lunedì 25 marzo 2013

Schäffler l’ingenuo.


Chi è Schaffler? Ammetto di conoscerlo solo ora tramite “Voci dalla Germania”. Si tratta di un deputato euroscettico del Partito Liberal Democratico (centro destra) che nel blog suddetto si dice si stia avvicinando ad “Alternativa per la Germania”. Il partito grillino delle elite tedesche, che vorrebbe l’uscita della Germania dall’euro.

Schäffler è un tedesco e forse per questo motivo mi risulta un po’ ingenuo. Me lo immagino come un Giannino tedesco, ma un tantino più sprovveduto del nostro esperto di economia. E dire che Schäffler è un parlamentare e quindi dovrebbe sapere come va il mondo.

Il suo incipit è di grande presa emotiva. Del resto non è un politico per caso:

“Tutti minacciano tutti. Recentemente ho scritto che l'Irlanda si è trovata nelle condizioni di ricattare la Germania e l'intera zona Euro.

Ora la Troika ricatta Cipro con un'offerta da 10 miliardi di Euro: prendere o lasciare.

Cipro allora ha tentato di migliorare la sua posizione negoziale mettendo sotto scacco la Troika con l'aiuto dei russi.

La BCE ha offerto immediatamente supporto minacciando l'interruzione dei prestiti ELA, con cui per oltre 2 anni nel totale silenzio ha rifinanziato le banche cipriote.

Le politiche di salvataggio hanno trasformato l'Eurozona in un club fondato sul mercanteggiamento e il ricatto.

Dalla costruzione europea esce fumo. Se la politica europea non cambia, presto vedremo uscire anche le fiamme e i salvatori europei resteranno fermi a fissare le rovine fumanti, che un tempo erano il progetto di integrazione europea.”


Fin qui tutto bene. Un allarme condivisibile. I ricatti e i ricattini nei summit europei sono evidenti a tutti. Ma questi ricatti sono finalizzati a una qualche filosofia economica, seppur di tipo completamente sbagliato? Si sta difendendo una teoria economica, o cosa?

Prosegue Schäffler spiegando qual è la sua teoria economica e statale. Una teoria liberista che non condivido completamente, ma in cui riconosco ci sia un principio sano ed onesto. Ed è sulla parola “onesto” che andrebbe posto maggiormente l’accento.

“Abbiamo bisogno - in termini generali - di un ritorno all'economia di mercato e allo stato di diritto. Vale a dire: lo stato puo' tollerare che le imprese vadano in bancarotta. Quello che va bene per Schlecker e Opel, deve essere valido anche per le banche. Se il fallimento di Schlecker è stato gestito senza il denaro del contribuente, lo stesso deve accadere anche per il fallimento di ogni banca.

La politica deve concentrarsi sul quadro generale, lo stato deve mettere a disposizione i giudici fallimentari. Le insolvenze sono basate su procedimenti stabiliti dalle leggi. Se ne occupano i curatori fallimentari e i giudici preposti, non una Troika o un governo. L'economia di mercato significa: chi prende rischi ha la possibilità di avere un guadagno. L'economia di mercato significa anche: i rischi possono concretizzarsi. Questo vale sia per gli investitori che per gli obbligazionisti bancari. Lo stesso vale per chi investe in titoli di stato.”


Può piacere o non piacere la teoria liberista. Io penso che non funzioni praticamente, che senza una guida forte dello Stato (quando serve), da sola l’economia di mercato non ce la fa. Ma ammettendo che in un mondo ottimale l’economia di mercato funzioni ottimamente, il ragionamento di Schäffler non fa una grinza. Se falliscono le grandi industrie (ma poi non è del tutto vero), possono fallire anche le banche. Forse anche gli Stati troppo indebitati.

L’importante che esista un sistema che guidi il fallimento in modo ordinato e consenta magari anche una ripartenza (di una nuova azienda, della nazione fallita ecc.).

Insiste Schäffler:

“Non è il settore bancario ad avere bisogno di denaro, piuttosto alcune banche. In un'economia di mercato non esiste un settore collettivo. Al contrario, ogni impresa agisce in maniera individuale ed è responsabile per se stessa. E questo è vero soprattutto in considerazione della sua struttura di finanziamento.

Se una banca è in difficoltà finanziarie, devono essere coinvolti prima di tutto i diversi gruppi di creditori e azionisti.

A volte è necessario aggiungere denaro buono dopo averne perso un po' con un investimento cattivo. In questo caso i creditori e gli azionisti stringono i denti e incassano la perdita. E' l'economia di mercato, e nelle banche cipriote dovrebbe funzionare allo stesso modo.

Se la politica lasciasse funzionare l'economia di mercato, allora il destino delle banche non graverebbe sul bilancio dello stato cipriota.”


Eccetera, eccetera, segue l’articolo in cui spiega quanto sarebbe più semplice per l’economia seguire le direttive normali del diritto fallimentare, invece di sciupare tanto denaro pubblico, cioè dei contribuenti.

Caro Schäffler, ma lei ci fa o ci è (così ingenuo)? Possibile che non veda cosa accade nella sua Germania e cosa è già accaduto in Italia, o in Belgio un po’ di tempo fa?

Alla politica non importa nulla di salvare ne l’Economia, ne l’Europa. E’ tutta intenta a salvare se stessa, e per farlo deve difendere fino all’ultimo uomo il sistema bancario anche se marcio.

E in questo siamo tutti uguali noi europei, Germania inclusa. Solo perché li l’economia non è ancora crollata (è solo questione di mesi), non significa che le banche siano tutte sane. Prima di tutto, molte banche tedesche sono corresponsabili delle bolle finanziarie e immobiliari in giro per il resto d’Europa. Solo per questo dovrebbero pagare con ristrutturazioni e fallimenti, quello che invece stanno facendo pagare ai vari Piigs (vedi: “Aveva ragione Tremonti”).

Seconda questione, la Germania ha fortemente avversato i controlli Bce sulle banche, tanto che ora sono possibili solo su banche con una capitalizzazione superiore a 30 mld (il 2% di quelle europee). E su queste banche è stato fatto un makeup per renderle presentabili, nascondendo i derivati e altre porcate sotto un tappeto.

La Bce non metterà il naso nelle casse popolari locali tedesche, dove sguazzano come anatre in festa politici e partiti. Chissà come mai?

In Belgio la super fallita banca Dexia è stata salvata perché era ed è la cassaforte della politica e dei partiti di quel paese.

In Italia la super fallita banca Mps è stata salvata perché era ed è la cassaforte della politica e dei partiti di quel paese.

Opsh! Scusate ho usato la stessa frase per Dexia ed Mps, rendendo monotono il post. Ma ho paura che la monotonia di questi fatti pervada tutta l’Europa: che dire per esempio dei salvataggi delle banche iberiche del 2012 anch’esse super decotte e imbottite dei fallimenti immobiliari?

La verità che salterà fuori in un futuro purtroppo lontano è questa. Tutti i sacrifici imposti da Ue, Germania, Troike varie ecc. sono serviti principalmente a salvare le banche che a loro volta salvano e tengono in piedi il sistema politico. Esiste uno stretto connubio. Che poi sia il sistema finanziario a muovere le leve, o il sistema politico, poco importa. Si tratta di due stratificazioni economico-sociali che interagiscono fortemente fra loro (vedi “Siena: vero centro politico-economico”). Fingono di litigare alla luce del sole, ma si spartiscono i bottini di notte.

Nessun commento:

Posta un commento