domenica 27 aprile 2014

Finta sfida a tre


Sembrerebbe esserci una gara elettorale in Italia fra tre grandi protagonisti: il centro sinistra di Renzi, il centro destra di Berlusconi e il movimentismo di Grillo.

A sentirli uno alla volta tendono ad accomunare e considerare gli altri due in un unico avversario.

- Berlusconi:
"E’ da 64 giorni che Renzi siede a palazzo Chigi e ha già aumentato le tasse sulla casa che saliranno del 32-34%, ha aumentato le imposte sui conti correnti elevandole al 26 %, ovvero un punto di più della media europea. Insomma, Renzi non fa che continuare le vecchie abitudini della sinistra”
...
“Chi vota Cinque Stelle non è solo amareggiato ma arrabbiatissimo e segue Grillo che è unosfasciacarrozze senza una risposta e senza un programma che urla solo e che ha mandato altrettanti urlatori in Parlamento. Il 46% di coloro che hanno votato per lui secondo un sondaggio si dice deluso e disgustato”

(www.ilfattoquotidiano.it)

- Renzi:
"“Grillo e Berlusconi due facce della stessa medaglia”
...
“Dire che per i tedeschi i lager non sono mai esistiti come ha fatto Berlusconi ieri è sbagliato e inaccettabile, così com’era inaccettabile quella di Grillo sulla Shoah“

(www.ilfattoquotidiano.it)

Di Grillo non ci sono dichiarazioni recenti, ma da sempre ha accomunato le due famiglie politiche del ventennio in un unico avversario politico. Da quando ha cominciato a chiamare il maggior partito di sinistra Pd meno "L" avvicinandolo così al Pdl con una battuta azzeccata e denunciando gli intrecci affaristici e le spartizioni di potere fra destra e sinistra.

Insomma pare proprio di assistere ad uno scontro di tutti contro tutti. Ma non è proprio così.

Due dei protagonisti fanno finta di combattersi, o meglio hanno deciso di prendersi una "pausa di riflessione" per la campagna elettorale, per poi tornare a stringersi in patti più o meno segreti.

E questo appare abbastanza chiaro quando sia Renzi che Berlusconi, pur attaccandosi cercano di non ferirsi veramente. Si danno dei buffetti, ma sotto, sotto, temono di spaccare l'alleanza non dichiarata.

- Berlusconi:
"precisa di “non aver mai detto di aver rotto il patto” con Renzi. Quest’ultimo, secondo Berlusconi, “in consiglio dei ministri ha deciso autonomamente senza ascoltarci che il Senato avrebbe dovuto essere composto da sindaci e che il Capo dello Stato indica 21 membri. Noi subito abbiamo detto non eravamo d’accordo e quando ho incontrato Renzi abbiamo trovato subito un accordo. C’è stato un bailamme di interpretazioni ma io in vita mia ho mantenuto tutti i patti."
(www.ilfattoquotidiano.it)

- Renzi:
"Renzi riserva al leader di Forza Italia solo una battuta “perché solo i giornalisti fanno domande su di lui..."

Come se avesse preferito evitare di parlare di Berlusconi, per non incorrere in nuove polemiche, ma poi per non dare adito a nuove fratture propone subito una mediazione: 
"L’approvazione della riforma costituzionale in prima lettura entro il 25 maggio? Spero di sì, ma non mi impicco alla data, pensiamo ci siano le condizioni, ma se vogliamo prenderci una settimana in più – e dunque dopo il voto europeo – diamogliela pure, l’importante è che la riforma si faccia”
(www.ilfattoquotidiano.it)
"Troveremo una soluzione - dice Renzi - . C'è una parte ampia che vuole eleggere direttamente i senatori tra i consiglieri regionali e un'altra parte che vuole che i consiglieri regionali eleggano chi va in Senato. Mi sembra un tema importante, ma a fronte della riscrittura totale della forma dello stato troveremo una soluzione. La linea di fondo per cui i consiglieri individuano al proprio interno quale consigliere regionale va al Senato può essere un punto di mediazione.
(www.repubblica.it)

In conclusione la competizione elettorale a tre è del tutto finta. E sempre la solita competizione a due, come c'è sempre stata in Italia. Ma è successo soltanto che una parte è ora formata da ex avversari, e l'altra parte di opposizione è rappresentata da un movimento completamente nuovo, il M5s, che è potuto sorgere proprio perché l'opposizione naturale gli ha lasciato il campo libero.

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