martedì 16 settembre 2014

Il mondo fa sempre più paura


La bassa crescita o recessione mondiale è un male da cui le élite mondiali, ma soprattutto occidentali, non sanno come uscire. Ora a sentire molti media gli Usa stanno crescendo a ritmi sostenuti. Il che potrebbe anche essere vero, se non fosse che lo stanno facendo con livelli salariali sempre più bassi, e quindi di nuovo con indebitamento privato. Un sistema di crescita che immancabilmente finisce in crash.

In Europa in più conviviamo con una classe politica pavida, e con una tecnocrazia rapace ed incompetente. Entrambe stanno portando il continente allo schianto. I paesi così detti Piigs saranno i primi a sbattere rovinosamente contro la realtà di una moneta unica insostenibile.

L'Italia non si fa mancare nulla di questa crisi lunghissima, con un continuo di cattive notizie sull'economia nazionale, che comunque con il buon senso erano prevedibilissime. Ma gli italiani rifiutano di credere o capire cosa sta accadendo. Rifiutano di vedere l'errore catastrofico dell'euro. Ma l'euro per noi italiani finirà, questo è certo. I conti pubblici si stanno avvitando in un crescendo tale che la prossima mossa dovrebbe essere la requisizione dei patrimoni. Le sole tasse non basteranno più.

"Crisi, doccia gelida dall’Ocse: “Nel 2014 il Pil italiano in calo dello 0,4%”E' l'unico dato negativo tra i Paesi del G7 e prefigura uno scenario molto peggiore di qualsiasi altra previsione recente, nonostante il -0,2% registrato dall'Istat nel secondo trimestre.
L'organizzazione ha tagliato le stime di crescita per Roma di ben 0,9 punti percentuali.
Al contrario l'area euro registrerà nel complesso un progresso dello 0,8%, con la Germania a +1,5% e la Francia a +0,4%

(www.ilfattoquotidiano.it)

Non è comunque il caso di preoccuparsi, si tratta di stime. Infatti credo che sia il dato italiano come quello tedesco e francese saranno peggiori. Ci sarà un problema di crescita generalizzato in tutta Europa. Non ci salverà nemmeno il taroccamento del Pil con i proventi della criminalità, con le spese militari ed altre cretinate simili. Anzi la crescita rimarrà deludente in tutto il mondo.

Rimaneva la Cina, ma ora sembra che anche questo colosso economico crescerà meno del previsto.

"La Cina sta fallendo tutti i target di crescita stabiliti dal Partito (nazionalista) Comunista al potere.

Cioè per capirci, non crescerà del 7,5% all’anno ma circa del 6,5%. Oltre a questo dato, sul quale comunque è lecito nutrire dubbi (cioè anche sui precedenti tassi di crescita, credo che il vero PIL Cinese non lo conosceremo mai), ci sono tanti altri indicatori, anche compilati da organi indipendenti che indicano una forte (a volte fortissima) diminuzione dei tassi di crescita. In alcuni casi una staganazione (consumi di materie prime)."

(www.rischiocalcolato.it)

Ancora una crescita fantascientifica per l'Europa, ma anche la Cina è destinata a subire gli stessi contraccolpi subiti dagli Usa nel 2007-08. Questo perché l'economia cinese soffre di un enorme indebitamento privato che ha generato grosse bolle immobiliari e sta generando una contrazione interna dei consumi. Più i privati sono indebitati, meno consumano. Inoltre la crisi internazionale sta riducendo la valvola di sfogo delle esportazioni. La Cina importa meno materie prime ed esporta meno manufatti.

"... sembra esserci solo un altro ingrediente necessario per dare il via a una crisi: un livello assoluto di debito privato già alto. Troviamo che quasi tutte le situazioni di rapida crescita di debito accompagnate da alti livelli di debito privato sono sfociate in una crisi.

Per essere più precisi: nelle grandi economie, se il rapporto tra debito privato e PIL è almeno del 150% e tale rapporto cresce di almeno 18% nel corso di 5 anni, allora una grande crisi è all’orizzonte.

