sabato 5 aprile 2014

Mario facci sognare!


La Bundesbank ha dato il via libera, Draghi può adesso comprare titoli di Stato anche dei Piigs. Prima non si poteva, ma prima non c'erano le elezioni europee in vista con probabile vittoria dei sabotatori dell'euro. Forse in Germania hanno capito che è stata tirata troppo la corda? C'è paura di deflazione o di scontri socio-politici? O di un mix di entrambi?

"Il quantitative easing della Bce non è del tutto escluso. Il "falco" della Banca centrale europea Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e custode severissimo del rigore monetario, ha ammesso in un'intervista alla Mni, che l'acquisto di titoli posseduti dalle banche per contrastare la deflazione «non è fuori questione». Una dichiarazione sorprendente, dal momento che fino a oggi la posizione della banca centrale tedesca sembrava decisamente contraria. Solo giovedì 13 marzo aveva dichiarato che nuove misure non convenzionali avrebbero sicuramente sollevato problemi legali."
(www.ilsole24ore.com)

"La Bce avrebbe già condotto una serie di simulazioni, con diversi modelli di calcolo, per valutare le conseguenze sull'andamento dell'inflazione di eventuali acquisti massicci di titoli. Lo scrive il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung nell'edizione in edicola domani. Si tratta dell'allentamento quantitativo nominato ieri per la prima volta dal presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa come una concreta possibilità.

Un portavoce dell'Eurotower, commentando l'ipotesi riportata dalla Faz, ha evidenziato in serata che la Bce studia "diversi scenari" di intervento con misure non convenzionali. Lo evidenzia , di acquisto bond fino a 1000 mld. "Continueranno le riflessioni", si aggiunge, dopo che il Consiglio "e' stato unanime nel suo impegno a usare anche misure non convenzionali".
...
Secondo le informazioni a disposizione della "Faz" , le simulazioni sono state condotte su volumi di acquisto fino a un massimo di 1.000 miliardi di euro nel giro di un anno, quindi circa 80 miliardi al mese.
I risultati sarebbero, tuttavia, fortemente divergenti: nello scenario più pessimistico, la mega-iniezione di liquidità della Bce porterebbe soltanto a un aumento dello 0,2% del tasso di inflazione mentre in un altro scenario si arriverebbe fino allo 0,8%.

La Bce e l'Eurosistema «continueranno le riflessioni sui vari scenari che verranno fatti». Così un portavoce commenta quanto scritto dalla "Faz". Il consiglio - dice il portavoce - «è stato unanime nel suo impegno a usare anche misure non convenzionali».
Constancio: non abbiamo discusso i dettagli. La Banca centrale europea nella riunione di ieri non ha discusso i dettagli di un eventuale intervento sui mercati attraverso una manovra di "quantitative easing" con l'acquisto di titoli. Lo ha affermato il vice presidente dell'istituto, Vitor Constancio, presente oggi a Cernobbio per i lavori del convegno Ambrosetti. Secondo Constancio il principale risultato della riunione é stato quello di trovare l'unanimità sul fatto che gli acquisti di titoli possano essere considerati se l'inflazione rimane sotto l'1%. «Non abbiamo discusso i dettagli - ha detto - perché non ce n'erano le condizioni, vediamo come va e se dovremo utilizzare quegli strumenti»."

Bravi, ma forse Draghi non dovrà scomodarsi più di tanto. E' vero che la sua politica economica arcigna ha gettato nel baratro mezza Europa, ma è anche vero che finora ha svolto il compito di presidente della Bce quasi "a gratis":

"Non c’è che dire, Mario Draghi e la BCE hanno vinto, e lo hanno fatto senza creare troppa massa monetaria.
... non posso che applaudire all’autorevolezza e alla capacità della BCE e di Draghi di ottenere flussi di capitali stampati da altri solo sulla vaga promessa fatta a margine della conferenza stampa post comuincato ufficiale sul fatto che, forse, eventualmente, la BCE potrebbe persino pensare di mettere in campo misure di allentmento quantitativo ammesso che tutti siano di accordo….

