venerdì 2 gennaio 2015

Oro et laboro



Nei tempi di crisi si assiste ad una certa esaltazione dell'oro. In effetti in questi periodi di solito l'oro diventa bene di rifugio. Non pare pero che avvenga in questa strana crisi, in cui se l'economia reale arranca in tutto il mondo, chi vuole speculare si butta su azionario, bond e qualsiasi pezzo di carta che benefici della benevolenza delle banche centrali più importanti. L'oro rimane in disparte, anzi secondo alcuni il suo valore e tenuto artificialmente basso. Forse per non dare segnali di crisi conclamata, per dare l'illusione che tutto vada in modo meraviglioso?

Fatto sta che certe nazioni stanno facendo incetta di oro:

"L’attività più frenetica è quella di Pechino. L’ultimo dato ufficiale sulle riserve cinesi risale al 2009 quanto le autorità dichiararono di possedere 1.054 tonnellate in lingotti, il doppio rispetto alla precedente comunicazione governativa del 2004. Il controvalore di queste riserve ai prezzi attuali è di circa 50 miliardi di dollari. Nel frattempo il gigante asiatico è diventato il primo produttore di oro a livello globale con una quota di oltre il 14% del totale, vale a dire circa 400 tonnellate sulle 3mila estratte ogni anno. Gli addetti ai lavori segnalano però come neppure un’oncia di questo oro lasci il Paese.
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La voracità di oro cinese è paragonabile solo a quella della Russia.
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Nel 2010 lo Stato presieduto da Vladimir Putin ha razziato sul mercato qualcosa come 140 tonnellate, l’anno seguente altre 94. Lo shopping è continuato nel 2012 (75 tonnellate), nel 2013 (77 tonnellate) e, nonostante le vendite delle ultime settimane, anche nel 2014 (133 tonnellate). Stando ai dati del World gold council le riserve russe si avvicinano ormai alle 1000 tonnellate."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Perché la Cina accumula tanto oro? Potrebbe essere un questione di prestigio. Per assurdo attualmente l'Italia ha riserve di oro ben superiori. Quindi la Cina potrebbe effettuare solo una politica di riequilibrio per portare le sue riserve di oro alla pari con le nazioni dello sua stessa importanza economica. Per altri invece c'è puzza di un nuovo Gold Standard:

"Maurizio Mazziero, economista e fondatore del centro studi Mazziero resarch, ritiene che questi acquisti avvengano con uno scopo preciso. “La mia idea”, spiega, “è che prima o poi Cina e Russia possano far valere questa situazione sui mercati internazionali. Magari proponendo che gli scambi commerciali avvengano utilizzando un paniere di valute in una certa misura collateralizzato con l’oro”. “Non è infatti da escludere”, continua Mazziero, “che in un futuro non troppo lontano si arrivi a un momento in cui non ci sarà più fiducia nelle monete completamente smaterializzate e affidate unicamente alla gestione delle banche centrali”."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Certo che allora se si arrivasse ad un nuovo Gold Standard, o una nuova moneta internazionale basata sull'oro, questa dovrebbe valere molto. Molto più di qualsiasi moneta nazionale attuale. E di conseguenza anche l'oro dovrebbe valere molto di più. Se 1.000 tonnellate di oro valgono 50 miliardi di dollari attualmente, cioè poco più di una manovra economica italiana degli ultimi tempi, converrebbe oggi farne incetta, perché il suo valore attuale potrebbe essere ridicolo.

"Siamo vicini ai massimi da 18 mesi in Euro, solo un piccolo punto percentuale dai 1000€ l’oncia.

Uhm… com’è che si diceva in giro, siccome l’economia americana va una favola, il petrolio è basso e l’Europa è in pieno rinascimento (si si come no) allora l’oro non vale una ceppa?

Ce ne faremo una ragione…

p.s. immaginate il prezzo dell’oro a 2000$ o a 4000$…. sarebbe difficile attaccare un nazione che ne possiede oltre 1200 tonnellate. Non credete?"

(www.rischiocalcolato.it)

No non credo proprio. Questa volta Fannyking si sbaglia di brutto, per difetto, se l'ipotesi di neo Gold Standard fosse giusta...

Le monete attuali sono parametrate in base al Pil nazionale, quindi in base al lavoro di una nazione inteso in senso generale. Non solo in base alle esportazioni, ai consumi interni, ma anche al grado di efficienza complessiva di questa nazione che si misura con le svalutazioni monetarie avvenute in tutta la sua storia.

