venerdì 11 aprile 2014

Fiscal compact questo sconosciuto


Gli italiani non ne hanno colpa, non sono ignoranti per disinteresse, ma perché nessuno li informa. Purtroppo solo chi bazzica in rete e si informa anche solo un po' superficialmente, ha capito che il fiscal compact è una incredibile idiozia finanziaria, oltre che una possibile bomba socio-politica pronta ad esplodere nel caso venisse attuato.

Il fiscal compact è talmente un obiettivo assurdo, che non riesco a capire come si potrà attuarlo veramente. Probabilmente non lo sa nemmeno chi dovrebbe poi farlo. In tv è diventato il nuovo tabù, visto che ormai di uscire dall'euro se ne parla più o meno liberamente. Invece se qualcuno dice che il fiscal compact ci obbliga a pagare 50 miliardi all'anno di tasse e tagli in più (cioè oltre le normali manovre), viene immediatamente tacciato. Gli si dice che non è così, che non ha capito. Le cose andranno diversamente, come allude anche l'ottimismo del governo:

"La nuova tesi è che viste le rosee previsioni sul pil fatte sull’arco di 5 anni, non si sa su quale base se non il tiro dei dadi nella dimora di Rignano, le obbligazioni del Fiscal compact (50 miliardi all’anno di tagli per vent’anni), sul quale la Merkel non transige, sono assolutamente tollerabili per il sistema Italia. Così l’inarrestabile ascesa del Pil previsto (0,8 per quest’anno, 1,3% nel 2015, 1,6% nel 2016, 1,8% nel 2017, 1,9% nel 2018) segna la marcia trionfale del guappo fiorentino.
...
Lo stesso che permette a Padoan di farla facile con il fiscal compact per cui basterebbe che il pil aumentasse dell’1% ogni anno e l’inflazione fosse al 2% per avere di fatto già pagato i 45 – 50 miliardi occorrenti. Come dire che se io avessi un milione… Peccato davvero che l’inflazione sia al minimo e il Pil effettivo statico o al meglio in debolissima crescita puramente statistica. E peccato anche che un riavvio dell’inflazione in un contesto di disoccupazione e caduta salariale non farebbe che diminuire ancora la domanda. Certo per i governanti questo sono solo cazzi dei poveracci che si troverebbero a dover fare i conti con un ulteriore diminuzione del potere d’acquisto, ma purtroppo si riflettono sul prodotto interno lordo. Però questo basta non dirlo e anzi mettere in primo piano la mancia degli 80 euro che poi saranno mangiati da altre tasse riducendosi a un panino e birra piccola, sempre che basti. E sempre che euro bidone duri oltre il 2014."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Cinquanta miliardi di manovra suppletiva ogni anno sono qualcosa che va al di la di qualsiasi possibilità di governo di coalizione, o anche di governo nato da un "super Porcellum" come si prefigura la nuova legge elettorale in gestazione. Chi avrà il coraggio di essere così impopolare, se per esempio Letta e Saccomanni hanno ballato il valzer per un anno su "Imu si" o "Imu no", per un corrispettivo di 2 o 3 miliardi di euro.

Se Renzi per trovare (e non li ha trovati) quasi 10 miliardi per il Def ha dovuto fare la macumba del Mago Otelma, sarà impossibile trovare coperture stabili per esborsare altri 50 miliardi supplementari.
A meno che, la patrimoniale/prelievo forzoso di cui si parla da mesi, non venga riservata proprio a questo scopo. In questo caso aspettiamoci scorribande corsare sui conti correnti degli italiani. Perché come si sa in Italia le patrimoniali per ricchi di solito le pagano i fessi poveri. I ricchi i soldi li hanno spostati un secondo prima alle Cayman.

Il governo comunque tace, finché può. Finché le lamentazioni provenienti dalla rete e dal modo degli intellettuali non ancora asserviti al potere non tracimeranno inesorabilmente sui media mainstream e sussidiati. Esattamente come è successo con la contestazione all'euro. Renzi (o chi per lui) ha ancora un po' di tempo per ignorare il problema, ed infatti è quello che fa:

"Ma ora no, nessuno ha ben presente cosa significa il fiscal compact e l’idiozia del deficit al 3 %, sono tutti li a dire che faranno i compitini, lasciando inesorabilmente passare il tempo e aprendo la porta alla DEFLAZIONE!

Fate presto ora no vero, nessuno ne vuol parlare del fiscal compact ma non solo, tutti fanno finta di niente dai media al servizio di Renzi, solo l’informazione indipendente ne parla!
...
E’ ora di finirla di raccontare balle alla gente, non sarà possibile in alcun modo una crescita nominale del 3 % nei prossimi anni senza occupazione e Renzi faceva meglio a spendere i famigerati dieci miliardi per creare occupazione invece di fare l’elemosina per quattro voti elettorali!

“E’ successo anche martedì scorso e la scena è sempre la stessa. Matteo Renzi inizia a parlare dell’universo mondo, conquista i suoi interlocutori, disegna grandi scenari, sciorina le sue riforme, racconta i suoi obiettivi, spiega quali sono gli impegnativi compiti a casa che il governo si è auto assegnato per combattere con gli strumenti della politica i talebani dell’antipolitica. E poi, a un certo punto, quando il suo interlocutore sussurra quelle quattro paroline magiche seguite da un punto interrogativo, “e il Fiscal compact?”, Renzi sorride, e come in una “supercazzola” di “Amici miei” solitamente scompare in una magnifica bomba fumogena.

