lunedì 9 aprile 2012

Poveri (&) evasori



Vorrei fare alcune riflessioni sul dato di qualche giorno fa riguardante le dichiarazioni dei redditi attribuite agli imprenditori. Circa 18.000 euro lordi annui in media, inferiori alle stesse dichiarazioni dei lavoratori dipendenti. Con una media italiana che denuncia circa 15.000 euro annui lordi.
(FISCO: META' DEGLI ITALIANI SOTTO I 15 MILA EURO, OLTRE 10 MILIONI ESENTATI DA IRPEF  tg.la7.it)

A prima vista è un dato che fa scandalo: sembra celare un'evasione fiscale di massa. Ed in effetti il dato confrontato con le vendite di beni e servizi di lusso non collima. C'è effettivamente una quota rilevante di evasione e probabilmente anche una quota molto elevata di elusione: i Suv e le barche sono spesso caricate sui bilanci delle ditte stesse (beni strumentali) o in società fittizie. Quindi molti di questi beni non risultano intestati a persone fisiche, anche se poi sono queste ad usufruirne veramente e non entrano nella conduzione dell'impresa.

Sicuramente l'evasione è elevata. E' un brutto costume che gli italiani fanno fatica ad abbandonare. Non è però tutta colpa dei cittadini, una parte della colpa di questa situazione è da attribuire allo Stato poichè il livello di oppressione fiscale è ormai esagerato. Comunque per ridimensionare l'evasione i sistemi si conoscono da anni: il confronto automatico fra stili di vita e denunce (nuovo redditometro, sperando funzioni) oppure il meccanismo dell'interesse contrapposto tra chi emette una ricevuta fiscale e chi la riceve (che attualmente non ne ottiene nessun vantaggio fiscale).

Detto questo, il dato delle denunce, dimostra che c'è una diffusa povertà anche in ambito imprenditoriale. B. Vespa a "Porta a porta" ha affermato con sicumera che "non si fa l'imprenditore per guadagnare quattro soldi...". Non è vero. Molto spesso si è costretti a far parte delle partite Iva pur di non morire di fame. Meglio guadagnare quattro soldi piuttosto che nulla. Meglio darsi da fare, piuttosto che attendere in vano un posto fisso.

Il regime forfettario introdotto dall'ultimo governo Prodi (forse l'unico intervento popolare di quel governo), serviva proprio a favorire questi lavoratori autonomi e artigiani che si barcamenano per riuscire a combinare il pranzo con la cena. L'aver cancellato questo regime fiscale, secondo me, è l'ennesima batosta sui ceti più deboli. Esattamente come il cambio del regime pensionistico a sfavore dei giovani e la modifica delle tutele del lavoro dipendente. Si continua a rendere impossibile la vita ed il lavoro, a chi ce l'ha, a chi lo vorrebbe e a chi cerca di inventarselo in modo autonomo.

Come scrive D. Billi sul suo blog de "Il Fatto Quotidiano":

La guerra tra poveri con la scusa dell’evasione

"Dichiarano meno di 15.000 euro, tutti evasori. Nel delirio da caccia alle streghe che ha colpito questo Paese, nel dalli all’idraulico, al taxista e all’estetista, adesso finiscono alla gogna anche i precari. Non si guarda proprio in faccia nessuno, quando si tratta di guerre tra poveri.


E’ l’ultima delle “statistiche” che ci vengono quotidianamente propinate: il 40% degli italiani dichiara meno di 15 mila euro l’anno, sottinteso ehhh ahhh capito che furboni? Non vi viene voglia di odiarli un pochino? E magari di aumentare loro le tasse?

In quel 40% c’è anzitutto una fascia assai vasta di pensionati.
Ci sono poi tutti gli stagisti, le mamme part-time, i supplenti, gli stagionali.
Ci sono i ricercatori con i loro miseri assegni di ricerca.
Ci sono i cassaintegrati.
Ci sono centinaia di migliaia di precari che lavorano a singhiozzo, o sottopagati, o sfruttati nei supermercati, nei call center, nelle fabbrichette, nelle aziende.
Ci sono disoccupati che fanno lavoretti occasionali.

Ci sono migliaia di laureati che campano con una fatturina qui e una là, ci sono le partite IVA forzate.