Faccio notare che solo sulla vaga promessa di un allentamento quantitativo fatta in via NON uffciale, da Mario Draghi (in conferenza stampa e non leggendo un comunicato BCE) ha portato immediatamente al crollo degli spread dei paesei periferici.

Bravo Mario e fanculo americani e giapponesi. Inflazionatevi VOI e venite come pazzi a riempirci di dollarei e Yen sulla base di una vaga promessa."

(www.rischiocalcolato.it)

Gli spread crollano, gli stranieri arrivano nelle borse europee a frotte ad acquistare titoli di ogni genere. Persino delle banche più marce d'Europa come Mps. E tutto questo avviene gratis, con la svalutazione e l'inflazione tutte in casa Usa e giapponese. Mentre l'euro rimane una moneta stabile.

"Quello che i giornali italioti non vi dicono (ed anche parte della blogosfera tifosa), è che NON ‘cè alcun bisogno di stampare moneta:
I tassi sui titoli di Stato sono ai minimi di sempre ovunque in Europa e tendono ad allinearsi ai tassi tedeschi. La Grecia emette a tassi migliori della Russia!!!!! (e si avvicina all’Australia). Mai lo Stato Italiano è riuscito a piazzare la sua carta da parati a prezzi così vantaggiosi.
Il così detto Super Euro non sta impedendo all’Europa, ovvero principalmente a Germania e Italia di fare sfracelli all’estero con l’export.
...
Altra cosa: avrete notato come sul web vengano riportati articoli di fuoco CONTRO la politica BCE scritti da giornali che hanno sede FUORI dalla zona Euro, specie nel mondo anglosassone.

Ci vogliamo chiedere perchè Obama e Cameron si “preoccupano tanto” della politica monetaria europea?

Allora? Penserete mica che lo facciona per NOI! vero.

No. Sono preoccupati perchè vedono che l’economia europea REGGE bene senza la necessità di stampare, sono preoccupati del fatto che l’Euro e la BCE guadagnano consensi nella comunità finanziaria mondiale (qualcuno ha detto Cina, Russia e paesi emergenti?) e lo fanno scapito di FED, BOE e BOJ.

Sono preoccupati del fatto di vedere trasformata tutta l’Europa in una efficente macchina industriale tedesca e in una piazza finanziaria affidabile (se togliamo la City al Regno Unito, tornano a pascolare pecore) ."

(www.rischiocalcolato.it)

Ovviamente dal punto di vista finanziario l'Europa regge, forse meglio di Usa e Giappone che stanno rischiando di rendere carta straccia le rispettive monete. Inoltre malgrado i quantitative easing pazzeschi, sia Usa e soprattutto Giappone, non crescono a sufficienza. Anche se crescono comunque di qualche punto rispetto alla lunga stagnazione europea. E qui vengono i dubbi, e la prova del nove delle politiche monetarie "di successo" di Draghi. Sarà veramente vincente la politica economica europea di cui quella monetaria della Bce è una parte essenziale? Per esempio, la Bce teme veramente la deflazione o piuttosto la ricerca?

La deflazione è un fenomeno di costante discesa dei prezzi che si autoalimenta. Scendendo i prezzi, gli acquirenti posticipano gli acquisti, rallentando il flusso di denaro. I produttori si trovano in difficoltà con la diminuzione dei volumi e dei prezzi. Per far fronte a queste diminuzioni devono licenziare o ridurre gli stipendi, producendo di fatto un incremento di deflazione, in quanto il mercato richiederà prezzi ancora più bassi di prima. In pratica con la deflazione si ottiene la riduzione di prezzi e stipendi. 
E' il paradiso dei propugnatori dell'austerità e della svalutazione interna per i Piigs. Perché mai Draghi dovrebbe combattere la deflazione? Deve solo tenerla sotto controllo, in modo che non diventi pericolosa per l'aumento dei debiti.

