giovedì 5 febbraio 2015

Mi piace questo Varoufakis


Non tanto perchè ha detto una verità inconfessabile fino a poco tempo fa:

"“io sono il ministro delle Finanze di un Paese in bancarotta“. Nel senso che la Grecia è di fatto fallita dal 2010, l’anno del declassamento del debito pubblico a “spazzatura” e del varo del piano di salvataggio. Quindi ora “c’è bisogno di misure eccezionali“."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Questo ha affermato Varoufakis con grande sincerità, quando Monti solo alcuni mesi fa si era persino permesso di dire che la Grecia era il più grande successo dell'euro... Per fare certe affermazioni bisogna avere una profonda malafede, o essere appena scesi da Marte. Anzi, Monti dovrebbe dire la stessa cosa dell'Italia: che è fallita un po' di tempo fa e mantenuta in vita artificialmente con la flebo della Bce.

Ma il ministro economico greco mi è piaciuto ancora di più quando ha detto:

“Io immagino un piano-Merkel, sull’esempio del piano Marshall“
...
Varoufakis ha detto che se la Germania usasse “la sua forza per unire l’Europa”, “questa sarebbe una meravigliosa eredità della cancelliera tedesca”.
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Per poi ricordare che “gli Usa all’epoca hanno condonato la maggior parte dei debiti alla Germania”. Che fare, dunque? “Dovremmo guardare il problema con lo sguardo di un curatore fallimentare. E cosa fa un curatore fallimentare? Tenta di ridurre i debiti”.
...
“La Germania è il Paese più potente dell’Europa. Credo che l’Ue trarrebbe beneficio se si sentisse egemone. Ma chi è egemone deve assumersi responsabilità per gli altri. Questa era l’impostazione degli Usa dopo la seconda guerra mondiale”. Per di più, se non fosse chiaro, i tedeschi, che “hanno già pagato molto”, “pagheranno ancora di più se non si risolve il problema del debito”.

(www.ilfattoquotidiano.it)

Varoufakis dice quel che penso da tempo. Non è affatto vero che la Germania è troppo forte in Europa, in realtà è troppo debole. I tedeschi hanno paura di essere egemoni, e nello stesso tempo lo vorrebbero. Il voglio ma non posso, forse per timore dei trascorsi storici.

Eppure avrebbero molto più da guadagnare di quanto non stiano guadagnando oggi, se prendessero sul serio in mano l'Europa. Ma purtruppo oltre a questa paura di dimostrarsi egemoni, probabilmente manca loro la capacità di gestire un "impero" come hanno saputo fare gli americani.

Tenere un impero non implica solo conquistare territori, come del resto i tedeschi provarono a fare con la seconda guerra mondiale. Tenere in piedi un impero richiede anche saper penetrare, ed essere compenetrati dalle culture dei popoli da unire. Gli imperi funzionanti, come quello romano, sono quelli inclusivi, dove non solo la cultura di Roma era esportata con la legge, l'architettura, lo stile di vita ecc. ma nello stesso tempo la cultura romana veniva contaminata e forgiata dalle novità che arrivavano dai confini dell'impero, dalla Grecia, dal Medio Oriente, dall'Egitto, dall'Africa, dalle Gallie ecc.

Invece l'impero millenario che voleva creare Hitler era un regno esclusivo, solo per la stirpe germanica. Ai tedeschi di allora interessavano solo i territori, non i popoli conquistati. Oggi sicuramente i tedeschi, almeno voglio sperarlo, non sono più così spietati.
Ma nello stesso tempo faticano a rinunciare alla propria identità per fondersi in una più ampia europea, che gli converrebbe sicuramente. E non cercano neppure di esportare la propria cultura ammistrativa ed organizzativa perché non vogliono sentirsi colonizzatori ed odiati come ai tempi di Hitler.

Dovrebbero invece smettere di essere fintamente timidi, dovrebbero dimostrare il loro valore e fare proposte serie su come organizzare il nuovo superstato federale europeo (se vogliono salvare questa unione), di cui loro avrebbero di sicuro un posto di guida egemone e privilegiata.
Invece di continuare a preoccuparsi dei soldi che potrebbero perdere a causa dei greci, degli spagnoli o degli italiani, dovrebbero cominciare a pianificare il modo di fare soldi in modo duraturo organizzando efficientemente il resto d'Europa.

Perché anche se è vero che oggi si preoccupano con il rigore di recuperare soldi sfruttando fino al limite i paesi periferici, in questo modo la cuccagna non durerà a lungo. Come dice Varoufakis se la Germania non cambia atteggiamento i suoi contribuenti "pagheranno ancora di più". Forse la piccola Grecia insegnerà alla grande Germania ad usare bene la sua forza?


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