martedì 13 gennaio 2015

Nulla di nuovo se non in peggio




Che cosa si può dire di nuovo sulla situazione italiana ed europea all'indomani degli attentati parigini?

Nulla di nuovo. La situazione è sempre pessima e peggiora ancora. Tutto quanto è solamente più ignorato del solito dai media di regime, grazie al provvidenziale intervento dei terroristi. Finalmente hanno qualcosa da gridare ai quattro venti, qualcosa che nasconde a meraviglia i lamenti di chi è schiacciato dalla crisi.

Chi vuole aggiornarsi è costretto a spegnere la TV e seguire i soliti canali semicarbonari in internet. E così si scopre la verità che è un iceberg in rotta di collisione con le dichiarazioni governative:

"Dopo essersi affievolita nel 2014, la recessione che da tre anni attanaglia l'Italia «scomparirà» nel 2015. A Strasburgo ... il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan fa sfoggio di un cauto ottimismo e traccia un bilancio positivo del semestre. Il pessimismo riaffiora quando accenna al quadro macroeconomico dell’Europa: ormai «si è deteriorato», e «data la gravità della situazione serve uno shock positivo», che si rifletta su domanda e crescita. 
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L’ottimismo di Padoan riguarda in primo luogo l’occupazione, tasto dolentissimo della nostra economia, che «migliorerà nei prossimi mesi». «Purtroppo la disoccupazione è cresciuta. Questo è un dato che avviene normalmente, la disoccupazione segue sempre l'andamento della crescita, ma in tutti i sensi. Quindi - ha concluso Padoan - la crescita riprenderà e l'occupazione migliorerà nei prossimi mesi»."
(www.ilsole24ore.com)

La realtà è fatta di disoccupazione italiana in crescita, a conferma della ripresa vagheggiata da Padoan. Ma migliorerà nei prossimi mesi... cioè aumenterà ancora?

"Il tasso di disoccupazione a novembre sale ancora, raggiungendo quota 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad ottobre. Lo comunica l'Istat. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili
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Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a novembre balza al 43,9%, in rialzo di 0,6 punti percentuali su ottobre. Anche in questo caso si tratta del valore più alto mai registrato.
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I disoccupati a novembre toccano la cifra di 3 milioni 457 mila, con una crescita di 40 mila unità rispetto a ottobre (+1,2%) e di 264mila su base annua (+8,3%).
Gli occupati a novembre scendono dello 0,2% rispetto a ottobre. Si contano così 48 mila occupati in meno in un solo mese."

(www.ilsole24ore.com)

La realtà è fatta di imprese in difficoltà o che chiudono, delocalizzano, si autoriducono, lavorano a mezzo regime ecc. e di conseguente si ha contrazione economica. Un altro eloquente segno di ripresa che rende ottimista il ministro delle finanze

"Il Pmi italiano di dicembre è sceso a 48,4 dai 49 di novembre. In discesa, da novembre, anche il Pmi in Francia (a 47,5 da 48,4) mentre il Pmi tedesco si assesta a 51,2 punti (come il consensus). Leggermente peggiore delle attese, invece, il dato Pmi della zona Euro (50,6 rispetto a 50,8)."

(www.milanofinanza.it)

La realtà é un campanello di allarme che suona nel sistema finanziario italiano. Le nostre banche sono sempre più piene di sofferenze a causa di imprese in perdita e impossibilitate a ripianare i debiti; a causa di famiglie che smettono di pagare mutui a causa della mancanza di lavoro.

Negli ultimi giorni qualche grave pericolo incombei sui nostri istituti di credito. E questo lo si avverte dagli annunci governativi circa la messa in sicurezza dei bilanci delle banche attraverso titoli spazzatura ABS da vendere alla BCE dietro garanzia del tesoro. Un modo come un altro per ottenere nuovi soldi dalla BCE per salvare le nostre banche, dopo i 200 miliardi di Ltro del 2011-12. Ma un modo che forse non funzionerà e non sarà permesso dall'Ue.

"Ecco il piano italiano nella descrizione di Fubini:

L’idea alla quale si lavora in Italia è far comprare alla Bce dei pacchetti di Abs che raccolgano parte dei crediti deteriorati delle banche italiane: prestiti alle imprese o mutui alle famiglie sui quali i debitori sono in ritardo o già in parte insolventi. Poiché si tratterebbe in gran parte di titoli di bassa qualità, la Bce verrebbe incoraggiata a comprarli grazie alla garanzia dello Stato italiano. In altri termini la Bce verrebbe rimborsata dal Tesoro in caso di ulteriori perdite, dopo aver acquisito quei titoli già a sconto rispetto al valore originario dei prestiti
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il problema, per le banche italiane, sarebbe stato proprio la creazione di una bad bank di sistema.
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Se queste sofferenze venissero prezzate meno del loro valore netto di bilancio, le banche cedenti avrebbero delle minusvalenze che ne eroderebbero il capitale. Questo vuol dire che ci sarebbe bisogno di ulteriori ricapitalizzazioni (auguri). Se invece i crediti in sofferenza venissero prezzati al valore netto di bilancio (o anche sopra), la presenza di garanzia da parte del Tesoro italiano per eventuali perdite successive rischierebbe di configurarsi come aiuto settoriale di stato. Siamo sicuri che la costruzione stia in piedi?
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Secondo voi, a fronte di una simile “proposta”, che direbbe la Spagna? Una cosa del tipo: “eccellente soluzione al problema, voi italiani avete sempre una marcia in più”? Oppure: “Ah certo, geniale, somiglia ad un pasto gratis. Come dite? Che ci sarebbe comunque la garanzia del Tesoro italiano? Ma allora, se le cose stanno in questi termini, perché creare un simile accrocchio barocco? Create l’equivalente italiano del FROB e chiedete soldi all’ESM, dietro condizionalità. Così eviteremmo anche il sospetto di aiuti di stato”."
(phastidio.net)

E poi c'è un secondo campanello d'allarme rintracciabile nel passivo italiano nel sistema Target 2, che ritorna a peggiorare (vedi grafico a inizio post). Abbiamo superato le passività spagnole e questo è preoccupante. Inoltre questo rivela una nuova fuga di capitali: le pecore furbe scappano perché sanno o intuiscono l'approssimarsi di una tosatura intensiva?

