mercoledì 18 febbraio 2015

Pericolo invasione



In questo periodo di propaganda in stile Isituto Luce la preoccupazione degli italiani è tutta rivolta alle vicende libiche. Nei telegiornali manca solo "faccetta nera" come sottofondo delle notizie. Ogni giorno che passa sembra che in Libia la situazione peggiori sempre più. Ma le cose sono "peggiori" da mesi. Solo che l'informazione se n'è accorta solo ora che è stato deciso che bisogna morire per l'Eni. Si aspetta solo il timbro di approvazione delle Nazioni Unite per una missione umanitaria a ritmo di bombe.

Spero prevalgano i timori, sull'euforia di certi ministri pronti ad inviare uomini e mezzi. Lo scherzo ci costerebbe un sacco di soldi, un sacco di morti e un sacco di instabilità sociale, che le turbolenze greche di oggi apparirebbero piccolezze.
Mentre l'Italia ondeggia fra sogni coloniali ed incubi di guerra, c'è qualcuno che si preoccupa di invasioni ben diverse. Non quelle dell'Isis, ma quelle degli extraterrestri. Può far sorridere, ma almeno è una notizia che aiuta a distrarci dalle pessime situazioni che stiamo vivendo.

"Nella comunità scientifica è tornato l’incubo di un altro tipo di invasione: la guerra dei mondi. Negli ultimi convegni o documenti prodotti dalle varie comunità accademiche è ripreso il dibattito sui rischi di estendere i sistemi di comunicazione Internet nello spazio. Non è mistero che il sogno di Mr. Cerf, co-creatore del programma Tcp/Ip, il protocollo Internet per intenderci, è portare il web a livello interplanetario per le future imprese di esplorazioni spaziali e più avanti di colonizzazione di Marte e della Luna. Intanto gli scienziati del Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence) per oltre mezzo secolo all’ascolto di eventuali segnali “intelligenti” provenienti da qualche galassia, tramite i radiotelescopi come quello di Arecibo, hanno riproposto la possibilità di inviare in maniera attiva, messaggi agli eventuali extraterrestri per rivelare la nostra presenza. Un programma come quello proposto di Internet nello spazio, permetterebbe ad eventuali visitatori, di studiarci in anticipo, magari attraverso lo studio dei nostri costumi attraverso Wikipedia."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Trovo meravigliosa l'idea degli exterrestri intenti a consultare Wikipedia. Si fideranno, non avranno timore di incorrere in qualche refuso o notizia errata? E poi chi lo dice che saranno attratti da Wikipedia, potrebbero preferire Facebook, o magari Youporn...

"Nell’ultima sessione della Aas (La American Association for the Advancement of Science), il prof. Douglas Wakoch, costatando che dopo 50 anni non avendo ricevuto messaggi, occorreva trasformare il Seti in Active seti, cioè inviare messaggi per farci notare, soprattutto ad esso con la scoperta di migliaia di pianeti Extrasolari di tipo terrestre. Ciò ha nuovamente animato il parere di alcuni scienziati come già negli anni ’70 fece il Premio Nobel Martin Ryle, che metteva in guardia dall’inviare messaggi a civiltà magari malvagie, pronte a sottometterci o peggio annientarci. Dello stesso parere il più noto Steven Hawking, letteralmente terrorizzato dall’arrivo degli alieni, poiché con la loro tecnologia dunque avanzatissima, faremo secondo lui, la fine degli indigeni con l’arrivo di Cristoforo Colombo. Ne emerge un quadro sconcertante. Nei vari simposi accademici, sia di tipo scientifico che economico, l’incubo di un annientamento del nostro pianeta per colpa di malvagi Et è ormai quasi una costante.

Per gli astrofisici e per il Seti la convinzione dell’esistenza di extraterrestri è un dato statisticamente accettato, ma non il fenomeno degli Ufo. Parere condiviso anche dal direttore della Specola Vaticana Funes. Ma allora con quale mezzi potremmo essere invasi se non da dischi volanti, come nella cinematografia hollywoodiana? Gli Ufo intesi come astronavi extraterrestri non possono concettualmente coesistere per le “attuali” nostre conoscenze scientifiche e per le primitive tecnologie per viaggiare nello spazio e per le convinzioni della fisica nostrana. Eppure come afferma il Prof. Paul Davies e Wagner e prima di lui Carl Sagan, non si esclude che in un passato remoto qualcuno ci abbia visitato e magari abbia creato colonie sulla Luna e su qualche asteroide invitando la Nasa ad un attento monitoraggio del lato oscuro del suolo lunare."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Be qui le idee sono in continua evoluzione, soprattutto nella comunità dei fisici. Nessuno ha le prove inconfutabili dell'esistenza dei dischi volanti, ma ormai è abbastanza diffusa l'idea che concettualmente possa essere costruita un'astronave in grado di compiere viaggi fra stelle e galassie. E' la famosa idea della "nave a curvatura", nel senso che viaggerebbe curvando lo spazio tempo. Cosa che avviene normalmente in natura, anche attorno a noi, benché a livelli difficilmente misurabili.
Per ottenere una "curvatura" in grado di spostare un'astronave nel cosmo dovremmo accedere ad energie che attualmente non disponiamo. Nemmeno con l'energia nucleare. Per l'Enterprise di Star Trek si immaginava infatti l'uso di antimateria.

Se alcuni scienziati affemano che questo mezzo di trasporto è teoricamente realizzabile, praticamente non disponiamo dei mezzi tecnici per farlo. Non è però da scartare l'idea che qualcuno lassù prima di noi ci abbia pensato e sia riuscito a realizzarlo veramente.
Quindi sarà una buona idea trasmettere internet nello spazio? E se poi gli ET arrivano veramente con le loro portaerei? Potremmo avere nostalgia dei tagliatori di teste dell'Isis...

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