lunedì 15 dicembre 2014

Lo spread fa le pernacchie a Moody's



 

Notizia di alcuni giorni fa:

"L’agenzia di rating Standard&Poor’s ha declassato l’Italia. Il rating della Penisola scende da BBB a BBB-, un gradino sopra il livello “junk”, cioè spazzatura. “Il forte aumento del debito, accompagnato da una crescita perennemente debole e bassa competitività, non è compatibile con un rating BBB secondo i nostri criteri”, spiegano gli analisti."(www.ilfattoquotidiano.it)

Ma poi non è successo nulla al nostro spread. Ormai le agenzie di rating non se le fila più nessuno. Ci declassano al livello spazzatura o quasi, intanto i nostri titoli hanno un interesse migliore di quelli di Usa ed altre nazione molto meglio piazzate nei rating. E' normale tutto questo? E' normale perché oggi non si guarda più ai fondamentali. Le vere agenzie di ratig sono le Banche Centrali. Tutti gli operatori pendono dalle labbra delle Yellen, dei Draghi ecc., e rimangono in attesa della manna che scende dal cielo.

"In questa situazione la Bce dovrebbe mostrarsi pronta a comprare debito italiano per evitare che il mercato pretenda un premio di rischio altissimo per rifinanziarlo, come successo nel 2011-12, rendendone insostenibili i costi. Draghi da tempo annuncia che la Bce farà una mega-reflazione, azione che implica lo stampare moneta comprando debito pubblico delle euronazioni per stimolare l’economia con una bomba di liquidità.

Il punto: tale mossa, concepita per scopi di reflazione, servirà anche a garantire il debito italiano e calmierarne i costi. Il mercato sta mantenendo la fiducia sul debito italiano solo perché prevede questa mossa della Bce. Ma va anticipata entro il gennaio 2015, nonché velocizzato il metodo di intervento indiretto, perché anche un piccolo ritardo nell’aprire l’ombrello potrebbe farci affogare."

(www.ilsussidiario.net)

I titoli di Stato italiani hanno un'ottima valutazione e un tasso molto basso solo perché tutti attendono il quantitative easing di Draghi. Se poi questo non arriverà, allora gli investitori si ricorderanno di Standard&Poor’s. E soprattutto dei veri fondamentali italiani che sono da brividi.

"Il debito pubblico continua ad espandersi in Italia e, complice la crescita anemnica, il rapporto con il Pil prosegue la sua salita, allontandandosi sempre di più dai livelli ideali richiesti dalle autorità d'Europa."
(www.wallstreetitalia.com)

In una frase la descrizione del nostro destino già scritto: calano le entrate, cioè i guadagni degli italiani, aumentano i debiti. Come potrebbe finire il nostro paese in questa situazione? E' facile da immaginare: dritto verso il default. Ma allora perché farsi tanti problemi nel lasciare l'euro? In ogni caso sarà un disastro, scegliamo almeno quello che ci consentirà di riprenderci dalla botta tramite svalutazione e deficit. Cioè il ritorno alla lira.

Ma tornando al titolo del post, è incredibile come in questi giorni in cui la borsa prende una botta dietro l'altra, lo spread rimanga stabile. E se le cose continueranno così, significa solo una cosa: i nostri titoli sono in bolla come l'azionario a Wall Street, entrambi sorretti dalle banche centrali. E' la strategia win-win: tutto va male, allora acquistiamo azioni perché la Fed interverrà. Oggi la strategia si è estesa: in Europa tutto va male, allora acquistiamo titoli di Stato europei, tanto la Bce farà il quantitative easing.

Che dire in conclusione? Che la situazione internazionale è sempre più esplosiva, pericolosa, imprudente, una roulette russa, eppure non esplode. E non si sa neppure se le cose continueranno per settimane, mesi, anni... viviamo un periodo di mega bolle finanziarie mai sperimentato prima. Non si sa quanto possa durare questo Bengodi per pochi speculatori spregiudicati. Ma si sa che quando crollerà sarà un'esperienza tremenda per tutte le economie mondiali.

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