i paesi del terzo mondo, a travolgerli con le sue politiche di rapina. Ma la Grecia è un paese della vecchia Europa, e non pare cedere alle richieste della finanza criminale internazionale. Tsipras sembra sempre sul punto di accettare tutte le richieste della ex troika, ma evidentemente non è così. Compie passi avanti solo di facciata, non sodddisfa i criteri neoliberisti e più antidemocratici. In poche parole non si piega ai dictat delle grandi istituzioni finanziarie. Syriza ritiene che la politica abbia il diritto di guidare l'economia, le istituzioni finanziarie considerano la politica e la democrazia un ostacolo alle proprie mire.

La Grecia si sta dimostrando un  caso piuttosto ostico e probabilmente anche un pericoloso. La Grecia potrebbe rappresentare una svolta geopolitica poco gradita per l'Europa, gli Usa, l'Fmi. Ormai il corteggiamento fra Grecia e Russia è arcinoto. La Russia intende costruire il gasdotto Turk Stream, che a dispetto del nome, giungerebbe propio in Grecia dal Mar Nero, rendendo il paese europeo strategico per la Russia. Il legame possibile con la Russia, e l'avvicinamento alla Cina attraverso la vendita del porto del Pireo, sono segnali che penso non debbano essere sottovalutati.

Putin sta inviando messaggi di grande interesse verso la Grecia. Chiaramente con il fine non ultimo di destabilizzare l'Unione Europea, ed il rapporto di questa con gli Usa e la Nato. Perchè è ovvio che se la Grecia finisse nell'orbita russa, la colpa non sarebbe solo dei greci. Ma anche dell'ottusità dei funzionari europei, della Germania, dei banchieri ecc. Per questo Putin sta spingendo sempre più sull'acceleratore:

"Ogni grande colosso, ogni grande istituzione ha sempre un punto debole, un “tallone d’Achille”. Quello dell’Unione Europea è certamente la Grecia. Ma non solo, essa potrebbe risultare il punto debole del Fondo monetario internazionale (Fmi)
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Putin sembra averlo capito benissimo (a differenza della Merkel e degli esponenti del Fmi). E’ di oggi infatti la notizia che Putin avrebbe proposto a Tsipras un’offerta molto allettante: entrare nella “Nuova banca di Sviluppo” dei Brics
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In essa ogni stato fondatore capitalizzerà una cifra già definita in partenza, proporzionale al proprio PIL (la Cina sarà il paese che metterà le maggiori riserve, ossia 41 miliardi, il Sudafrica le minori, appena 5 miliardi). L’obiettivo di questo progetto è di fungere da alternativa al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale, ridimensionando così lo strapotere della moneta maggiormente favorita da questo sistema, il Dollaro.
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l’economia dei Brics rappresenta da sola il 25% dell’economia mondiale, ma questo peso ed importanza non è stato ancora riconosciuto all’interno dell’Fmi
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la Grecia è da qualche anno sull’orlo del baratro e la sua fine ormai, agli occhi di molti, sembra segnata.
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Sembra però a questo punto piuttosto probabile l’addio della Grecia dall’Fmi soprattutto perché la New Development Bank ha i fondi necessari a salvare la Grecia e non sembra farsi troppi problemi ad investirli per questa causa. La parte più interessante della vicenda è però un’altra: bisogna infatti chiedersi per quale motivo i Brics sarebbero disposti a spendere così tanti soldi (si pensa circa 50 miliardi) per salvare un paese come la Grecia. Cosa ci guadagnano? La risposta possiamo ritrovarla nelle parole di Paul Craig Roberts, ex sottosegretario del Tesoro negli Usa, rilasciate in una intervista a King World News:” In questo momento ci sono molte cose nel sistema finanziario che possono crollare. Usa ed Europa per poco, fintanto che possono stampare denaro, potranno mantenere in piedi questo sistema truccato. Nel momento in cui il valore del dollaro e dell’Euro inizierà a collassare, il gioco terminerà. C’è la possibilità che “un cigno nero di massa”, un evento non previsto, faccia collassate il tutto, e che si sviluppi a causa della crisi greca e dell’elezione del nuovo governo Tsipras. Ciò si verificherà se le banche tedesche, creditrici della Grecia e i politici dell’Unione Europea si rifiuteranno di soddisfare le legittime necessità del governo greco.” A questo punto l’obiettivo di Putin e degli altri membri del Brics sembra essere palese: far traballare l’Unione Europea grazie alla Grecia. Infatti, qualora la Grecia dovesse accettare l’invito ad unirsi ai Brics per non avere più problemi con i debiti, cosa potrebbe ancora ostacolare anche gli altri paesi europei in difficoltà (Italia, Spagna, Portogallo ecc.) dal fare lo stesso? Nulla, assolutamente nulla. Ciò significherebbe la disgregazione dell’Unione Europea, un vero e proprio cataclisma per gli Usa, la Fmi e la Banca mondiale."
(www.morasta.it)

Probabilmente non è tutto così semplice. L'uscita dall'euro non sarà indolore per la Grecia come per nessun altro. Ma è evidente che l'Fmi, la Bce e l'Europa stanno giocando una partita pericolosa. E temo che la loro supponenza li accechi, e non gli faccia vedere i pericoli verso cui stanno procedendo.

Ma in cosa potrebbe investire la nuova banca dei Brics? Per esempio in questo:

"petrolio al centro della crisi greca

l'ultimo rapporto GEAB, il 94, cita i giacimenti di petrolio presenti nelle coste orientali del Mediterraneo. Nessuno ne parla ma potrebbero essere la chiave per risolvere la crisi greca.
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al centro della crisi del debito ci sono le risorse di petrolio della parte orientale del Mediterraneo. I media non ne parlano, ma la Grecia siede su enormi depositi di idrocarburi.

Il governo precedente aveva preso in considerazione l'ipotesi di usare le risorse energetiche epr risolvere la crisi economica e geopolitica. Ha firmato accordi per concedere appalti a contractor canadesi, britannici, europei (società italiane e irlandesi) a maggio dell'anno scorso.

Ma l'entusiasmo è stato ridimensionato leggermente quando ha notato che anziché calmierare le tensioni con la Turchia come sperato, il progetto ha alzato il nervosismo e peggiorato i rapporti tra i due paesi vicini.

La Grecia non è peraltro l'unico paese ad aver scoperto preziosi depositi di idrocarburi nella parte orientale del Mediterraneo: nelle coste israelian, siriane, libanesi, cipriote, albanesi e persino nella costa Adriatica. "

(www.wallstreetitalia.com)

La Grecia potrebbe essere il cigno nero che farà crollare tutto il castello di carte della finanza? E' probabile, poichè a questo punto rimangono poche possibilità al governo greco, se non quella di stampare dracme. Se la situazione è veramente così drammatica, vedremo già lunedì sui mercati gli effetti della imminente crsisi greca.

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