Ma tutti questi bei successi finanziari della Bce rischiano di fare bella figura solo sui testi di storia. Il pubblico non apprezza. Il pubblico si trova dalla parte sbagliata della storia, in un'affollata platea, mentre le élite si godono lo spettacolo belle comode dai loggioni.

"Da un lato c'è euforia, soddisfazione...nel mondo delle Banche, dei money manager, delle Borse, della Finanza.
Infatti lo spread continua a scendere
ERGO
in borsa le Banche italiane continuano a salire,
visto che sono piene da scoppiare di BOT/BTP e dunque lo schema Ponzi funziona assai bene finchè si sale...
Spread Btp-Bund scende in avvio a 162 punti base, rendimento al 3,23%

...Oggi i titoli di Stato italiani si trovano in larga parte dentro i confini nazionali.
Le istituzioni ne possiedono infatti complessivamente non più del 30 per cento.
Solo i due big Intesa Sanpaolo e Unicredit ne hanno in portafoglio rispettivamente 97 e 45 miliardi.
Titoli per altri 22 miliardi sono conservati nelle casseforti di Mps e 14 miliardi in quelle del Banco Popolare.
Le sole esposizioni di Intesa e Unicredit valgono più di quelle di Francia e Germania messe insieme....

...Dall'altra parte INVECE c'è Grande Scazzo e demotivazione,
c'è impoverimento, c'è rabbia repressa perchè "tanto non serve a nulla"....
Tutto questo "scazzo" è diffuso in ampie fasce della popolazione ed è ben rappresentato da molti dati macro-economici.
Vedi la disokkupazione salita ad uno stellare 13% ISTAT (23-24% reale)
Vedi i giovani demotivati che hanno paura di finire l'universià perchè sanno che tanto non troveranno lavoro od al massimo call-center a 500 euro al mese e pedalare...
Vedi il PMI Servizi che torna in contrazione (anche se di poco) dopo aver rimbalzicchiato per un paio di mesi interrompendo una serie negativa che durava da 2 anni e mezzo di fila

Servizi ITA tornano in CONTRAZIONE anche se tutti comprano FTSE MIB & BOT/BTP a stecca Italian Service PMI (Mar) 49.5 vs. Exp. 52.3 (Prev. 52.9)
Composite PMI (Mar) 51.1 vs.Prev. 53.4
Vedi la "desertificazione" del tessuto produttivo del Paese, soprattutto delle Piccole e Medie Imprese, con la relativa scia di sangue dei numerosi imprenditori suicidi...
Vedi le TASSE che continuano ad essere INSOSTENIBILI ed intollerabli, mentre si continua a berciare di evasione fiscale ed a creare controlli&limitazioni allucinogene (spesometri, redditometri, controllo dei c/c, forte limitazione all'uso contante etc etc) che impauriscono tutti e bloccano ancora di più l'economia

Vedi il CROLLO dei consumi interni che ci fa capire molte cose...anche troppe..."
(www.ilgrandebluff.info)

C'è una specie di corsa contro il tempo. Sia Renzi che cerca di recapitare 80 euro nelle buste paga in fretta e furia, sia Draghi e la Bundesbank che si risvegliano improvvisamente da un lungo letargo di politiche monetarie restrittive, cercano di proporre un'immagine più desiderabile dell'attuale sistema europeo presso l'elettorato. Ce la faranno? Forse solo in parte, perché ormai è troppo tardi. Le cose avrebbero dovuto cambiare già nel 2012 alla fine del governo Monti e la grande affermazione del M5s, invece sono stati sottostimati i segnali evidenti di disagio sociale.

Ora diventa sempre più tardi. Anche per i quantitative easing, se dobbiamo prendere come esempio Usa e Giappone. Infatti in questi paesi hanno avuto effetti modesti, e dopo un certo lasso di tempo. Nel frattempo la disoccupazione in Europa potrebbe ancora crescere e con essa la furia dei ceti sociali più umili. La ex classe media che diventa velocemente classe dei poveri senza speranza.

Draghi facci sognare... ma in fretta, perché il sogno rischia di lasciare il passo agli incubi, molto velocemente.

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