"FUGA DI CAPITALI DALL’ITALIA? DA LUGLIO EVAPORATI 79 MILIARDI DI EURO

... in estrema sintesi, è il sistema di compensazione dei pagamenti tra le banche commerciali e le rispettive banche centrali dei paesi dell’Eurozona, con la supervisione finale della BCE.

Accade che, dallo scorso luglio, i saldi dell’Italia sul sistema Target2 sono in netto peggioramento
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dallo scorso luglio il saldo dell’Italia sul sistema Target2 è peggiorato di quasi 80 miliardi di euro arrivando a 208 miliardi, che si confrontano con gli 289 miliardi di euro raggiunti al culmine della crisi durante l’estate del 2012.

Ciò che sta accadendo è che la Banca d’Italia ha aumentato il suo conto corrente presso l’Eurosistema. Le banche commerciali italiane utilizzano il denaro della Banca d’Italia principalmente per pagare il loro debito estero privato, cioè per compensare la fuga di capitali da parte di investitori stranieri."

(www.rischiocalcolato.it)

Ricordiamoci che ormai Cipro ha fatto scuola, anzi. La sua esperienza è stata istituzionalizzata. D'ora in avanti le crisi bancarie saranno gestite con bail-in che coinvolgeranno anche i correntisti se necessario. E' imminente una "patrimoniale" sui c/c per salvare le banche, visto che lo Stato non potrà o non riuscirà ad intervenire direttamente?

Come si vede le cose stanno peggiorando visibilmente, e la caduta di consensi del governo non è ancora rappresentativa dei fallimenti dello stesso. Ma politicamente sarà sempre più complicato per questo esecutivo mentire e matenere consensi alti. Perché i risultati economici non arrivano (e come potrebbero con queste politiche in ossequio all'austerità europea), anzi la situazione va peggiorando.

Anche i conti dello Stato non sono più in sicurezza se l'ISTAT certifica che il rapporto deficit/PIL supera il 3% dello 0,7% (quindi in realtà sarà anche peggio di quanto scrive questo ente filo governativo...). E questo viene nascosto dal governo che pubblicamente afferma di aver abbassato le tasse con la regalia degli 80 euro (ma solo ad alcuni "più preferiti"...) e segretamente prepara la prossima patrimoniale di massa e perpetua sugli immobili.

Con riforma del Catasto e delle successioni si potrà anche vedere triplicata Imu, Tasi ecc. gravanti sugli immobili. Alla faccia dell' invarianza di gettito...

"ed ecco (logicamente...) arrivare altre conferme alle mie "ipotesi catastrofiste" da Blogger "complottista" Indipendente...
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Come vi anticipo da secoli, la Riforma del Catasto
che il nostro caro Renzuccio (che dice di avere abbassato le tasse) ha appena (ri)messo in moto
fornirà una formidabile LEVA per fare ulteriormente Cassa dal principale asset di risparmio degli italiani = l'immobiliare (che per definizione è bersaglio facile essendo immobile e di alto valore intrinseco).
La Riforma del Catasto potrà trasformarsi
in una formidabile LEVA per l'IMU (come vi anticipo da secoli)
ma anche in una formidabile LEVA per la (futura) tassa di Successione
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Catasto: la riforma triplicherà valore casa. Per Imu e Tasi aumenti fino al 220%.
La riforma del Catasto varata nel 2014 entrerà però in vigore nel 2018/19: tra le maggiori nei criteri di valutazione c’è il passaggio dal numero dei vani ai metri quadrati. 61 milioni sono gli immobili coinvolti.
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La città, tra quelle esaminate, più penalizzata sarebbe Messina dove l’incremento teorico dell’imposizione sarebbe del 221% ai fini Imu e Tasi e addirittura del 367% per l’imposta di registro da versare all’acquisto.
A Milano Imu e Tasi crescerebbero del 120% mentre per comprare si pagherebbe il 220% in più.
Nella Capitale i due valori di incremento sono rispettivamente 77,4 e 158%.
La città che ha meno da temere è Torino, dove la differenza tra imponibile Imu/Tasi e valore fiscale è solo del 16%."

(www.ilgrandebluff.info)

Che fortuna abitare a Torino, aumenti del "solo" 16%, che per chi paga già mille, duemila o più euro di "patrimoniale casa" non sarà comunque piacevole. Ma posso solo immaginare quanti non riusciranno più a pagare l'Imu, Tasi (o come caspita si chiamerà) in quelle località dove i valori raddoppieranno o triplicheranno. Posso solo immaginare ulteriori deprezzamenti degli immobili che diventeranno sempre più difficili da vendere e soprattutto ai prezzi di acquisto di soli tre-quattro anni fa.

Nulla di nuovo nel panorama italiano ed europeo: si continua ad affondare nella solita melma prodotta dall'euro. E non si vede mai il fondo.

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