giovedì 18 dicembre 2014

Cosa insegna la vicenda rublo


Insegna che avere una moneta sovrana non è sufficiente per evitare grosse crisi economiche? Soprattutto se questa vuole entrare in rotta di collisione con il dollaro e l'egemonia politico-economica-militare Usa...

Insegna che lasciare una moneta forte come l'euro è assolutamente inconcepibile? E certamente l'uscita dall'euro non è una passeggiata di salute...

Ma non solo e non principalmente questo. Credo insegni una cosa fondamentale: la moneta ed il suo valore rispetto alle altre valute rispecchia in pieno il valore economico complessivo di una nazione.

La Russia è un caso lampante. Le sue esportazioni sono rappresentate per tre quarti da materie prime. E fra queste quelle energetiche la fanno da padrone. Quindi se in poco tempo il petrolio passa da 120$ al barile a 60 $, è logico aspettarsi che il valore economico complessivo dell'economia russa si svaluti quasi del 50%. E quindi di conseguenza è logico aspettarsi una svalutazione pesante del rublo.

Il grafico ad inizio post indica quanto siano fortemente correlati petrolio (verde) e rublo (arancione). Una correlazione strettissima, perché la Russia oggi è questo. Non è industria manifatturiera, non è servizi, ma un gigantesco giacimento di gas e petrolio. E se si svaluta il prezzo della sua maggior materia prima esportata si svaluta di conseguenza la sua economia.

Aggiungiamo che a questa riduzione del valore degli idrocarburi si accompagnano effetti aggravanti, come aumento di debiti o impossibilità di restituirli. Lo Stato deve fare più deficit, il settore industriale estrattivo può ritrovarsi in difficoltà con le banche perché l'estrazione non è più remunerativa. Le banche stesse possono ritrovarsi con crediti inesigibili e dover chiedere aiuto allo Stato o fallire.

Questi fattori negativi si sommano alla svalutazione del prodotto trainante le esportazioni. Aggiungiamo a tutto ciò la speculazione finanziaria e le paure irrazionali di cui questa si nutre. Ed ecco spiegata la svalutazione del 60% del rublo in poche settimane.

Ora questo insegnamento si può traslare al caso Italia ed alla sua eventuale uscita dall'euro.
Nel 2011 la Banca nipponica Nomura aveva calcolato una svalutazione della neo lira di circa il 25-30%. In pratica la neo lira all'epoca avrebbe avuto un valore quasi paritario con il dollaro.

Ma attenzione, è passato del tempo e sono successe molte cose. La valutazione di Nomura era stata effettuata con dati del 2011 o antecedenti (2010?).

Allora l'economia italiana aveva una forza che oggi non ha più. Nel frattempo l'Europa ci ha "regalato" Monti, Letta, Renzi e tantissima austerità. Un poker che ha massacrato l'economia italiana peggio di 20 anni di Berlusconi. E chi non ci crede si legga i dati dei fondamentali economici.

In soldoni abbiamo più debito (dal 120% al 136% del Pil e circa 200 miliardi in più in valore assoluto); abbiamo più disoccupazione (record negli ultimi trent'anni), le banche hanno aumentato le passività e le sofferenze (verso il 5%), il Pil si è contratto di una cinquantina se non centinaio di miliardi di euro (al netto dei proventi criminali ivi contabilizzati).

La produzione industriale si è ridotta del 25%, i consumi interni sono congelati, lo Stato sottrae al comparto privato sempre più risorse in tasse per sostenersi e sostenere il debito pupupubblico. Che quindi non possono essere impiegate per la crescita. Quindi il valore complessivo dell'economia italiana si è ridotto di molto da quando Nomura ha condotto la sua indagine.

Non mi stupirei se l'economia italiana avesse perso negli ultimi tre anni quasi il 30% delle sue potenzialità.

Quindi nel caso di uscita dall'euro, si dovrebbe aggiungere alla stima al ribasso di Nomura un'altra cospicua percentuale. Se fosse aggiunto un 30% di depotenziamento dell'economia grazie ai geni dell'austerità, la neo lira potrebbe svalutarsi del 50% e più rispetto all'euro. Cioè più si aspetta e più si rimane immersi nell'austerità tedesca e peggio si ritroverà il nostro paese all'uscita dall'euro.

Aggiungiamo anche qui panico e speculazione finanziaria e potremmo ottenere una situazione esplosiva e pericolosa. Potrebbero aver ragione quelli che spaventano gli italiani con le cariole piene di carta moneta per comprare il pane... 
Quello che ci salverebbe in tale situazione, sarebbe il soccorso internazionale obbligato, non per carità verso di noi ma per impedire il contagio finanziario. Le economie europee sono troppo interconnese: nel caso di uscita di uno o più paesi dall'euro probabilmente converrebbe a tutti  un monitoraggio sulle fluttuazioni delle neo monete e sulla fuga di capitali. Questo per evitare che il default di un paese contagi anche gli altri provocando crisi e default a catena.

Ad ogni modo, è evidente che il valore di una moneta incamera quello della nazione che la emette. Ed è evidente che la neo lira, anche accompagnata nella sua nascita fra due guanciali, alla fine dimostrerà il valore effettivo della nostra economia. E dopo la cura di austerità di questo anni, il suo valore stabile sarà ben al di sotto di un 25-30% rispetto all'euro attuale stimato da Nomura tre anni fa.


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