sabato 19 aprile 2014

Esperimento Renzi



Vedremo se funzionerà l'esperimento Renzi che consiste nel togliere denari da una tasca degli italiani per metterla in un altra. Tale gioco di prestigio produrrà crescita? Si tratta effettivamente di una redistribuzione, ma che avviene solo in minima parte da chi ha troppo verso chi ha troppo poco. Si tratta in sostanza come al solito di provvedimenti che colpiscono servizi (forse anche la Sanità) per le fasce più deboli e ridanno un po' di liquidità alle stesse fasce sociali. Temo sia una manovra a somma zero, come lo sono state molte di quelle del centro sinistra.

"Il provvedimento costerà 6,9 miliardi di euro. 4,2 miliardi arriveranno da operazioni di revisione della spesa, 2,7 da maggiori entrate, in prevalenza una tantum. Per questo capitolo il governo alla fine ha scelto la via dell’innalzamento dell’imposta sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia al 26%, portando il gettito dell’operazione a 1,8 miliardi di euro."
(www.huffingtonpost.it)

La manovra è fatta di tagli (o speranza di tagli), soldi inventati, entrate "vecchie" che lo Stato doveva aver già incassato tempo fa.

Quelli di Bankitalia sono soldi inventati. Cioè derivano da una rivalutazione delle quote di Bankitalia, che non è avvenuta con il versamento di liquidità corrispondente, ma si è semplicemente agito su un computer contabile stabilendo che da un tal giorno Bankitalia valeva "x". Le banche italiane azioniste della medesima si sono ritrovate improvvisamente più ricche. Ora il governo vuole la sua parte del bottino.

Su questo provvedimento continua a pensarla come avevo già scritto in un post precedente:
"Si sono regalati miliardi a Bankitalia ed alle banche che ne sono azioniste, per poi far tornare una parte di quei soldi inventati nelle casse dello Stato. Ma allora dico, visto che c'erano, perché non si rivalutava il valore di Bankitalia di 2.000 miliardi, così con una tassazione del 50% avremmo immediatamente dimezzato il debito pubblico, ed avremmo raggiunto in un baleno il rapporto del 60% debito /Pil del fiscal compact. O perché invece non tassare la rivalutazione al 99%, così avremmo annullato completamente il debito pubblico!"
(Premier evanescenti)

Se la manovra doveva essere strutturale, per quest'anno lo è ben poco, visto che per il 26% (1,8 miliardi) proviene dalle rivalutazioni delle quote azionarie in Bankilatia.

"Sempre sul fronte delle una tantum, il governo mette in programma 600 milioni di euro di maggiore Iva in arrivo grazie al pagamento dei debiti Pa. E per farlo, prevede di mettere a disposizione 8 miliardi (dei 13 programmati nel Def), relativi al saldo della parte corrente."
(www.huffingtonpost.it)

Dalla cifra ricavata si può presumere che: o parte di questa Iva è già stata pagata dalle aziende, anche senza il pagamento delle rispettive fatture, o si tratta per la maggior parte di Iva agevolata per beni, servizi e lavori che rientrano nel campo dell'Iva sotto il 10%. Altrimenti dall'Iva (al 22%) di 8 mld si sarebbero ricavati più di 1,6 mld.

Questi dell'Iva rientrano nella categoria delle entrate che lo Stato avrebbe già dovuto incassare da tempo, e non per colpa dei contribuenti. Non poteva però mancare la voce "lotta all'evasione" che spero sia realistica. Non il solito ipotetico recupero di evasione che poi non avviene mai, altrimenti le coperture salterebbero. Ma temo invece che a pensar male ci si azzecchi. Potrebbe essere una voce del tutto ipotetica, visto che per il 2015 si stima di ricavare dagli evasori 3 mld! Addirittura più che dalle quote rivalutate di Bankitalia! direi previsione abbastanza ridicola...

Poi ci sono i tagli veri e propri per almeno 4.2 miliardi che rappresentano il 60% della manovra:

"Sul fronte della revisione della spesa, il pacchetto di interventi è molto più articolato. Si va dal taglio di un miliardo per le agevolazioni delle imprese, ai 2,1 miliardi di riduzione per acquisti di beni e servizi, divisi equamente – ha spiegato il premier – tra Enti locali, Regioni e Stato, fino ai 900 milioni che – nel documento diffuso da Palazzo Chigi – figurano alla voce “sobrietà”. Si tratta in concreto di misure che riguardano le auto blu, che saranno al massimo 5 per ogni ministero, e il tetto agli stipendi pubblici a 240 mila euro che si estenderà anche ai magistrati. Corposo anche l’intervento nei confronti della Rai, a cui si chiede un “contributo di 150 milioni”, autorizzandola – se riterrà necessario – a “vendere Rai Way” e “riorganizzare le sedi regionali”. 100 milioni arriverebbero dal taglio delle province, 200 da “tagli ai ministeri”.

