sabato 31 gennaio 2015

Gli austerici sotto ricatto



Il falco Dijsselbloem ci è rimasto male. I ministri greci del nuovo governo Tsipras non si sono per niente intimoriti, il nuovo ministro delle finanze Varoufakis tira dritto:

"ha mandato un messaggio chiaro ai partigiani del rigore di bilancio, dicendo che la Grecia non ha "alcuna intenzione di collaborare con la missione della troika" e che coopererà con le autorità europee e non con i creditori internazionali.
Sui mercati la tensione sale. Le divergenze tra la Grecia e l'UE sul piano di aiuti - al no alla troika della Grecia si uniscono le critiche dell'Eurogruppo alle iniziative unilaterali - innervosiscono gli investitori. I bond greci estendono i cali e il tasso a tre anni sale sopra il 19%.

...
L'economista di stampo marxista dice di essere sicuro che "troveremo un accordo produttivo e efficace per gli interessi della Grecia e dell'Eurozona".
Il governo anti austerity ha assicurato che andrà avanti con le riforme. "Gli ho fatto capire la nostra determinazione nel portare avanti le riforme che sono necessarie da anni".  

...
"Tutto ciò che chiediamo - ha dichiarato Varoufakis - è un'opportunità per mettere in piedi una proposta che minimizzerà i costi degli accordi presi con i creditori, per dare al nostro paese una chance di tornare a respirare dopo politiche che hanno creato una povertà sociale enorme".
In passato il docente di economia aveva definito le misure di rigore imposte dalle autorità europee un "waterboarding fiscale" e aveva chiamato il piano di aiuti internazionali un "errore tossico"."

(www.wallstreetitalia.com)

I tedeschi sono molto preoccupati, perché sembra proprio che i greci vogliano fare opposizione totale alle politiche di austerità. In Germania continuano con il vecchio e ripetuto mantra che senza il rispetto degli accordi non ci saranno aiuti. Ma intanto il neo ministro delle finanze ha risposto che non li vuole...

"Varoufakis ha messo in chiaro che, come promesso da Tsipras in campagna elettorale, non intende chiedere l’estensione del programma di salvataggio concordato con il Fondo monetario internazionale, la Ue e la Bce. “Questa piattaforma – ha ricordato l’economista greco-australiano – ci ha permesso di ottenere la fiducia del popolo greco."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Come finirà per la Grecia? Al momento la situazione mi pare del tutto incoerente, lunare. La Grecia non ha i soldi per portare a termine gli impegni del precedente premier Samaras, figuriamoci per quelli promessi da Tsipras ai greci. Inoltre la borsa greca precipita per quattro giorni su cinque, lo spread greco esplode, ed il governo pare fregarsene allegramente. O i greci sono superiori a certi eventi ed hanno l'asso nella manica, o stanno andando verso una sciagura nazionale con un'incredibile incoscienza.

Probabilmente è in corso una gigantesca partita a poker dove i contendenti fanno finta di avere le carte migliori, e bleffano ostentando una sicurezza che non hanno. Anche la Germania sta giocando a questo poker, e pur avendo le carte migliori, il suo governo sembra molto più preoccupato di quello greco. Del resto i greci non hanno più molto da perdere, e se l'Europa o la Bce non intervenissero per sostenere l'euro e la Grecia, potrebbero provocare un disastro con la moneta unica, mettendone a repentaglio la sopravvivenza.

I propugnatori dell'austerità sono sotto ricatto: se ignorano Atene, devono in pratica capitolare e riconoscere al governo greco la possibilità di fare più deficit negando i parametri degli accordi europei; Se cercano lo scontro, rischiano di mettere in pericoo l'esistenza della moneta unica che finora ha dato grandi vantaggi alla Germania.

Questo il governo tedesco lo sa, e vorrebbe che l'eventuale colpa del disastro della dissoluzione della zona euro ricadesse sulla Grecia, ma vorrebbe innanzi tutto se possibile evitare una cosa del genere. Alla Germania non conviene lasciare l'euro, almeno fino ad ora. Ma come fare se i greci si dimostreranno più cocciuti di loro?

Nessun commento:

Posta un commento