In quel 40% c’è tutta la tragedia dei giovani che guadagnano quasi nulla, gli invisibili del nuovo millennio, e tutta la meschinità di un Paese al tracollo che nella sua ansia di un capro espiatorio non trova di meglio che accomunarli al cumenda che evade le tasse. Così avranno da vergognarsi doppiamente, della loro dichiarazione dei redditi."

Si, non ci sono solo i furbi che evadono portando i soldi in Canton Ticino, o che rimandano l'acquisto del 6 cilindri per paura di essere fermati dalla Finanza in autostrada (così dice Benetazzo). Sicuramente ci sono anche questi personaggi, ma la maggior parte delle partite Iva sono al collasso. Ci sono storie che sono molto diverse da quelle degli imprenditori che si rivolgono agli spalloni svizzeri. Eccone alcune tratte da un forum, un piccolo campionario di situazioni al limite in questo periodo di crisi:


"sturiamo la fogna...

io sono in default, si proprio quello...
ci sono arrivato con un percorso che è durato alcuni anni...
alla fine non ho retto piu' il non venire pagato, l'essere sotto pagato, l'essere qui e l'essere li.
e alla fine...
con sommo piacere e tanta paura, ho mandato a cantare banche , finanziarie, fisco ecc.

ahhhhh dimenticavo, si puo' vivere..certo che si puo'..bisogna solo superare la barriera della paura. 
...
ti sei mai fatto i conti di quanto è la tua vera paga oraria pagando tutto?
la mia è di 1,80 euro all'ora... 
...
io ho deciso oggi di raccontare una verità..

che è la mia storia vera.
sai quanti in questo momento vivono la mia stessa situazione?
milioni.
hanno vergogna e non lo dicono..io non ho vergogna.
nessuna vergogna."


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"...anch'io sono come te assolutamente in default.

Fino a 3 anni fa avevo una piccola azienda artigiana, sputavo sangue per pagare stato e banche, quando la crisi ha spazzato via molti conto terzisti come me, mi sono trovato con il conto a zero e con grosso buco in banca a causa di molti miei clienti che a loro volta erano falliti o liquidati, alla fine dell'opera alla banca dovevo 90.000 euro,siccome non posseggo piu' nulla abbiamo contrattato per ridargliene 18.000 a rate, ora pero' ho 40.000 euro di tasse ancora da pagare allo stato.
Lavoravo fino alla settimana scorsa in un azienda come dipendente che non mi pagava gli stipendi causa crisi e debiti, da cui per questo motivo mi sono licenziato, siccome gia' da tempo non percepivo reddito pur lavorando ho prosciugato casa mia,ho venduto la macchina,alcuni mobili ecc..
Al sindacato mi hanno detto che l'unico modo e' un ingiunzione di pagamento tramite avvocato, che ha un costo elevato,andrebbe a dimezzare cio' che devo percepire ammesso che l'azienda non fallisca prima,cosa molto probabile...
Ora sono disoccupato,vivo alla giornata,fra curriculum da portare in giro e la vergogna e un senso di fallimento personale anche se non per colpa mia,sia come uomo che come padre ,siccome ho tre bambine di cui una di pochi mesi.
Non riusciro' a pagare le tasse ne a ridare i soldi alle banche ne a pagare il mutuo, per il signor monti quindi sono un evasore,ovvero un parassita della societa', come quella pubblicita' da imbecilli che stanno trasmettendo..
Questa xxxx e' fame, la grecia e' gia' qui, nella mia situazione sono ormai sempre di piu' ci fosse un tg che ne parla,un quotidiano..nulla, va tutto bene, lo spead ora e' a posto..
leggi solo qualche trafiletto, di qualche onesto imprenditore che dopo una vita di fatiche si suicida per la vergogna di non riuscire a pagare i suoi dipendenti,di lavoratori che si suicidano per non saper come mangiare,stritolati da banche , equitalia e altri infami generici del recupero crediti.
Cosi' non si puo' continuare, voglio cambiare il mio destino ma non posso farlo da solo, non possiamo stare a sopportare, le ipotesi sono due o faccio come l'islanda mando a ***** i mie debiti e continuo a cercare di sopravvivere o lotto o me ne vado.
La prima la escludo, voglio dare un futuro alle mie bambine, restano le altre due, lottare o arrendermi e andarme.
Per carattere sceglierei lottare, ma finche' tutti tacciono e sopportano l'ago della bilancia pende piu' sull'andarmene."