Nei tagli ai beni servizi figurano, per quanto riguarda lo Stato, 400 milioni di euro solo per il comparto Difesa, ma non quello della sanità. Risparmiato per il momento dalle sforbiciate. Di cui 150 da una "spostamento" del programma degli F35."

A cui si aggiungono 1 miliardo di tagli alle agevolazioni alle imprese, 100 milioni di tagli all'innovazione, 100 milioni di tagli alle municipalizzate.

Tutti questi tagli ricadranno in buona parte sulle tasche della classe media, rendendo pertanto quasi inutile il "regalo" degli 80 euro che molto spesso saranno anche meno. Senza considerare che quest'anno entrerà in regime la Tasi che potrebbe essere un'ulteriore mazzata che si mangia buona parte degli 80 euro mensili.

I 2,1 miliardi di tagli alla pubblica amministrazione divisi in tre trance da 700 milioni per Stato, Regioni e Comuni, andranno a gravare quasi sicuramente sui servizi. Nessuno può veramente credere che la politica rinuncerà ai suoi portaborse ed ai suoi consulenti. Piuttosto si taglieranno i servizi a supporto dei disabili, o le manutenzioni delle strade. Anche perché è più semplice trovare cifre corpose in certi ambiti di bilancio che riconoscere gli sprechi. Renzi Padoan e Delrio hanno annunciato che non si toccherà la Sanità. Ma come fanno ad esserne certi visto che questa è in mano alle Regioni, ed la spesa più grande delle medesime, dove è più facile fare tagli? Inoltre come faranno i Comuni a fare ulteriori tagli visti quelli già praticati da Tremonti in avanti?

E poi si parla di tagli al programma F35 di 400 milioni, quando la cifra sarebbe potuto essere ben maggiore. Cosa significa, che non verranno acquistati certi optional come il sedile riscaldato e i sensori di parcheggio?

Tutto ciò che viene tagliato verrà ad essere pagato direttamente dalle tasche degli italiani. Anche il decreto sobrietà che contiene ottime idee, contiene però tagli recessivi e che finiranno per scaricarsi sugli italiani. Per esempio è ottima cosa risparmiare sui bandi degli appalti, evitando la pubblicazione obbligatoria sui quotidiani. Il fatto è che così si sottrarranno risorse ai giornali già in profonda crisi, il che produrrà ulteriore disoccupazione nelle redazioni. E' anche cosa ottima togliere l'agevolazione elettorale per la spedizione dei "santini" elettorali. Però è anche vero che dietro la spedizione di questa inutile cartaccia c'era un lavoro che si traduceva in reddito per molti italiani: molte tipografie ricavano un buon guadagno da queste attività.

Anche il taglio di 150 milioni alla Rai, ne sono quasi certo, non si ripercuoterà sugli stipendi delle star della Tv, ma più probabilmente sugli appalti di ditte che non lavoreranno più per la Rai, e probabilmente alcuni di questi lavoratori non lavoreranno proprio più.

Sul taglio alle municipalizzate, ripiene spesso di politici "trombati", valgono le stesse considerazioni sugli enti locali. Chi può credere che si taglieranno super prebende dei manager o sprechi. Piuttosto diminuiranno per esempio le corse dei bus, o aumenteranno bollette e biglietti. Anche questi tagli verranno recuperati dalle tasche dei contribuenti, e soprattutto della classe media.

Non mi è chiaro cosa indichino quei 1.100 milioni fra agevolazioni d'impresa e innovazione. Ma qualsiasi taglio nelle agevolazioni alle imprese si traduce o in un costo maggiorato del prodotto di quest'ultime pagato dal consumatore (ma visti i tempi ne dubito) o in un taglio all'occupazione (strategia che va per la maggiore). Inoltre tagliare la ricerca, se la voce "innovazione" si riferisce a questa, non fa mai bene in termini di crescita.

In ogni caso ora si potrà osservare quanto siano valide certe tesi neoliberiste, secondo cui si può tagliare la spesa pubblica per aumentare il reddito al netto delle tasse, ed ottenere crescita. Io ritengo che una tale configurazione, per somme così esigue rispetto alla spesa pubblica, sia a somma zero. Quello che gli italiani guadagneranno in più sarà speso per pagare i servizi tagliati, oppure non permetterà di superare i fattori recessivi dei tagli (meno spesa pubblica, meno denaro nell'economia privata).

Comunque, per ora si tratta di pura propaganda elettorale. Non è ancora stato scritto niente nero su bianco. Le cifre potrebbero ancora cambiare.

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