giovedì 22 gennaio 2015

Gaffe del Sole24ore o di Draghi?



Appena letto l'articolo del Sole24ore scrivevo sbalordito queste considerazioni:


<<Draghi-Germania 1-0

Questa volta sembra proprio abbia perso la Germania, cioè la Bundesbank, la partita sulla conduzione della politica monetaria. Siamo alla quasi totale condivisione dei debiti, ai tedeschi Draghi ha concesso solo il gol di bandiera.

"Quota del 20%, rischio condiviso tra le banche centrali 
L'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce prevede un criterio di condivisione del rischio con le banche centrali dei paesi interessati, per una quota pari al 20% del totale. Lo ha specificato il presidente della Bce Mario Draghi. La Bce garantirtebbe invece autonomamente sul restante 80% del piano. La Bce potrà acquistare per un importo massimo che non superi un terzo del debito di ciascun Paese.

La decisione su risk sharing è stata presa per mitigare le preoccupazioni di alcuni Paesi, ha aggiunto il governatore. Il riferimento è alla Germania, che però dovrà accontentarsi, dal momento che si era mossa per una quota con rischio condiviso non inferiore al 50%."
(www.ilsole24ore.com)

Il garante ultimo, cioè chi ci mette gli euro stampati di fresco se le cose vanno male, è la Bce. La responsabilità dei singoli paesi è al minimo, anche se importante. Se infatti si fanno i conti sul debito italiano, il Quantitative easing se portato ai massimi potrà raggiungere un terzo di 2.100 miliardi, cioè circa 700 miliardi. la Banca d'Italia sarebbe così corresponsabile per un 20%, cioè circa 140 milirdi. Una bella bomba per le finanze dello Stato e per i contribuenti italiani nel caso di qualche richiesta di rimborso del debito.

Ma non si raggiungerà mai queste cifre perchè il Qe è di 1.100  miliardi complessivi, e l'Italia detiene una quota capitale nella Bce del 12,45%. L'acquisto di titoli è proporzionale alle quote capitali nella Bce dei singoli paesi, pertanto l'Italia sarà interessata da un Qe di circa 136 miliardi, "appena" il 6,5% del nostro debito pubblico. Il 20% di questo intervento è 27 miliardi. Una cifra sempre sostanziosa, ma non impossibile da reperire per lo Stato italiano nel caso le cose volgessero al peggio.

Inoltre questa volta la Germania non ha ottenuto alcuna condizionalità. Si deve accontentare del bonario rimbrotto di Draghi:

"Il governatore ha poi spiegato gli obiettivi del piano, chiarendo che per la Bce è importante «che le riforme strutturali siano attuate in modo credibile ed efficace per far salire le aspettative di reddito» delle famiglie e quanto si debba «incoraggiare le imprese ad aumentare gli investimenti da subito, e così anticipare la ripresa economica» "
(www.ilsole24ore.com)>>


E quindi mi chiedevo come fosse possibile, troppo bello per essere vero... Ed infatti al Sole24ore avevano capito l'esatto contrario e si dovevano correggere dopo qualche minuto. Questo dimostra quanto siano ingenui i giornalisti di Confindustria nel fidarsi della Bce e dell'Europa, nel presumere che le intenzioni di Draghi fossero il contrario di quanto avvenuto. Ma questi allocchi pensano veramente che queste istituzioni europee in mano tedesca possano fare gli interessi dell'Italia? Ingenui frollocconi!

La notizia giusta è questa:

"Quota dell’80%, rischio condiviso tra le banche centrali 
L'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce prevede un criterio di condivisione del rischio con le banche centrali dei paesi interessati, per una quota pari all’80% del totale. Lo ha specificato il presidente della Bce Mario Draghi.
...
Le preoccupazioni sui rischi nazionali
La decisione su risk sharing è stata presa per mitigare le preoccupazioni di alcuni Paesi, ha aggiunto il governatore.
"(www.ilsole24ore.com)

Ed è tutto un altro "pisciare" per usare un francesismo. Significa che Bankitalia, cioè lo Stato italiano, è invece corresponsabile per almeno 108 milirdi di Qe. Significa che questo è tutt'altro che un vero Qe, ma è invece una grossa fregatura.
Forse per questo lo spread italiano per un po' si polverizza, ma poi torna a livelli più consoni, anche se ancora molto bassi (e questo mi fa dubitare che la gaffe sia di Draghi e non dell'informazione).
Per almeno un paio d'anni a nessuno interesserà veramente chi garantisce che cosa. L'importante per la speculazione nell'immediato è scansare il proiettile del bazooka di Draghi.

Fra due anni si vedrà come fare. Se gli spread dei periferici dovessero tornare a schizzare verso l'alto, qualcuno penserà a qualcosa di nuovo. C'è sempre un governatore centrale pronto a rigonfiare la bolla.

Inoltre le condizionalità per qualcuno ci sono e sono pesanti:

"“non c’è alcuna eccezione per la Grecia”. E’ stata in pratica prevista una deroga che consente di comprare anche i titoli di Atene, che pure sono classificati come “spazzatura” dalle agenzie di rating. C’è però una condizione: solo in presenza di un programma di assistenza. Cioè di un accordo con la troika che prosegua anche dopo le elezioni del 25 gennaio."(www.ilfattoquotidiano.it)

Questa la reputo una minaccia, o un invito ad uscire dall'euro (a seconda di come la si voglia vedere) per Tsipras. Nel senso che se vorrà mantenee l'euro, dovrà mantenere gli accordi con la troika e quindi l'austerità. Se Tsipras vorrà cacciare la troika e allontanare l'austerità, per ampliare il deficit pubblico non potrà contare nemmeno sull'aiuto peloso della Bce. Non potrà far altro che stampare una propria moneta per monetizzare il debito greco, e fare un Qe in proprio con la Banca Centrale di Atene.

L'Europa continua a rimanere sotto il tallone tedesco. Penso che questo Qe non sortirà grandi risultati, e che anzi, come tutte le decisioni in cui hanno pesato le scelte tedesche, ne pagheremo le conseguenze salate. Del resto ascoltando le fisime tedesche, nessuno dei problemi europei è stato risolto. L'austerità li ha anzi aggravati e i paesi che sembravano "salvati" sono in condizioni sempre peggiori. Italia compresa.


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