domenica 5 maggio 2013

Si scrive Enrico, si legge Mario


Letta è andato in tour in Europa con il cipiglio del combattente, è tornato rimbalzato dal muro di gomma di Berlino e Bruxelles. Con la Merkel c'è stato pieno accordo: vogliamo più crescita, dice Letta, l'Italia è sulla strada giusta (dell'austerità) risponde Angelina.

O. Rehn è un pupazzo manovrato da sotto dalle oligarchie tedesche: Letta è uscito suonato dal bastone dell'arlecchino Olli nel teatro dei burattini di Bruxelles.
E poi Hollande, l'uomo che doveva fare da diga all'austerità e che si è perso in se stesso, alla ricerca della cerchiatura della botte di sinistra della spesa pubblica e del rispetto del rigore tedesco. Un enigma, un'utopia assurda, un rebus della Settimana Enigmistica senza soluzione.
L'Europa continua per la sua strada già tracciata (vedi "L'austerità continua, ma forse no")

Bravo Letta. Monti ci aveva deluso, era troppo allineato ai voleri della Germania. Finalmente abbiamo visto i pugni di gelatina spiaccicarsi sul tavolo dell'Europa.
Che cos'è questo governo Letta? E' l'aggiornamento, la versione rivista del Monti 1.0. Si scrive Enrico, ma si legge Mario. Vedo nel governo Letta una ripetizione di cose già viste. Già sentite, solo che Monti aveva detto: prima austerità, poi il secondo tempo della crescita. Letta parte dal secondo tempo, non c'è più tempo, si va di fretta. Tanto il risultato finale non cambierà.

Ce la farà il governo a togliere l'Imu, pagare i cassa integrati, dare soddisfazione agli esodati, abbassare le tasse sul lavoro, dare un reddito di cittadinanza, e nello stesso tempo non sforare il 3% di deficit, mantenere i patti sul fiscal compact ecc. ecc.? Una persona ragionevole può darsi autonomamente una risposta più che logica.

E la conseguenza è che avremo una campagna elettorale a breve. Va bene che abbiamo assistito già ad una clamorosa retromarcia, quella del Pd che diceva "mai con Silvio". Però temo che Berlusconi la retromarcia sulla cancellazione dell'Imu non la farà. Dopo aver dato uno sberlone in piena faccia al Pd, non si negherà la soddisfazione di un bel calcio in culo al partito della ex sinistra.
E poi, dopo averlo definitivamente umiliato, andrà a vincere le elezioni, toglierà l'Imu, farà altre politiche espansive, si scontrerà con la Germania a muso duro (tanto ormai c'è abituato e si è fatto un nodo al fazzoletto il giorno dei "sorrisini" Merkel-Sarkozy) e la zona euro si sfascerà. Finalmente.

E nessuno potrà dire niente, o quasi niente al Silvio nazionale. Gli italiani dopo aver sopportato Monti e il Monti travestito da Letta per un paio d'anni, ritorneranno ad amare il vecchio magnate mediatico sporcaccione che si prenderà tutte le rivincite. Compresa quella di affondare l'élite eurocratica. Tanto a lui che è un parvenu venuto fuori dai maneggi palazzinari e della politica, non gli importa nulla di preservare questa specie di nobiltà eurocratica finanziaria, che in fondo non lo vuole e non lo sopporta.

Draghi ha capito l'andazzo. Non sa cosa fare, sta sparando le ultime cartucce perché vede che non c'è nulla, dopo due anni, che sta andando a posto. Credo che se gli lasciassero le mani libere, farebbe le stesse politiche della Fed e della Banca Centrale Giapponese. Ma la Bundesbank non vuole, la Germania non vuole. C'è anche la campagna elettorale in Germania, e se disturbi l'elettore tedesco potrebbe distrarsi e non votare per Merkel o votare per gli euroscettici. Coccoliamo questo elettore, poverino. Sta soffrendo troppo, è stressato dalla potenziale perdita di un benessere ottenuto alle nostre spalle...

E allora Draghi spera, e spara. Spera nelle politiche espansive del Giappone che ha già aiutato lo spread di Italia e Spagna. E spara un abbassamento dei tassi allo 0,5, sperando di spronare l'economia, come se bastasse questo a far calare gli interessi da strozzinaggio delle banche italiane verso le imprese. E spara un ulteriore Ltro, un prestito di favore alle banche, che queste utilizzeranno ancora per comprare titoli di Stato. Per aiutare Italia e Spagna? non solo, anche perché sono l'investimento più remunerativo. Peccato che sia anche il più rischioso.

Nessun commento:

Posta un commento