Succede sempre così, e martedì scorso è successo anche a Londra, alla sede del Financial Times, quando uno degli editorialisti più importanti del quotidiano della City, Wolfgang Münchau, ha guardato negli occhi il presidente del Consiglio e gli ha detto: “Ok Matteo, ma con il Fiscal compact come farai? E soprattutto, come farai a trovare quei 50 miliardi di euro che sulla carta l’Italia dovrà cominciare a risparmiare a partire dal 2015?”. Sorriso di Matteo, bomba fumogena, e via con un’altra domanda. Già. Come farà? La bomba fumogena nasconde un piano o nasconde solo altro fumo? Una risposta ufficiale a questo problema non esiste, e Renzi, che sul tema è sempre prudente, non ne ha mai parlato in modo diretto.”Fiscal compact, chi? "

(icebergfinanza.finanza.com)

Si diceva male di Berlusconi premier, ma a me pare che oggi si viva di illusioni tanto come allora. Nessuno dice che i ristoranti sono pieni e gli aerei tutti prenotati, però la negazione degli errori delle politiche europee è molto peggio. Almeno Berlusconi si poneva come ostacolo a questa visione, almeno finché non è stato ricattato pesantemente sui suoi interessi privati.

Eppure ogni tanto qualcuno ha un ripensamento. Lo stesso Renzi affermava prima di incontrare il Cancelliere tedesco, che certi parametri europei andavano ridiscussi (quanto mi ha illuso e deluso...). Ma alla fine manca il coraggio di rovesciare la scrivania (i pugni sul tavolo non bastano più...)

"Dice un certo Taddei, responsabile economico del PD in un’intervista sull’Unità … «Sono convinto che di fronte a fatti concreti l’Europa ci sarà tutto il sostegno del caso, sia sotto il profilo del deficit che di una rinegoziazione del Fiscal compact. L’idea di un’Italia depressa e di un’Europa costrittiva è una retorica utile a chi non vuole cambiare nulla. I partner Ue hanno problemi simili ai nostri, e sono pronti a sostenerci».

Pura e semplice illusione, cambieranno idea solo quando la depressione busserà anche alle loro porte. Questi signori, viaggiano con le bistecche sugli occhi, dopo aver stracciato trattati ed essersene fregata di limiti come quello relativo ai surplus commerciale, aver attuato dumping salariale la Germania, non ha mani fatto un solo passo nella direzione desiderata, mai uno solo.

È immaginabile una proposta italiana di rinegoziazione del Fiscal compatc?
«Il rientro dal debito si può ottenere con la riduzione delle spese o con l’aumento della crescita. Quest’ultimo fattore è decisivo come correttore del debito pubblico. Nessun Paese potrebbe reggere a tagli di spesa per 50 miliardi l’anno, come sono previsti dal Fiscal compact. Sarà un negoziato molto delicato ma inevitabile»."

(icebergfinanza.finanza.com)

Negoziato? Ma per carità, in Germania continuano ad essere super convinti del loro operato. Non faranno nessun negoziato.

"Ludger Schuknecht, direttore generale del Ministero Tedesco delle Finanze ha insistito che i paesi dell'eurozona colpiti dalla crisi del debito sono ben avviati sulla strada della ripresa, e uno alla volta stanno concludendo con successo i programmi di salvataggio della troika. Non c'è bisogno di alcuna svolta fondamentale nelle politiche in corso. "Questa strategia si è rivelata corretta. Dobbiamo abbassare il debito e su questo ora sono tutti d'accordo," ha detto.

Il signor Schuknecht, il principale artefice del programma anti-crisi nell'unione monetaria, ha detto che l'unione bancaria europea può richiedere degli aggiustamenti ma nulla di piú. "Ci sono delle cose rimaste in sospeso. Saranno sistemate tempestivamente," ha detto.

Questo ottimismo contrasta nettamente con le vedute di quasi tutti gli economisti esteri..."

(vocidallestero.blogspot.it)

Ecco pronta la "bozza di negoziato": si intitolerà "Nein"... 

Solo una situazione ed una nazione ci potranno salvare: il crollo delle borse e gli Usa. 
Al crollo delle borse e della finanza in generale ci avviciniamo sempre più. Alla prossima bordata l'euro non reggerà. Questa volta ci saranno veri default di nazioni e banche, e l'Italia rischia parecchio. Sbriciolato l'euro non ci resterà che un riavvicinamento Atlantico, di cui tra l'altro gli Usa non vedono l'ora, con la paura che hanno di vedere il loro dollaro soppiantato da altre monete come moneta di scambio internazionale.

Dobbiamo sperare in una distruzione creatrice, perché il coraggio di dire no, non ce l'abbiamo, come non ce l'hanno nemmeno i francesi e gli spagnoli e tutti gli altri europei alla canna del gas. Che fra poco Putin ci chiuderà pure.

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