domenica 20 aprile 2014

In Italia si sogna, in Francia si preparano piani B


In Italia la vicenda del fiscal compact sta diventando tragicomica. Del tipo che persino su giornali non governativi come "Il Fatto Quotidiano" si tende a sminuirne la portata. Del tipo che si cerca di smentire, a fini elettorali forse, che il fiscal compact possa costarci intorno a 50 miliardi l'anno di lacrime e sangue. Si ventilano cifre tipo 5-10 miliardi in più, ma poi vengono condizionate ad eventi improbabili come gli asini che volano: inflazione alta mentre stiamo precipitando in deflazione, crescita cinese mentre siamo nella peggior recessione dal 1929. Non capisco se il centro sinistra elitario sogni "montagne verdi" dove i fiscal compact volano come nuvole, o è solo uno squallido sistema per non allarmare il fedele elettore masochista del Pd. Possono essere entrambe le cose: anche Berlusconi credeva nelle palle che raccontava...

Per esempio proprio su "Il Fatto Quotidiano" si ventilava per il 2015 un Pil in crescita del 1,1% e un'inflazione all'1%. Pertanto l'incremento nominale del Pil (con l'inflazione) viene dato al 2.1%. Peccato che la crescita non sarà quella e l'inflazione cala inesorabilmente da mesi con andamento lineare. Nel 2015 potremmo già essere in deflazione. Secondo l'articolo del quotidiano possiamo sfangarla con 7-10 miliardi, smentendo tra l'altro il titolo che indica 5 miliardi.

Ma non basta, c'è di più oltre il fiscal compact, ci aspettano altre batoste se vogliamo rispettare i parametri europei:

"Siamo sopra il 3% di deficit su pil effettivo grazie alla polvere nascosta sotto il tappeto da Leptas e Sakkodannis (manovra necessaria stimata di minimo 12 miliardi avendo rimandato certe spese a dopo il 31-12-2013), abbiamo bisogno di una manovra di ,8% (quindi ancora 12 miliardi) per avere il PAREGGIO DI BILANCIO STRUTTURALE SECONDO I DETTAMI UE E SECONDO QUANTO RICHIEDE LA COSTITUZIONE! Se sommiamo le due cose abbiamo ancora bisogno di una manovra di MINIMO 1.6% (24-25 MILIARDI DI EURO) per avere il pareggio di bilancio! Ora dobbiamo aggiungere i 50 miliardi di euro per il FISCAL COMPACT!

Possono essere meno? SI! Certo che possono MA….SERVIREBBE UNA CRESCITA DI MINIMO 2.1-2,3% ED ALLORA, E SOLO ALLORA, POTREMMO AVERE LA NECESSITA’ DI TAGLI DI ALMENO 8 MILIARDI DI EURO……
...
persino Alemanno questa mattina in TV l’ha spiegato: MA VOI PENSATE DAVVERO CHE LA CRESCITA DEL PAESE SARA’ IL 3% AL PUNTO CHE POI VERAMENTE IL FISCAL COMPACT NON INCIDERA’ NELLA NOSTRA VITA?"

(www.rischiocalcolato.it)

Così mentre in Italia il renzismo tenta di imbellettare una situazione tragica e nascondersi dietro un dito, in Francia Hollande che non ha più nulla da perdere ha deciso di spiattellare le carte in tavola, di dire la verità, usando la strategia "o la va o la spacca":

"... al contrario di quando avviene in Italia, con la distribuzione di perline e frammenti di specchietti per le allodole, il nuovo premier ha appena annunciato un piano di tagli da 50 miliardi in tre anni, guarda caso proprio una cifra molto vicina a quella che ci si attenderebbe da una osservanza del fiscal compact per la Francia.

Blocco delle pensioni e dei salari, riduzione di servizi e di sussidi, licenziamenti come se piovesse nella pubblica amministrazione. Insomma 18 miliardi di minori spese per lo stato, 11 per gli enti locali e 21 per il welfare per rientrare nel parametro del 3% di deficit. Certo è singolare che si possano dare cifre precise per la Francia, mentre in Italia si è ancora dentro un incerto calderone da imbroglio"

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Forse Hollande ha deciso di dire la verità per mettere l'opinione pubblica di fronte ad una scelta vera: o Francia o Europa.

"E qui non ci sono che due ipotesi. La prima è che Hollande, dopo aver constatato il disastro che tuttavia non ha favorito la sinistra radicale (purtroppo sempre su posizioni di europeismo di maniera) ha pensato che far fuori la gauche socialista e spostarsi decisamente a destra, allineandosi ai conservatori, possa favorire un’alleanza repubblicana per fare fronte contro i cosiddetti populisti, una sorta di versione transalpina delle larghe intese attuata grazie a un personaggio di straordinaria ambiguità come Valls. La seconda, certamente più intrigante, è che abbia dato via libera all’annuncio di un nuovo massacro, proprio per favorire l’ascesa della Le Pen, in modo da poter avviare una iniziale contestazione dei parametri europei, senza tuttavia prendersene la responsabilità e attribuendo il tutto alla necessità di contenere i malumori popolari e il pericolo della destra.

Una sorta di via d’uscita di sicurezza in entrambi i casi."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Continuo ad essere dell'opinione che noi italiani da soli non ce la faremo mai ad uscire dal vicolo cieco dell'euro. Ma il primo paese che farà saltare il banco sarà proprio la Francia. Nel 2012 speravo in Hollande, oggi credo che sarà M. Le Pen a guidare la riscossa contro i fanatici dell'Europa.

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