sabato 28 febbraio 2015

L'Europa impassibile di fronte alla deriva ucraina



Dopo aver seguito e assecondato il delirio di onnipotenza degli Usa, l'Europa frastornata assiste inerme all'imminente catastrofe ucraina. Infatti si avvicinano eventi turbolenti in quella nazione. La moneta dell'Ucraiana ha iniziato un processo di inflazione galoppante tipico delle nazioni in guerra. La situazione economica si complica sempre più. La situazione militare è fuori controllo, tanto che nelle settimane scorse Merkel ed Hollande sono dovuti correre in soccorso di Poroshenko imbastendo quella pantomima di accordo di tregua con Putin.

Poroshenko ed il suo governo avevano bisogno come l'ossigeno di una tregua dopo la disfatta Debaltsevo. La "sacca" in cui l'esercito ucraino è stato circondato dai separatisti, e poi massacrato un paio di giorni dopo la ratifica del cessate il fuoco. Ora Debaltsevo è in mano ai separatisti, e questi si sentono più forti di prima.

Ma il problema è che i nazistelli che sostengono Poroshenko, la Cia e la Nato, cominciano ad essere nervosetti.

"... i rappresentanti di queste milizie irregolari si sono recate a Kiev per protestare contro il “governo di traditori”, traditori che si sono rifiutati di combattere “sul serio” contro i separatisti.
Come se una guerra che ha portato all’annientamento di due terzi dei mezzi militari e dei soldati ucraini non fosse stata combattuta “sul serio”.

Alla fine la manifestazione è stata abbastanza tranquilla, soldati in mimetica hanno marciato per alcune ore, hanno cantato una numero esagerato di canzoni patriottiche e hanno sventolato cartelli con le foto degli “eroi” morti nel Dombass per combattere contro gli inesistenti “invasori russi”.

Poroshemo ha abbandonato ogni velleità di trattare la resa, pardon di parlare con i separatisti e entro uno, due mesi al massimo, non appena sarà finito il disgelo e il fango si sarà più o meno asciugato, i combattimenti ripartiranno alla grande, se non prima.
Visto che questa è la terza tregua, e che ogni volta i soldati di Kiev avanzano “vittoriosi” per poi essere annientati in modo abbastanza plateale e incomprensibile, ritengo che non ci sia ragione di credere in una variazione del trend, ma loro insistono.

...
Le proteste nel paese cominciano a salire, la popolazione si è accorta che paesi come lo Zambia e il Gabon, hanno stipendi minimi più elevati, e il tracollo delle entrate fiscali è avvertibile. A gennaio la Tunisia ha incassato un gettito fiscale, calcolando il cambio in dollari , più elevato dell’intera Ucraina (ok, la Tunisia ha dieci milioni di abitanti e l’Ucraina 36…). 
...
Praticamente tutte le aziende del paese hanno smesso di generare utili e , di conseguenza, di pagarci le tasse sopra.

Ok, la fine è vicina, probabilmente, ma, a questo punto può succedere di tutto, un colpo di stato dei “colonelli”, stufi di essere comandati da perfetti imbecilli, un colpo di stato delle destre, o un atto di guerra deliberata contro la Russia, tipo invasione della Crimea, per fare precipitare la situazione."

La moneta nazionale sta perdendo velocemente valore. Beati loro che hanno la svalutazione... peccato che non hanno più delle imprese funzionanti che possano approfittare del cambio favorevole.

"Vuoi un preziosissimo dollaro? fanno 44 Grivnie. Vuoi mica un ancora più raro e prezioso Euro (attento che luccica), fanno 52 Grivnie
Cioè…….
Faccio notare un piccolo particolare.
Il Budget dello Stato Ucraino (oh… sono serio smettete di ridere) tiene conto dell’indebitamento estero dell’Ucraina (specie con la Russia) denominato in…dollari.
Sapete quale è il tasso di cambio utilizzato per fare quadrare i conti?
21.1 Grivnie, cioè un cambio almeno il 50% più favorevole."
(www.rischiocalcolato.it)

"Improvviso balzo della moneta ucraina, la hryvnia, nei confronti del dollaro, dopo gli smobilizzi scatenati dei giorni scorsi, che hanno confermano l'allarme iperinflazione in Ucraina.
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A scatenare gli acquisti, praticamente il via dei controlli sui capitali nel paese, annunciato dallo stesso governatore della Banca centrale, Valeriya Gontareva. Di fatto, l'istituto aumenterà le restrizioni sui capitali, al fine di lottare contro il panico che si è tradotto nella corsa agli sportelli e nell'acquisto di valuta estere.
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Stando a quanto riporta Bloomberg, soltanto nel mese di febbraio, la hryvnia si è deprezzata -53%, scontando l'attesa di Kiev per l'approvazione del pacchetto di emergenza del Fondo Monetario Internazionale, che prevede prestiti di $17,5 miliardi, al fine di aumehtare le riserve e rimborsare i debiti."
(www.wallstreetitalia.com)

Intanto Poroshenko è così sicuro della sua politica economica e militare, che ha già trasferito i suoi famigliari all'estero. Questo qualcosa deve voler significare sugli imminenti sviluppi della situazione ucraina.
Ma in Europa tutto tace. Continua sui media la propaganda strisciante anti Putin e anti russa. Ma non una parola sulla pericolosa situazione economico-sociale dell'Ucraina. Sulla disfatta continua dell'esercito del beniamino Poroshenko il cioccolataio, sostenuto dalle brigate neonazi. Che potrebbe ricevere la mazzata definitiva con la chiusare del gas da parte russa.

Ma un paese che dipende al 100% dalle forniture energetiche russe, com'è che ha deciso di fare la guerra proprio al suo unico fornitore? C'è qualcosa di folle nell'odio degli ucraini verso la Russia. Che sicuramente è un vicino ingombrante e scomodo, ma proprio per questo andrebbe trattato con maggior astuzia.
Intanto credo di poter anticipare come andrà a finire: gli Usa dopo aver provocato un altro bel casino (quante "primavere" ed "esportazioni di democrazia" cadute in disgrazia...), lasceranno all'Europa la gestione delle conseguenze. Che potrebbero essere il ritorno del nazismo in Europa dopo 70 anni, o una guerra fuori controllo al centro del continente.



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