giovedì 12 febbraio 2015

La piccola Grecia tiene in scacco l'Europa



La piccola Grecia sta dimostrando di saper condurre un complesso gioco internazionale. Sembrava spacciata di fronte alla fermezza degli austerici tedesci. Invece Tsipars e i suoi sono disposti a vedere il gioco di Schauble, rischiando anche di far uscire la Grecia fuori dall'euro.

Ma se l'euro è irreversibile come dicevano alcuni anni fa Draghi e la Merkel, la Grecia non può essere cacciata dall'area euro. Altrimenti verrebbe messa in discussione la irreversibilità della moneta unica, e dopo la Grecia potrebbe provarci qualche altro paese. L'euro potrebbe quindi finire molto male.

La trappola stesa da Tsipras e Varoufakis è geniale. Se non si vuole vedere il primo paese uscire dall'euro, allora la Germania dovrà fare delle concessioni sull'austerità. Tutte quelle che la Grecia richiederà. Ma anche qui c'è un problema. Se la Grecia ottiene delle deroghe all'austerità, prima o poi le stesse richieste arriveranno da altri paesi.

Comunque vada la Grecia ha già vinto. E che faccia sul serio, è chiaro dal fatto che la Grecia sta predisponendo un piano B.

"Se la Grecia non trova l’accordo con l’Unione Europea, potrebbe usufluire dell’aiuto di terze parti che non vedono l’ora di aprire un porto sull’Europa, cambiando sensibilmente gli equilibri geopolitici. Si tratta ovviamente di Cina e Russia.

(…) l’esponente dei Greci Indipendenti (destra) alleati di Syriza, Panos Kammenos, minaccia: “Se la Grecia non riuscirà a raggiungere un accordo con i suoi partner europei sulla rinegoziazione del debito, si rivolgerà ad altri paesi per ottenere fondi”. (…) Questo “significa ottenere fondi da un’altra fonte, che potrebbe essere gli Stati Uniti, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere la Russia, potrebbe essere la Cina o altri paesi”.

Secondo voi l’UE ha interesse che la Grecia passi al Piano B? Ma neanche un po’! Ma nello stesso tempo non può mollare la presa, altrimenti gli altri paesi “prede” dell’austerity (Spagna e Portogallo ma anche l’Italia) rischiano di ritrovarsi con la gente in piazza a manifestare.
Coperta corta figlia di un’Unione Europea male assemblata e gestita sempre con una logica non di condivisione. Ora ne pagheremo le conseguenze più serie."

(intermarketandmore.finanza.com)

E' il mondo multipolare, signori tedeschi. Non siete mica il centro dell'universo...

Un piano congeniato in modo da creare un corto circuito pazzesco. Uscire dall'euro e ricorrere all'aiuto della Russia (o della Cina), non solo creerebbe seri problemi in Europa, ma anche seri problemi con gli Usa. E non solo tra Usa e Grecia, anche soprattutto tra Usa e Germania che per la cocciutaggine del suo governo, creerebbe seri problemi di allenaza strategica.

Mentre la cancelliera Merkel si affanna a trovare un modo per risolvere la crisi ucraina con un negoziato con Putin (e qui sono dalla parte tedesca), creandosi qualche difficoltà con l'alleato americano, il ministro greco vola a Mosca e promette basi militari ai russi. Portandoli dal Mar Nero all'Egeo. Se non ci fossero enormi preoccupazioni bellica, ci sarebbe da divertirsi.

La Germani non fa in tempo a parare i gol di Tsipras a Bruxelles che la Grecia gli scappa verso est. La Grecia è così disperata, che il suo governo non ha più niente da perdere. Gli americani che forse da fuori colgono meglio la situazione, l'hanno capito bene. Non a caso hanno inviato tecnici della Fed per vedere se possono "salvare" loro il paese. Un assurdo: è come se la Bce inviasse degli emissari in Florida per fargli un prestito...

"I greci hanno fatto una mossa elementare ... hanno spuntato le armi ai conservatori iper-liberisti che da almeno 5 anni ci sfracassano le palle (perdonatemi) tentando di darci ad intendere che siamo dentro a una crisi economica e che tutto si risolverà se si passa da un +2,5% a un + 4,3% oppure da un -3,6% a un -2,8%. Sorretti da una valanga di economisti e dai servitori deferenti della cupola mediatica, in Italia si insiste a presentare soluzioni monetarie e/o finanziarie.

Mentre invece si tratta di aprire un tavolo affrontando l’unico tema serio e reale: “l’assoluta necessità di negoziare le modalità di una nuova re-distribuzione della ricchezza, combattere la piaga della povertà e della disoccupazione e prospettare soluzioni pratiche per andare ad affrontare immediatamente il disagio sociale dei popoli europei. Perché di questo si tratta, e non di soldi, è in gioco il destino e la tenuta della nostra civiltà europea. Dobbiamo rimettere al centro dell’interesse generale e collettivo l’Uomo, qui inteso come soggetto principe di ogni trattativa che dir si voglia” (discorso del primo ministro Alexis Tsipras al comizio domenicale di ieri).

Nella peggiore delle ipotesi, ovvero nel caso dovesse andar loro tutto storto, hanno spiegato con toni chiari, trasparenti e diretti, che “è preferibile morire subito con dignità e alto senso morale piuttosto che protrarre un’agonia socialmente, esistenzialmente, culturalmente e psicologicamente insostenibile”"
(www.libero-pensiero.net)

L'Europa sta andando in panico. Ed è bastato che solo un piccolo Stato sfuggisse all'ortodossia liberista e austerica per madare in confusione un sistema sempre più simile all'ex sovietico. Persino nel comportamento del suo ceto burocratico:

"la delegazione ufficiale greca è stata accolta a Bruxelles dal presidente della commissione europea, Juncker ... il quale era ubriaco fradicio e non riusciva neppure a stare in piedi, blaterando sciocchezze etiliche. La presidente greca ha protestato ufficialmente -intervistata dalla BBC- dichiarando che “è triste accorgersi di stare nelle mani di chi rischia un coma etilico mentre noi combattiamo per salvare il diritto della povera gente a essere considerate prima di tutto come persone”. I britannici sono rimasti molto colpiti, a tal punto da spingere l’abile David Cameron ha inoltrare una richiesta formale a Bruxelles per “verificare l’esatto accaduto e aprire una inchiesta esplorativa al riguardo”."
(www.libero-pensiero.net)

E l'Italia? Distratta dalle cantanti con la barba di San Remo.
Il governo Renzi appare sempre più vecchio ed inadeguata. Sta facendo una battaglia molto più incisa Tsipras in 10 giorni, che Renzi in un semestre di presidenza Ue. Di cui alla fine non rimane nulla. La nostra politica litiga (o fa finta) su questioni interne marginali, come la legge lettorale e le brutte riforme costituzionali. Che poi alla fine si faranno, perché entrambe convengono a tutti i grandi partiti.

Come al solito verremo travolti dagli eventi che arriveranno dall'esterno. E la "ripresina" che le nostre inadeguate classi dirigenti sognano ad occhi aperti, svanirà come neve al sole.


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