domenica 29 aprile 2012

Giarda: forse buone notizie



Spending review cioè taglio selettivo delle spese dello Stato: è il provvedimento che il Ministro Giarda sta da tempo elaborando. Il Ministro Giarda, vuoi per la sue evidente caratteristica fisica, che si presta facilmente alla satira; vuoi per l'imbarazzo di cui è stato vittima, mi pare alla sua prima seduta in Senato, che l'ha fatto oggetto di sberleffi da parte dei parlamentari, è per me il più simpatico della squadra di governo. Nell'ultimo caso forse perchè ha dimostrato di essere diverso dal resto della casta.

Simpatia che si accrescerebbe maggiormente se riuscisse a fare approvare il suo provvedimento, anche se non avrebbe la forza dei tagli auspicati da O. Giannino. Comunque il recupero di 4 miliardi di euro con tagli selettivi non è da gettare via.

" Un'operazione in più tappe, che passi attraverso l'individuazione di tagli per 4 miliardi entro l'estate così da evitare l'aumento dell'Iva previsto dal prossimo 1° ottobre, e che conduca nel medio periodo a una «profonda rivisitazione» dei meccanismi che presiedono alla spesa pubblica nel nostro Paese.
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 la «spending review» è una sorta di nuova frontiera del Governo "tecnico", una sfida ad altissima intensità politica da giocarsi nel periodo che resta fino alla fine della legislatura, con questi passaggi."

"Accorpare le province -è il ragionamento- «sarebbe l'unica, vera misura di taglio di costi della politica». 
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L'intenzione è di varare tagli già a partire dall'estate con accorpamenti di enti, dismissioni, e operazioni di efficientamento. 
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Il piando di spending review al quale sta lavorando il ministro Piero Giarda dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri nella giornata di lunedì. 
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A quel punto si dovrà vedere quale sarà la reazione dei partiti che sostengono la maggioranza."


Il capitolo dei tagli selettivi, è un capitolo complicato. Complicato perchè è difficile capire quali spese si annidano nei bilanci pubblici, a volte volutamente criptici. Complicato perchè ci potrebbe essere uno scontro con la politica, con i suoi canali di finanziamento occulti. Per questo per il governo Monti è stato più semplice aumentare le imposte. Ma ora che i sondaggi precipitano, e soffia il vento dell'antipolitica, bisogna dirigersi verso altri obiettivi, per tenere a bada i mostri del deficit e del debito.

Credo sia una lotta vana. Non si può ragionare a lungo tempo con un debito di 2.000 miliardi e uno spread a 400 punti. Un pò alla volta il debito viene ricollocato, a fine anno quasi un quarto del debito complessivo sarà ricollocato. 500 miliardi ricollocati al 5-6% ci costa 25-30 miliardi all'anno. E non si possono fare ogni anno nuove manovre aggiuntive aumentando il carico fiscale, per una decina d'anni. E non si possono nemmeno fare ogni anno tagli da 25-30 miliardi della spesa pubblica.

La soluzione? o default, o default controllato (come la Grecia), o uscita dall'euro e inflazione (vedi Grillo).

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