Fino alla resa dei conti, le cose sembrano andare magnificamente. La rapida crescita del debito privato alimenta quelli che sembrano apparenti successi – i ruggenti anni ’20, il “miracolo economico” giapponese degli anni ’80, e il boom asiatico degli anni ’90 – ma tutte queste erano abbuffate alimentate dal debito privato che hanno portato queste economie sull’orlo della rovina economica.
...
La situazione cinese è particolarmente allarmante. Guardate questo grafico, che mostra la variazione del rapporto tra debito privato e PIL e il rapporto tra debito pubblico e PIL:

Rapporto tra debito (privato e pubblico) e PIL in Cina


I dati del PIL vengono dalle Nazioni Unite, quelli del debito pubblico dal FMI e quelli del debito privato tra il 1997 e il 2007 dalla Banca dei Pagamenti Internazionali e dal CEIC tra il 2008 e il 2013. (Richard Vague)

Applicando i nostri criteri di allerta alla Cina, possiamo vedere che l'economia è a rischio di una grave crisi finanziaria nel prossimo futuro — una preoccupazione significativa a causa delle dimensioni e dell'importanza della Cina per l'economia mondiale. La crescita quinquennale del debito privato cinese rispetto al PIL è vicina al 60%. Il suo debito privato in rapporto al PIL si sta avvicinando al 200%."

(vocidallestero.blogspot.it)

Come scrivevo in testa al post, non si sa bene come uscire da questa situazione. Anzi, purtroppo lo si sa. Con un sistema ampiamente utilizzato per secoli: la guerra.

"Inizia questa mattina in Ucraina occidentale l’esercitazione NATO/Ucraina/Georgia “Rapid Trident 2014″.Questa esercitazione porta, come già accaduto negli anni precedenti, truppe NATO nella parte occidentale dell’Ucraina; quest’anno però l’esercitazione si tiene mentre la Repubblica Ucraina si trova, de facto, in stato di guerra.
...
Simultaneamente gli Stati Uniti preparano un intervento militare in Siria ed Irak, un intervento fatto esclusivamente da raid aerei che dovrebbe avere come obiettivo unicamente la struttura e l’organizzazione dello Stato Islamico ... l’America non si coordinerà con Al Assad per i raid in Siria.Questo fatto ci porta a due considerazioni. La prima è che gli Stati Uniti agiranno in Siria contro il diritto internazionale violando lo spazio aereo di un paese sovrano (seppur dilaniato da una guerra che dura da quasi tre anni).
La seconda è che la difesa aerea siriana identificherà aeree del proprio spazio aereo entro le quali la presenza di aerei americani vedrà l’attivazione dei sistemi missilistici antiaerei.
...
Ma oggi non è così perché la Siria non è sola, la Russia di Putin l’ha appoggiata in passato e continua ad appoggiarla oggi.
Ed è a questo punto che la crisi siriana incrocia la crisi in Ucraina e riporta alla mente a tutti i protagonisti"

(www.rischiocalcolato.it)

Per noi italiani una situazione internazionale bellissima. Non scherzo:

"E’ possibile però che a breve il disastro occupazionale interno e/o le necessità di maggiore finanziamento della NATO a seguito del graduale disimpegno USA in Europa, apparso nel recentissimo vertice in Galles, costringano a togliere il peraltro arbitrario e irrazionale vincolo del 3% sul pil al deficit pubblico, per fare più spesa pubblica militare. Come è possibile pure che comporti l’uscita dell’Italia dall’Eurosistema, o la ristrutturazione dell’Eurosistema (magari con un Eurosud e un Euronord). Voci autorevoli entro il sistema bancario italiano parlano di gennaio o febbraio 2015 come possibile momento di rottura."
(marcodellaluna.info)

Se Renzi potrà sforare il 3%, o ancora meglio se finalmente usciremo dall'euro, sarà tutto merito della Nato e/o della terza guerra mondiale. Sono soddisfazioni...

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