venerdì 10 maggio 2013

Cinque anni di steroidi nelle borse


Si dice spesso che i rialzi in borsa sono in realtà una mega bolla gonfiata dai quantitative easing delle banche centrali. Ma tutto questo gonfiaggio a steroidi appare molto più evidente nei grafici di borsa.

Zero Hedge (This Is The S&P With And Without QE) ha evidenziato le prove di uso di "steroidi" in particolare nel grafico dell'SP500 Usa:

"Tyler(s) ci mostra oggi un po’ di simpatiche tabelline che evidenziano come sono drogati i mercati, da quello dei bond all’azionariato in generale, ma nello specifico diamo un’occhiata alla performance dell’S&P 500:



Allora, un po’ di riassuntino storico.

Il tutto inizia il 18 marzo 2009 quando venne annunciato il primo QE, che durò un annetto (parte della chart evidenziata in rosso)… un bel + 47% (sorrisino ironico)

Segue un breve periodo senza “stimolo” (in grigio.. non proprio una eccellente performance. Pressochè stabile da fra inizio e fine del periodo)

Si riprende quindi a fine 2010 e fino a estate 2011 (parte in verde, QE2) .. un altro + 10%.

Altro periodino senza stimoli e .. crollo di un – 15% (altro pezzettino in grigio)

Benny Boy riprtende allora con l’Operation Twist (let’s Twist again! in viola) … + 16%

.. e non si ferma più, è tutto un continuo ora! … all’operazione Twist si somma il QE3(in azzurro): altro +5% .. e QE4 (in arancione) altro +6% …. e siamo ormai ai record di sempre (come sopra)

Per maggior precisione ecco il “calendario” di questo bel periodo storico della FED:



289 giorni senza la longa manus della FED contro 1.320 di intervento continuato. Non male. Come smettere ormai ?! s’è preso una così bella randa…

Tyler chiude paragonando il risultato dell’S&P nei giorni senza “stimolo” (in rosso, calo netto) rispetto ai giorni con stimolo (il verde: + 1142,5 punti )



(www.rischiocalcolato.it)

Ecco che nell'ultimo grafico viene evidenziato tutto il peso dei Qe e dell'artificialità di una ripresa economica inesistente. Tutta limitata al settore finanziario e borsistico, ma senza alcuna aderenza con la realtà economica industriale e commerciale. Si continua a gonfiare la bolla, e sembra che il gioco possa continuare all'infinito.

In realtà non è così, anche i Qe raggiungeranno un limite non superabile, un limite di rottura.
Si genererà una specie di inflazione dei beni finanziari: le azioni a forza di essere scambiate diventeranno sempre più care, ed occorreranno sempre maggiori quantità di Qe per dare impulso ai listini. Fino a quando anche immettendo trilioni di dollari nuovi di pacca, i listini delle borse non si muoveranno più di un millimetro.
Inoltre più si stampa denaro, più il suo valore intrinseco diminuisce (vedi "E' in arrivo un crollo mondiale?" per il confronto fra oro e dollaro).

Per le obbligazioni invece varrà il contrario. Più aumenta la richiesta, più il loro rendimento scende e quindi l'investimento rischia di non essere remunerativo perché divorato dall'inflazione. Lo vediamo con la discesa continua dello spread dei nostri Btp, ma anche di tutte le obbligazioni.

Per l'economista Roubini abbiamo ancora due anni prima che salti il banco:

"A suo avviso c'è ancora spazio per speculare in borsa, approfittando della tendenza rialzista delle azioni. Grazie alle politiche monetarie espansive messe in campo daFederal Reserve eBanca centrale europea su entrambe le sponde dell'Atlantico, l'azionario potrà continuare ad apprezzarsi. Ma poi - avverte - arriverà il momento di dover pagare il conto.

Sul calendario Roubini cerchia col rosso l'anno 2015, prevedendo che fra ventiquattro mesi, ossia alla fine di questo periodo, la bolla potrebbe scoppiare e un grave crash colpire i mercati, a fronte di una nuova fase di depressione. Come dire: non ci sarà più spazio per una corsa delle azioni, ma sarà di nuovo il momento in cui i listini azionari perderanno valore."

Cosa succede nel frattempo in Italia? Gli indici di borsa milanesi, non stanno beneficiando molto dell'immissione di tutto questo denaro creato dalle Banche Centrali più importanti (esclusa la Bce). Questo è sintomatico dei problemi molto seri della nostra economia reale e delle contraddizioni della zona euro (vedi "Borse ed economie a confronto (2)")

In Italia viviamo ora in una specie di sospensione del tempo, in attesa delle elezioni tedesche, in attesa che qualcosa succeda la fuori. Si spera nell'arrivo della ripresa: il tenete Drogo-Letta ha visto un bagliore nel deserto dei tartari del nostro futuro, crede si tratti degli accampamenti della fata ripresa. E' solo un'illusione ottica del binocolo? Il binocolo gli è stato immediatamente sequestrato dal generalissimo Merkel, perché quel che si vede all'orizzonte non è la ripresa, ma gli eserciti della realtà che provocheranno la caduta dell'euro.

Letta stesso ha detto incidentalmente di brancolare nel buio, cioè di sperare in un calo ancora maggiore dello spread e quindi degli interessi sul debito, per potersi permettere il ripudio dell'Imu e cento altre promesse che intanto si è già venduto al paese. Promesse che non è in grado di mantenere, rimanendo nella struttura dell'euro zona.
Abbiamo ancora un paio d'anni di sospensione dalla realtà e di giochi di prestigio politico-economici. Forse anche meno. Poi bisognerà allacciare le cinture di sicurezza e sperare di non farsi troppo male.

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