Per esempio, semplificando all'eccesso, oggi il rublo russo (cambio circa 100 rubli per un dollaro) è parametrato su un Pil nazionale di 2.000 miliardi di dollari. Quindi se la Russia dovesse di colpo parametrare un nuovo rublo sulle sue riserve d'oro, pari a circa 1.000 tonnellate (50 miliardi di dollari), di colpo queste dovrebbero valere quanto il Pil nazionale. In pratica l'oro dovrebbe valere 40 volte di più in dollari,  cioè 40.000 dollari l'oncia!

Anche il neo rublo potrebbe valere 500 volte di più dell'attuale. Non c'è che dire, sarebbe un bel riscatto rispetto alle svalutazioni recenti del rublo.

Ma perché considerare solo il rublo, quando le nuove monete legate all'oro dovrebbero tenere in considerazione in primis dei grandi depositi americani: 8.000 tonnellate (400 miliradi di dollari). Dal che si deduce che il neodollaro aureo varrebbe 40 volte l'attuale valore del dollaro. Il Pil Usa passerebbe da 16.000 miliardi di dollari, a 400 miliardi di neodollari. Il debito pubblico Usa altrettanto.

A questo punto potrebbe sembrare che 40 è il nuovo numero "aureo" del neo Gold Standard. Invece è una pura combinazioni di numeri tra Russia e America. Lo si capirà esaminando il caso Italia. Credo che a noi italiani, e non solo a noi in Europa, converrebbe passare a questo nuovo Gold Standard, vista l'entità delle nostre riserve aurifere. Altro che euro: la neo lira sarebbe ben più solida.

"la Germania ha rimpatriato parte dei lingotti spostati negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia dopo la guerra, sui timori di un’invasione sovietica. Al momento Berlino può contare, si stima, su riserve per quasi 3.400 tonnellate.
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E l’Italia? Per ora tutto tace. La Penisola dispone di riserve significative, stabili da circa un decennio: 2.451 tonnellate per un controvalore di circa 95 miliardi di dollari. Stando ai dati ufficiali si tratta della terza riserva dopo Usa e Germania, di poco superiore a quella francese. Anche in questo caso però solo una parte delle riserve si trovano sul suolo italiano. I forzieri della Banca d’Italia custodiscono circa 1.200 tonnellate di lingotti, ma altro oro è depositato presso la Federal Reserve americana e nelle banche centrali di Svizzera e Inghilterra."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Mal che vada con 1.200 tonnellate in casa, la neo lira varrebbe un pochino più del neorublo. Conteggiando le 2451 tonnellate complessive varrebbe il doppio del neorublo, circa uguale al neofranco francese, e 0,70 rispetto al neomarco tedesco...

Conti del tutto campati in aria evidentemente, monete con valori del arbitrari ed inadeguati. Al confronto il disallineamento delle economie europee rispetto al valore dell'euro non sarebbe nulla.
Il cambio del dollaro con la neolira sarebbe di 3 neolire per un neo dollaro. Ma sarebbe una finzione in quanto l'Italia con un Pil di circa 1.600 miliardi si ritroverebbe con una moneta più forte di quella russa con un Pil russo di 2.000 mld, ed addirittura più forte del neoyuan cinese (rapporto di 5 a 1 con il neodollaro) a fronte di un Pil cinese di 9.000 miliardi di dollari attuali (più di 5 volte il Pil italiano).

Evidentemente ci sarebbero dei problema non secondari in questo nuovo Gold Standard che qualcuno vede profilarsi all'orizzonte, ben superiori a quelli che attualmente attanagliano i paesi periferici d'Europa. Anzi non è neppure detto che all'Italia converrebbe aderire a questa nuovo sistema monetario basato sull'oro. Probabilmente ad un certo punto dovrebbe ridurre le proprie riserve aurifere per svalutare una moneta assurdamente forte. Con una neolira così forte, addio esportazioni, anche se ci costerebbe pochissimo approvigionarci all'estero. Probabilmente ci converrebbe addirittura rimanere in un euro super svalutato, con un valore di cambio di circa 40 euro per un dollaro...

Se invece il desiderio di Cina e Russia fosse quello di creare una moneta internazionale per gli scambi tra paesi, questa super moneta avrebbe un valore molto alto. Il valore dell'oro che fungerebbe da garanzia sugli scambi commerciali, dovrebbe essere commisurato a queste transazioni. Probabilmente il suo valore non sarebbe alto come quello di una moneta nazionale che deve tenere in considerazione il Pil. Allora in questo caso si potrebbe verosimilmente assistere ad un aumento del valore dell'oro come previsto da Fannyking. Ma mano a mano che gli scambi nel nuovo "aureo internazionale" aumentassero e soppiantasserro il dollaro, allora il valore dell'oro non farebbe altro che crescere di continuo.

Che sia arrivato il momento di fare scorte di lingotti?



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