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Lo so che è brutto da dire, ma sono anni che lo sapevo che saremmo arrivati a questo. In pochi si sono svegliati prima, in pochi si sveglieranno ora. Chi scrivi qui e tratta certi argomenti, molto probabilmente è uno di quei pochi. Vorrei, ma soprattutto, mi convincerei che tutti ci stiamo svegliando se forum come questo o altri fossero invasi da post di gente disperata.

Vorrei portare una esperienza fatta stamattina, parlando con il mio vicino di casa, qui a Barcellona. Mi ha fatto capire una cosa molto importante. Qui la gente fa finta che non sta succedendo niente, la gente compra, per alimentare la sua facciata, ma poi a casa mangia pane e acqua. Nessuno lo sta ammettendo. In tutto il mondo.
Lla differenza è che qui la dittatura franchista è finita più di ventanni dopo quella di mussolini. Lasciano passare tutto, perchè si ricordano delle privazioni provate sulla loro pelle. Un po come gli anni 80 in Italia. Stanno avanti con la tecnologia, l'architettura, i trasporti, la burocrazia, però non hanno ancora provato quel ventennio/trentennio che noi abbiamo passato dalla fine degli anni 80 ad oggi.

Certo, ieri c'è stata la guerra urbana qui, ma dubito che siano stati gli esasperati da questa situazione, quando qualcuno pagato per provocare disordini, come al solito.

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Vorrei raccontarvi la mia esperienza che ha segnato l'apertura dei miei occhi al vero mondo in cui viviamo...
Vivo in Sardegna e nel 2008 ero appena stata assunta da una società milanese (che, ma guarda un po', ha sede qua per sottopagare i suoi dipendenti) che lavora per una nota banca olandese, per intenderci quella della zucca, ed ero appena andata a convivere con il mio compagno (falegname, titolare di una piccola azienda familiare). Le cose andavano bene, lui aveva lavoro e io facevo la consulente commerciale nel settore mutui (ossia analizzavo la situazione economica del cliente per poi dirgli si o no). I ritmi erano serrati (9 ore al giorno e stipendio parecchio sotto i mille euro), contratto a termine e pressioni forti sulla produttività e lo smaltimento di lavoro arrettrato. Ciò mi ha provotato parecchi disturbi d'ansia, attacchi di panico e rifiuto del lavoro. La mia personalità faticava a collimare con quel lavoro, ero una pedina al servizio della banca, facevo i suoi interessi eppure... ero esattamente come quelle persone che la banca scartava, contratto atipico stipendio bassissimo e anche ritardi nei pagamenti di varie rate...
Me ne sono andata dicendo... troverò di meglio...questo lavoro non mi rappresenta...questo schifo non mi rappresenta...
Immaginate la disperazione di mia madre, che già mi vedeva sistemata.
Il mio ragazzo mi ha appoggiata in tutto e per tutto ma poi.... è iniziata la CRISI... e anche lui ha iniziato a non avere più lavoro....
Eravamo in affitto 450 € e lui ne prendeva a malapena 500 €, meno della metà che di solito portava a casa...
E avevamo da pagare 2 finanziarie e un divano...
Ho messo da parte la paura e ho smesso di pagare... ho tirato fuori i cosiddetti con tutte le signorine e i presunti avvocati che mi chiamavano 1000 volte al giorno, rifiutato cambiali ecc ecc ebbè cosa è successo ??? NIENTE! ad oggi sono passati quasi 4 anni e nessuno mi chiama più!

