lunedì 29 dicembre 2014

Chi pagherà il quatitative easing della Bce?



Draghi sta impazzendo per trovare una soluzione alle sue promesse di Qe. Ora che le ha fatte non si può tirare indietro, perché la reazione dei mercati sarebbe tragica. Si tornerebbe al 2011 con gli spread dei periferici che schizzano e l'euro che rischia di schiantarsi. Ma la Germania non ne vuole sapere di un Qe come quelli praticati dalla Fed. Significherebbe distribuire fra tutti gli Stati europei il peso debitorio. Soprattutto se il Qe fosse rivolto a sostenere i Piigs.

Quindi qualcosa Draghi si inventerà per non scontentare nessuno. Nè i mercati, nè la Bundesbank.

"L'acquisto di titoli riguarderà le obbligazioni (bond) del debito pubblico non per aiutare questo o quel paese in difficoltà, che anzi l'acquisto è previsto in base alla percentuale del pil di ciascun membro dell'eurozona, bensì per altri due motivi. Il primo è che solo il mercato dei titoli cosiddetti "sovrani" ha la dimensione adeguata. Il secondo, e più importante motivo, è che gli Stati - tanto più se sottomessi come nel sistema-euro - possono dare garanzie ben più solide degli altri soggetti emittenti titoli del debito (banche, grandi aziende, eccetera).

Eccoci così arrivati al punto decisivo, quello delle garanzie.
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la funzione di garanzia verrebbe esercitata dalle singole banche centrali nazionali sotto la direzione e la vigilanza della Bce. La decisione finale di Francoforte è attesa per il 22 gennaio, ma al momento è questa l'ipotesi che va per la maggiore.
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Se questo sarà il "QE all'europea", che la stampa economica definisce ormai senza pudore alla "tedesca", avremo che ogni stato risponderà per le sue perdite, pur non essendone neppure direttamente responsabile, dato che la stanza dei bottoni dalla quale partiranno gli ordini sarà solo quella all'interno della torre della Bce. E questa è una cosa senza precedenti.
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Becchi e bastonati: ecco la condizione in cui verranno a trovarsi gli stati con i debiti più alti. Ma dire "stati" dice ancora poco, perché a pagare saranno ancora una volta i popoli.

Il meccanismo che si va congegnando è infatti micidiale.
Esso consiste in 3 mosse, che ricapitoliamo: a) la Bce acquista titoli del debito garantiti dalle banche centrali nazionali, b) le banche si liberano così di una quota rilevante di titoli destinati a deprezzarsi (leggi QUI), c) le banche centrali, che dovranno sanare le perdite della Bce, ripianeranno i loro bilanci attingendo da quelli dei relativi stati.

Dunque, alla fine, più tagli e più tasse per i cittadini dell'Europa mediterranea per consentire il QE salva-banche, trasformando così un'altra quota di debito privato (quello delle banche) in debito pubblico. Peggio di così non si potrebbe."

(sollevazione.blogspot.it)

E' solo un'ipotesi per il momento. Ma anche il Sole24ore ne ha scritto. Però a questo punto mi chiedo chi pagherà il Qe all'europea? Chi lo pagherà in Italia? Lo striminzito popolo di lavoratori italiani? Che dopo il Job Act si ritroverà ancora più indifeso, ridotto e povero? Nessuno ci riflette, ma il Job Act potrebbe anche produrre un consistente aumento di disoccupazione. Del resto c'è l'incentivo per gli imprenditori alla detassazione per i neo assunti che costeranno un 30% in meno degli altri.

E' un attimo: che ti ritrovi licenziato ed assunto il giorno dopo con il nuovo contratto a tutele crescenti. E' un attimo e dopo un mese la tua impresa entra in crisi, ed interviene il licenziamento collettivo per motivi economici. Mentre di notte i macchinari e le attrezzature della tua impresa prendono la via verso qualche paradiso salariale, vieni messo alla porta con una mancia di alcuni mesi di stipendio.

E così chi lo pagherà il Qe per le banche italiane? Il disoccupato con la sua Aspi? E poi con il suo sussidio di disoccupazione misericordiosamente concesso, prima di sparire nell'oblio? Lo Stato paga il welfare per sostenere i lavoratori disoccupati, che a loro volta sosterranno a suon di tasse di ogni genere il Qe per le banche. Un bel sistema per succhiare risorse dai poveri, non c'è male. Del resto è proprio vero, che i soldi vanno presi dai poveri non dai ricchi. I ricchi hanno tanti soldi ma sono pochi, i poveri in compenso sono tantissimi...

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