giovedì 11 settembre 2014

La bocca della verità


Sembra che nella sconquassata Europa occidentale, l'unico vip capace di dire la verità sia lo screditatissimo Berlusconi.

"Per il leader di Forza Italia “a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale” si sta assumendo “un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”.
...
“Siamo in angoscia per la profonda crisi dell’economia che va di male in peggio – ha spiegato Berlusconi – e ancor più per la situazione internazionale e per le decisioni dei vertici occidentali, americani, la Nato, i vertici europei che, direi incredibilmente e irresponsabilmente, hanno cancellato e stanno cancellando il grande lavoro e i risultati che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di guerra fredda che ci aveva angosciati”."

(www.ilfattoquotidiano.it)

E' un peccato che la verità esca solo da quella bocca, perché il personaggio la rende poco credibile, sia fra gli italiani che nel resto dell'Europa. Eppure la sua è una dichiarazione di buon senso. L'Europa ha anche parte delle sue radici nella Russia. Il grande confine ad est dell'Europa che è impossibile non pensare che in futuro sarà sempre più permeabile, sempre più luogo di scambio fra Europa ed Asia. Oggi artificialmente sbarrato dalle ex repubbliche sovietiche e dell'ex Patto di Varsavia, diffidenti e spaventate dal gigante russo.

Già oggi la Russia è un grande mercato per alcuni paesi europei, fra cui senza ombra di dubbio l'Italia, per lo meno per le implicazioni energetiche che ci legano a quelle sconfinate terre.

La Russia è sempre stata sottovalutata (in ambito economico) e a causa della rivoluzione d'ottobre è rimasta a lungo isolata dal resto del mondo non comunista.
Eppure se si osserva la sua enorme estensione asiatica, non può non sfuggire che è una nazione con ancora enormi potenzialità di sviluppo latente. La parte asiatica della Russia, malgrado la perdita di molte regioni ex sovietiche divenute indipendenti, è un  vastissimo "far east". Molto più grande e quindi potenzialmente più ricco di risorse del mitico "far west" americano.

Sarà per questo che gli Usa (cioè le sue lobby finanziarie) hanno puntato i loro artigli verso est? Che hanno ordito il colpo di Stato in Ucraina e costretto la stessa a combattere contro le minoranze russofone? Serviva tutto questo casino probabilmente per far diventare la Russia, che diciamo non disturbava nessuno e stava lontana dai conflitti, il nuovo nemico da piegare. L'obiettivo secondo alcuni opinionisti era la cacciata, in prospettiva, di Putin e del suo regime. Per poter poi mettere al suo posto un regime, non più democratico, ma più amico delle lobby anglosassoni. Non saprei se le cose stanno così, ma è una strategia credibile.

Ma il problema di questo piano, che sta fallendo passo dopo passo, è che l'Occidente in senso lato non è coeso. Ci sono al suo interno interessi contrapposti, e la dichiarazione di Berlusconi mette bene in evidenza le differenze.

Per semplificare da un lato ci sono gli Usa che ambiscono ad affondare gli artigli nella polpa russa, dall'altra c'è la Germania (capofila degli amici della Russia) che già ha dei rapporti commerciali proficui, che proprio non riesce a concepire l'idea di Russia come nemico numero uno dell'Occidente.

Chiaramente la Merkel stando all'interno della Nato ha dovuto fingere di partecipare alle sanzioni ed all'indignazione internazionale montata ad arte dai media occidentali. Ma la sofferenza della Germania è stata evidente. E l'insofferenza per la politica estera e militare degli Usa sale sempre più.

L'Europa ha partecipato timidamente alle sanzioni contro la Russia, sperando e in parte lavorando in realtà per risolvere diversamente la questione ucraina.

Dietro il cessate il fuoco ed i negoziati tra Russia ed Ucraina c'è la Germania e non il premio nobel per la pace Obama.

