martedì 7 maggio 2013

Meteoborse: alta pressione verso temporali violenti


Molti esperti, addetti ai lavori, traders non ci stanno più capendo nulla. I fondamentali dell'economia si contraggono da tempo e le borse galoppano come tori imbizzarriti. Sicuramente ormai tutti hanno capito una cosa fondamentale: i mercati finanziari sono drogati dalle banche centrali che stampano denaro a manetta.
Quindi soprattutto Fed e Banca Centrale Giapponese.

Su questo blog ho già scritto in più riprese che le bolle sono mature e pronte a scoppiare, ma poi non esplodono mai. Eppure, per chi volesse andare a leggere alcuni vecchi post, i segni di una grande crisi imminente si moltiplicano continuamente:
Ora anche Cobraf (alias G. Zibordi) dopo la giornata dei massimi borsistici del 2 maggio, comincia a mettere in guardia da facili entusiasmi:

"Il Ciclo ha Girato per l'economia e per le Borse Gira ora

Con la giornata di oggi tutti i grafici americani, S&P 500 (grafico), Dow Jones (grafico), Russell 2000 (grafico), Nasdaq (grafico) sono "esauriti" e dovrebbero avere raggiunto il punto di non ritorno, cioè non dovrebbero più tornare sui massimi appena fatti (diciamo appena sotto 1.600 punti per gli S&P 500). Da qui in poi dovrebbe esserci un 2% massimo di potenziale in alto per le borse e un -20% almeno di potenziale in basso. Le borse emergenti principali (Cina, India, Brasile, Russia) e la maggior parte delle borse europee sono già più deboli di quella americana per cui se ora l'S&P gira è il top per tutti.

Il motivo è che le borse sono sui massimi del ciclo mentre l'economia ha cominciato a cedere quasi ovunque e il mercato non può andare avanti per troppo tempo ad ignorarla solo perchè le banche centrali comprano bonds schiacciando tutti i rendimenti a livelli ridicoli. Se l'economia globale va in recessione come nel 2003 e nel 2008 le borse possono franare del -30% come minimo e non ci sarebbe niente di strano, cinque anni fa e dieci anni fa l'S&P franò del -50%

Non sembra, ma la situazione dei grafici rispetto ai dati sottostanti economici è molto simile a quella del 2000 e del 2007 nel senso che la divergenza tra economia e va in recessione e borse che spingono sui massimi è macroscopica come nel 2000 e nel 2007. Tutti gli indicatori economici compositi (che sommano cioè i dati principali) stanno collassando da settimane mentre le borse sono o sui massimi o risalite dopo la caduta di marzo (in asia o in Italia ad esempio). A conferma del cedimento dell'economia globale ci sono le commodities specie industriali che franano e i rendimenti dei bonds che sono a livelli da recessione.

Era difficile prevedere un -50% dell'S&P 500 nel 2000 e nel 2007, ma si è verificato lo stesso. Ora sono passati quattro anni dall'ultimo picco e di nuovo hai l'economia che sta andando in recessione ovunque, con i dati di questi mese anche in Germania, Australia, Canada e Stati Uniti, senza contare che la Cina che viene data ancora a +7% di PIL potrebbe essere in realtà a +2%. E il resto dell'economia, Brasile ed Europa ad esempio. sono già in recessione, con il Giappone che si salva perchè ha svalutato del -30% e in questo modo però spinge in recessione altri paesi asiatici e la Germania."

(www.cobraf.com)

Ecco i picchi delle due crisi precedenti (2000 dei tecnologici e 2007 dei mutui subprime) e il picco attuale sullo stesso livello:


Che cosa implica tutto questo per un paese come il nostro già immerso nella crisi "interna" europea? 
Nel 2000 la nostra economia era ancora abbastanza pimpante, c'era un po' di crescita anche se non eccezionale. La crisi di borsa fu come un temporale estivo che arriva violento, ma poi passa e se ne va.

Nel 2008 c'era al governo Berlusconi, c'era un'economia poco brillante con una crescita dello zero virgola, il debito pubblico era già alto, ma i tassi di interesse non erano così alti da modificare lo spread di cui nessuno parlava. In Italia non c'era una vera bolla immobiliare, perché i mutui erogati sopra le possibilità degli acquirenti erano ancora pochi: si stava appena iniziando a sbracare. In pratica la crisi ci è passata sopra e quasi non ce ne siamo accorti. Non l'ha prese abbastanza sul serio nemmeno chi ci governava che affermava che i ristoranti erano pieni.

Nel 2011 siamo precipitati in una crisi conseguenza si di quella americana del 2008, ma che poteva essere evitata. Una crisi generata tutta internamente alla zona euro. Una crisi la cui causa prima è l'euro stesso, la sua natura di moneta strana. E non Berlusconi come ancora molti pensano: il Cavaliere non ha governato ne in Irlanda, ne in Grecia, ne in Portogallo, ne a Cipro, tanto meno in Spagna, e non sta governando in Francia... Eppure tutte queste nazioni sono precipitate in crisi più o meno nello stesso periodo. Questo sta a significare che la crisi proviene dall'esterno del nostro paese, non dalle cause storiche della nostra arretratezza, che in verità ci sono sempre state dall'Unità ad oggi.

Se ora ci sarà una crisi similare a quelle del 2000 e 2008 le cosa saranno ben diverse. Innanzi tutto qualche cosa della situazione artificiale europea dovrà saltare. Come una pentola a pressione con le valvole otturate, o saltano queste valvole (cioè i vari fiscal compact, six pact ecc.), o salterà la pentola stessa, cioè l'euro e la zona euro.

Oggi, rispetto al passato, abbiamo un governo poco stabile, siamo in depressione con un Pil stimato a -1,8% ma che con tutta probabilità ripeterà il -2,5% del 2012, il mercato immobiliare è entrato in una fase post bolla, la nostra borsa non ha mai dato i segni di vitalità delle altre (vedi "Borse ed economie a confronto (2)").

L'economia reale naturalmente è depressa ed incapace di rialzarsi con le proprie gambe, ma non può essere aiutata ne privatamente dal credito bancario che non arriva più (anche le aziende finanziarie sono in crisi!), ne dallo Stato che è bloccato dai patti sul deficit e sul debito pubblico stretti con Bruxelles. Ci sono troppe situazioni di blocco, che prima o poi salteranno in aria fragorosamente. Non solo nell'economia, ma ancora prima nel corpo sociale italiano, ormai allo stremo. Si susseguono notizie di suicidi e omicidi legati alla situazione economica. Le cose vanno di male in peggio. Mi aspetto un periodo piuttosto cupo, sia a livello economico e di riflesso anche a livello politico. 

Siamo vicini ad una svolta epocale.

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