Da allora la mia situazione lavorativa non è certo migliorata, lavori umilianti e stipendi ancor più umilianti ma vado avanti e quando qualcosa non mi va giù non abbasso più la testa ma tiro fuori la dignità e cerco di cavarmela come posso!
Il mio compagno arranca sempre più con l'attività. C'è pochisima richiesta di lavoro, sempre più gente manca i pagamenti ed è costretto a bussare alle porte di chi deve saldare (non certo privati ma grosse aziende) e spesso si sente prendere in giro per mesi prima di ricevere il dovuto...
Non dico che si sta bene ma abbiamo riscoperto tante cose da 4 anni a questa parte.. quando si ha il frigo vuoto ci si ingegna... da un paio d'anni ci facciamo l'orto, andiamo ogni fine settimana a fare asparagi, cicoria, bietole, in autunno i funghi, abbiamo intenzione di comprare qualche gallina e due caprette se ce la facciamo, perchè ormai è proibitivo comprare carne, facciamo 2 torte a settimana in modo da avere la colazione e cosi via.... e mi accorgo di quante cose belle mi perdevo quando passavo la mia giornata in quel bunker a forma di zucca.

Mi sono tirata fuori dal sistema perchè lo volevo e non voglio più rientrarci, anche se la maggior parte della gente mi considera pazza...

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Io personalmente con la mia famiglia siamo 10 anni che siamo in guerra con il sistema finanziario, l'azienda di mia madre dopo aver preso diversi fallimenti, si stava riprendendo poco per volta, ma un maledetto giorno un funzionario di banca ha deciso che dovevamo rientrare immediatamente dal fido, e da li e scoppiato il pandemoni, altri istituti si sono messi a ruota, con segnalazioni alla centrale rischi, e come potete sapere e la fine sia delle aziende che delle persone ,per di più io mio fratello e mio padre eravamo fidejussori in un sistema incrociato in modo che nessuno ne rimanesse fuori ,nel frattempo abbiamo scoperto che le somme chieste dagli istituti bancari non corrispondevano al vero, allora tramite un perizia dei conti abbiamo scoperto che si erano letteralmente fregati i soldi tramite spese non dovute ,anatocismo commissioni di massimo scoperto, e altri balzelli, purtroppo nel frattempo mia madre si è ammalata di tumore al seno, e non potendosi curare con tranquillità come il caso chiedeva, essendo sempre sotto stress il xx/xx/xx il signore a deciso di chiamarla se.
Noi abbiamo lottato ogni giorno e adesso continuerò a lottare ancora di più per il nome di mia madre che sti bastardi me l'anno uccisa.
Adesso qualche soddisfazione c'è la stiamo togliendo perchè grazie ha un aiuto grosso di nostri colleghi, sapendo le persone che siamo poco per volta ne stiamo uscendo, e nel mentre un'istituto ha capitolato, almeno quest'ultimo mia madre ha potuto vederlo sapendo da sempre che era nel giusto.

Voglio suggerirvi che prima di soccombere con le banche, se avete il dubbio fatevi periziare i conti e statene certi che qualche sorpresa salta fuori riguardo il loro comportamento.
Per questo ci sono diverse associazioni dei consumatori che lo fanno.

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ho chiuso la mia attivita' 1 anno e mezzo fa, si trattava di un centro sportivo in societa' con il proprietario del centro, chiuso perche' non mi rendeva abbastanza, premetto che avevo fatto l'errore di lasciare un lavoro dipendente, sempre nello stesso settore per mettermi in proprio.
La mia compagna ha perso il lavoro per chiusura punto vendita un anno fa, lei ha due figlie gia' grandi e indipendenti quindi da quel punto di vista siamo ok.
Lei ha combattuto 8 mesi per la disoccupazione e non ha percepito la liquidazione (e' in causa), per 8 mesi siamo riusciti a campare con 200 max 300 euro al mese, che ho guadagnato io lavorando il sabato sera in discoteca come sicurezza, pagando una rata della macchina (adesso terminata) di 150 euro un altra rata findomestic di circa 50 euro le spese varie (luce/gas), fortuntamente abbiamo una casa popolare intestata alla compagna.
Vi assicuro che siamo stati benissimo...siamo andati anche alla Caritas con orgoglio e ho apprezzato molto quella bella roba che ci davano, e in questo periodo ho capito quanti soldi gettiamo dalla finestra.

Il conto in banca e' stato assolutamente chiuso da piu' di un anno.
Finalmente da poco l'Imps ha iniziato a erogare la disoccupazione alla compagna (circa 8 mesi) ma comunque procediamo nell'intenzione di spendere il meno possibile.
Abbiamo riempito la provincia di curriculum, ma il risultato e' stato assolutamente nullo.
Siamo andati dal Sindaco e assistente sociale, non si sono degnati di una telefonata.