Non mi stupirei se dietro le ultime notizie sull'aereo della Malaysia Airlines abbattuto in Ucraina, che scagionano timidamente i russi e lasciano intravvedere responsabilità di Porosenko, ci fosse di nuovo la Germania.

"Anche se fino ad ora “non è ancora stato possibile condurre uno studio dettagliato del relitto” del velivolo, “il modello del danno alla fusoliera e alla cabina di pilotaggio è coerente con quello che ci si può aspettare da un grande numero di oggetti ad alta energia che hanno penetrato l’apparecchio dall’esterno”, secondo quanto si legge sul rapporto preliminare del Dutch Safety Board, che entro un anno allo schianto pubblicherà il rapporto definitivo."
(www.giornalettismo.com)

"Un grande numero di oggetti ad alta energia" che fanno fori circolari, di solito si chiamano proiettili. Ma la parola sarebbe stata troppo forte, ma già così la cosa fa effetto. Per esempio il Fatto Quotidiano è più esplicito "Il volo Mh17 della Malaysia Airlines è stato abbattuto da una pioggia di colpi."
Notizia strana che ci fa domandare a chi giova, dopo settimane di propaganda gratuita anti Putin, di missili russi o dei ribelli, senza fornire mai un briciolo di prove. Ora si parla di "oggetti ad alta energia", tipo quelli sparati da un cannoncino d'aereo.

"Appare dunque strano che inopinatamente venga fuori questa risultanza che è in pratica un potenziale atto di accusa nei confronti dei golpisti di Kiev e che potrebbe avere anche conseguenze inimmaginabili se in qualche modo prendesse concretezza l’idea che in realtà non era l’aereo malese che si voleva abbattere, ma quello di Putin passato in quei cieli mezz’ora prima.

Va notato che la diffusione del documento nella sua forma integrale giunge dopo la sconfitta delle truppe di Kiev ad opera dei separatisti e dei volontari accorsi a dar loro man forte, ... Si possono dunque fare alcune ipotesi sulla nuova strategia in atto: può essere che le notizie sulle analisi del disastro siano state pubblicate a sorpresa nel tentativo di fare un passo indietro sulle sanzioni alla Russia che stanno danneggiando e non poco l’export europeo. Può essere invece che si voglia porre il governo golpista sotto ricatto, visto che il disastro militare potrebbe consigliare ai vari Poroshenko di trovare una via d’uscita con Putin escludendo l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Una terza ipotesi, più politica, è che di fronte alla malaparata ci si voglia liberare degli imbarazzati golpisti con croce uncinata, ... Potrebbe anche essere il segnale di una sotterranea guerriglia in atto tra Germania e Usa o l’insieme di tutte queste cose. Putin per ora non calca la mano perché ha tutto l’interesse a mantenere a Kiev un governo screditato e sospetto e a vedere i suoi antagonisti impigliate nella palude da loro stessi creata."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Credo che si verificherà quanto scrissi in un post precedente, e questa notizia sia solo un'avvisaglia, un messaggio recapitato a chi deve capire, al di la dell'atlantico.

"Credo che la signora Merkel, se sarà messa alle strette, proporrà sanzioni solo simboliche e contemporaneamente telefonerà a Putin per pregarlo di non mettere in atto le proprie contro sanzioni. (infatti le sanzioni europee sono del tutto inattive ad oggi in attesa delle decisioni sul campo di battaglia... nda) 
Se invece gli Usa imporranno alla Germania scelte impossibili e dannose, credo che comincerà un battage mediatico tedesco per contrastare gli Usa. Forse salteranno fuori le notizie nascoste, come il fatto che quello compiuto in Ucraina per cacciare il precedente presidente è stato un colpo di Stato orchestrato dagli Usa, oppure uscirà la verità sull'abbattimento del Jet della Malaysia Airlines... chi può dirlo.
Gli Usa del resto non possono tirare troppo la corda, non possono pensare di mettere in pericolo i propri alleati e nello stesso tempo raggiungere i propri obiettivi."

(L'Ucraina sta crollando)

Nessun commento:

Posta un commento