sabato 2 maggio 2015

Vorrei fare il black bloc tutto l'anno




Ti alzi al mattino e qualcuno ti telefona: "si sta organizzando una bella 'festa' a Milano... trasferta pagata... tutto divertimento... ci hanno detto anche che la polizia starà a guardare... possiamo spaccare tutto quello che ci pare. Sei dei nostri?".

Come no. Cosa si può voler di più dalla vita che sfasciare tutto per divertimento e rimanere anche impuniti, quando sei giovane e impulsivo. Perché la mia sensazione è un po' questa. Che esista questa strana compagnia di giro in nero (parenti dell'Isis?), le cui trasferte sono pagate non si sa bene da quale organizzazione, da quale "benefattore" in giacca e cravatta, per far fare figuracce internazionali a paesi e governi presi di mira.

Nel 2001 a Genova la compagnia di giro in nero era servita per mettere in ridicolo e in cattiva luce il governo Berlusconi. Ieri a Milano forse è stato preso di mira il governo Renzi ed il suo Expo mangereccio? Non saprei, ma potrebbe anche essere così. Renzi si è fatto molti nemici soprattutto in casa, e alcuni di questi hanno forti agganci internazionali.

"Qualcosa si muove. Bisogna unire i puntini, però, per capire la strategia politica che sta nascendo nel centrosinistra per logorare il premier Matteo Renzi e prepararsi alle prossime politiche
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I puntini da unire sono tre. Incarnati in tre personaggi chiave della sinistra italiana degli ultimi vent’anni: Romano Prodi, Enrico Letta e Pier Luigi Bersani.
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È di questo che si parla nei conciliaboli di Montecitorio dopo la scelta di Letta di dimettersi dal parlamento e guidare la scuola di affari internazionali dell'università di Parigi: il progetto di creare un nuovo contenitore simile all’Ulivo con l’obiettivo di superare il Pd renziano che «rottama, ma non sa costruire dopo» come lo descrive proprio Prodi
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Prodi in questi mesi ha continuano a tessere rapporti in politica estera. Si tiene defilato, ma rimane un esponente di peso nel sistema Italia. Proprio come Letta Jr, il terzo puntino da unire. L’ex presidente del Consiglio ha annunciato da Fabio Fazio su Rai3 il suo addio al parlamento, ma ha promesso che avrebbe continuato a fare politica. "

(www.linkiesta.it)

Verrebbe da dire "attenti a quei due", cioè Prodi e Letta. Bersani è meno pericoloso per Renzi perchè fa parte del teatrino politico italico. Ma Prodi (ex Commissario Ue) e Letta (Bilderberg, Trilaterale, Aspen Istitute, agganci in Goldman Sachs tramite zio, ecc.) hanno i giusti agganci internazionali. Entrambi hanno avuto il tempo di convincere i loro referenti oltre le Alpi che Renzi probabilmente non è il cavallo giusto. Che è ora di azzopparlo.

Attenzione: si tratta di una lotta di potere. Noi il popolo non ci si guadagnerà nulla. Per questo motivo, pur non avendo in simpatia il nostro amato leader, sono del tutto contrario a queste operazioni condotte dall'estero sulle nostre teste. Come ero fortemente irritato per gli eventi di Genova che apparivano manovrati con un'evidenza sfacciata, lo sono anche per le "giornate di Milano" odierne.

Le convinzioni politiche di Letta sono ancor più detestabili di quelle di Renzi. Letta è quello che ha scritto il saggio "Euro si. Morire per Maastricht", a cui viene d'istinto rispondere: "comincia a morirci tu a Maastricht...". Prodi poi è quello che nell'euro ci ha portati, anche se oggi si dice disgustato di come sia stata condotta la politica economica europea tramite Germania. Lacrime di coccodrillo.

Forse non è indifferente la lotta per la legge elettorale, che sembra cucita apposta addosso a Renzi. E che quindi tende ad escludere le componenti del Pd non renziane. Anche se credo che anche il premier stia facendo un calcolo se non sbagliato almeno pericoloso. Le leggi elettorali "truffa" sono più adatte per partiti populisti che per partiti oligarchici come il Pd. La legge Acerbo servì a dare vigore al fascismo, per esempio. Non è detto che dell'Italicum se ne avvantaggerà il Pd.

Vedo che il Pd nei sondaggi scende sempre di più verso il 30%, allontanadosi dal 40% che gli consentirebbe di prendere subito il premio di maggioranza. Questo significa che il ballottaggio con il M5s è quasi sicuro. Una situazione pericolosa per il Pd, che potrebbe veder coalizzati tutti i suoi nemici, di destra e sinistra, contro Renzi. Per un elettore di sinistra potrebbe venir quasi naturale affidarsi al M5s che in fondo ricorda un po' i Radicali di Pannella, per temi e per i metodi della lotta. Per un elettore di destra invece la scelta di votare M5s potrebbe essere dettata semplicemente dalla volontà di dannegiare Renzi. Insomma il ballottaggio di Renzi contro "tutti" potrebbe essere pericoloso ed avvantagiare più un partito populista come il M5s che uno del vecchio regime. A questo punto Renzi farebbe come Sansone... cioè morire con tutti i filistei piddini.

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