Ogni tanto, mi prende il panico pensando al futuro...ma poi mi dico: il futuro e' adesso...
Vorrei andare a vivere in un ecovillaggio, o crearne uno occupando la terra e le costruzioni abbandonate, ma la compagna e' il mio opposto e in questo momento non la abbandonerei mai.
Purtroppo con pochi soldi si e' costretti a vivere molto in casa, se non si ha la fortuna di vivere in campagna o comunque in un luogo dove a chilometro zero si possa respirare un po di liberta'.
E si, perche' la liberta' e' il bene piu' prezioso.

Io dico che la rivoluzione piu' efficace in questo momento, e quella di dichiarare Defalt personale e uscire da sistema, non pagare piu' nulla...
Il sistema dovra' cambiare, e sara' lui a cercarci...dopo.

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vo pensato di non intervenire più in questo forum perchè non mi erano piaciute certe prese di posizione dei moderatori nei riguardi di tanti inserzionisti. Ora lo faccio e per ringraziare il grande xxxxxxx e per portare anche la mia esperienza. Ho una piccola falegnameria che produce case in legno ed arredamenti vari ora e per i cattivi pagatori, per lo stato e le sue ruberie per la strozzina di nome equitalia per le banche e le loro truffe mi trovo veramente a navigare in acque nefaste devrei licenziare i miei operai, ormai diventati amici collaboratori gente con famiglia con i quali si è vissuto si è faticato ci si è aiutati. Così ho deciso, seguendo l'esempio dell'imprenditore intervistato da radio 24


Pretendo che la mia ditta sia chiusa dallo stato, dalle banche o da equitalia, che sia qualcuno di loro che guardando in faccia i miei dipendenti dica : Siete licenziati!!!! Perché è colpa delle loro politiche scellerate masochiste e clientelari se siamo ridotti così.
Mi rendo sempre più conto che italia e europa siano finite, qualcosa di ripensare
Ancora grazie a xxxxxx e un forte abbraccio a voi tutti

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Per quanto riguarda lo stato secondo me è una sanguisuga che se per disgrazia ti si attacca addosso succhia tutto...a distanza di 30 anni dall' aquisto di un negozio, rivenduto dopo 6/7 anni...l' anno scorso ci hanno mandato un avviso che la commissione tributaria aveva fatto ricorso alla stessa commissione tributaria che aveva chiesto al tempo dell'aquisto del negozio la rivalutazione e quindi l'integrazione dell' invim, una vecchia tassa ora obolita, che mio padre aveva pagato per poi fare ricorso e averlo vinto...non sò se si è capito..ma il succo è che si sono fatte ricorso tra sezioni della stessa commissioni...e conteggi fatti dopo 30 anni volevano pure gli interessi..tot 16.000 per un negozzio che nell 72 era stato comprato a 35 milioni e rivenduto a 40...più o meno 20.000 euro... e li volevano dagli eredi cioè noi figli...fortuna che siamo rientrati per un pelo nel periodo di cancellazione e non vi dico i giri tra uffici...ma chi non ha avuto questa fortuna, e ne sono tanti credetemi, ha dovuto e stà tuttora pagando... passarci in queste cose è un incubo...

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Per quanto mi riguarda ho perso il lavoro tre anni fa, agli inizi della crisi e ho dovuto accettare delle condizioni disumane per lavorare ancora e portare il pane ai miei figli. In altre parole ho trovato da fare il camionista sulla lunga distanza, e casa la vedo per 24 ore ogni mese, più o meno. I bambini patiscono la mia assenza e mia moglie non so proprio come faccia a sopportare questa situazione, dev'essere una santa!
Devo lottare continuamente con la concorrenza rumena/polacca ecc, che alla prima occasione cercano di farti licenziare per soffiarti il posto, ovviamente con la tacita connivenza del datore di lavoro che li pagherebbe la metà.
Vivo letteralmente sul camion, mi lavo negli autogrill, mangio ciò che mi cucino per risparmiare. La notte mi blindo praticamente nella cabina. Non potete immaginare quello che succede in certe zone d'Europa: sono capaci di scassinarti la portiera per derubarti anche solo del cellulare, molte volte anche anestetizzandoci. Mi è già capitato. E non posso fare a meno di pensare che se succede questo è perché in giro c'è gente più disperata di me. Spero solo che non diventi una guerra fra poveri...

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premetto, che vivo questa situazione, ormai, da alcuni anni e dopo aver pensato di essere riuscito a superare l'ostacolo per un fatto accadutomi nel 2004 siamo di nuovo punto e a capo (orcaloca)
ma , se prima era un mio problema bancario/finanziario, il lavoro c'era
stavolta è diverso
non mi basterà fare, come ho gia fatto in passato "calati juncu ca passa la china" (calati giunco che passa la piena) per poi piano piano rialzarsi

sono in default per moria (economica) di clienti, gli unici ed ultimi lavori fatti sono solo licenziamenti e chiusure d'azienda.
se continua così, chiuderò a breve anche il mio studio di consulenza e tanti saluti all'italia (ed agli ingordi e corrotti che la amministrano) 

nuovo lavoro, se lo troverò, o si ritorna emigranti.

spiragli all'orizzonte : nessuno


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....la discesa continua senza sosta...una discesa infinita che sembra non avere fine.
persone che vengono trascinate sempre piu' in basso come avessero un peso di piombo attaccato ai piedi.
la cultura del vincere nella vita come in una competizione sportiva ha creato un esercito di lobotomizzati, che credono che basta andare avanti a fare sempre di piu' per vincere una crisi sistemica, mi riferisco allo stile di grandi gruppi di servizi, che predicano ogni giorno il "fare sempre di piu" sfruttando per pochi euro la vita di persone che danno tutto loro stessi...questo è lo stile autodistruttivo che imperversa nella nostra società.
ti spiegano che per vincere questa crisi sociale ed economica devi lavorare 15 ore e guadagna un terzo del normale.
guardate gli annunci che si trovano??
agenti immobiliari, agenti assicurativi, venditori di schifezze, recupero crediti telefonici, lavori inutili o simil inutili proposti a persone che non riescono manco a pagarsi la benzina per far girare delle luride auto...
ma l'input è quello di prendere la vita come una competizione..ma la vita non è competizione, la vita dovrebbe essere vita.
non mi stancherò' mai di spiegare che questa crisi non è la mancanza di pochi spiccioli per i vizi, questa crisi è sociale, di stile, dell'umanità....una cosa da prendere con le pinze..non un giochino.


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SUICIDI 2012 IN ITALIA (lista redatta da Carmelo Migliarotta)

02/01/2012: Bari,74 anni, pensionato si getta dal balcone Inps 
09/01/2012: Bari 64 e 69 anni, pensionati si suicidano in coppia.
12/01/2012: Arzachena, 39 anni commerciante tenta di asfissiarsi,viene salvato.
22/02/2012: Trento, 44 anni per i troppi debiti si getta sotto ad un treno. è salvo.
25/02/2012: San Remo, 47 anni, elettricista si spara.
26/02/2012: Firenze, 65 anni, imprenditore si impicca.
02/03/2012: Ragusa, commerciante tenta di darsi fuoco.
02/03/2012: Pordenone, 46 anni, magazziniere si suicida.
9/03/2012: Genova, 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente.
9/03/2012: Taranto, 60 anni, commerciante trovato impiccato.
10/03/2012: Torino, 59 anni, muratore si da fuoco.
14/03/2012: Trieste, 40 anni, appena disoccupato si da fuoco.
15/03/2012: Lucca, 37 anni, infermiera ingerisce acido.
21/03/2012: Lecce, 29 anni, artigiano si impicca.
21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara.
23/03/2012: Pescara, 44 anni, imprenditore si impicca.
27/03/2012: Trani: 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.
28/03/2012: Bologna: 58 anni, si da fuoco davanti all'Agenzia delle entrate.
29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.
01/04/2012: Sondrio: 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.
02/04/2012: Roma: 57 anni, corniciaio, si impicca.
03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.
03/04/2012: Gela,78 anni pensionata si getta dalla finestra,riduzione della pensione
03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.


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