mercoledì 8 maggio 2013

Fanatismo monetario


Che cos'è l'euro visto da fuori, e più precisamente dagli Stati Uniti? Lo ha chiarito splendidamente il Prof. E. Luttwak, economista e politologo poliglotta in un intervista collettiva alla trasmissione televisiva "In Onda" nella puntata del 4 maggio, condotta dai giornalisti Porro e Telese, che rappresentano rispettivamente, secondo gli ideatori della trasmissione, l'elettorato di centro destra e di centro sinistra.

Di fonte alle affermazioni di Luttwak hanno però dimostrato di rappresentare entrambi il Pude, il partito unico dell'euro. Si sono mostrati piuttosto scettici alle risposte del professore americano. Più che con le parole con l'atteggiamento. Il volto sconcertato di Telese, metteva in tutta evidenza lo shock per aver consentito ad un illustre interlocutore di fare affermazioni contrarie all'euro. Si può parlare male di euro in rete, al bar, per strada, ovunque ma non in televisione: è un argomento tabù.

Il conduttore Porro inizia l'intervista chiedendo a Luttwak, da osservatore esterno, come vede le vicende politiche italiane, in considerazione della novità del governo di larghe intese. Ma Luttwak allarga il campo nonché le menti dei telespettatori e dei politici presenti in studio:

Luttwak: "Credo che molte delle cose che la gente dice che cominciano con le parole "noi in Italia siamo così... siamo cosà", sono prove di provincialismo, perché in realtà altri paesi europei hanno lo stesso identico problema.
Ieri in Inghilterra ci sono state delle elezioni: Ukip [partito indipendentista nda], che è diretto non da un Grillo, ma da uno che crede nella democrazia, nella politica, alla libertà, N. Farage che non è un populista che urla, urla... uno che parla in modo coerente. E' uno che è arrivato secondo alle elezioni amministrative con la posizione che in Italia, nell'archeologia italiana, era di Einaudi: cioè il liberismo, libertà individuale ed economica.
Se tu guardi alla situazione inglese, dove c'era sempre stato Tory - Labour o Labour- Tory, ora c'è un partito mai visto prima, poi vedi che la situazione si sta sfasciando che il leader dei conservatori va da Cameron a Johnson [sindaco di Londra nda]... e quindi vedi la stessa identica struttura.
Se vai in Francia vedi il presidente Holland, gloriosamente eletto i cui sondaggi sono più bassi di quell'algerino che è stato liberato dopo aver ucciso due donne, quindi c'è uno sfascio politico e il suo partito è diviso fra due capi che discutono..."

Telese: "Cioè lei vuol dire che c'è una crisi generale del consenso in Europa?"

Luttwak: "No, se si parla di politica o si parla di economia, cioè la situazione macroeconomica, in Olanda è la stessa cosa. Se parli di politica tutte le proposizioni che fate: "in Italia oggi è... " sono sbagliate: "in Europa oggi è...". 
L'unica eccezione è la Germania, per ragioni che fanno "senso", perché questo euro per cui si muore, è un euro..."

Conduttori sovrapponendosi: "Ecco una delle profezie... stiamo morendo di euro?"

Luttwak: "Questo euro di cui si muore, è una valuta molto adatta alla Germania, che è grande esportatrice. Ed ogni altro esportatore della storia, più esporta più la sua valuta si rafforza, ma in questo caso è appesantita dai meno competitivi e quindi loro [i tedeschi nda] hanno un miracolo: esportano tantissimo ma hanno una valuta come se non esportassero e quindi non si... la teoria del commercio internazionale e che quando tu sei un campione esportatore c'è un limite perché la tua valuta sale... quindi ..."

Telese: "Lo sa che la stampa tedesca dice che gli americani tifano contro l'euro perché hanno paura di un'Europa unita e forte? Lei rappresenta gli interessi americani, ha paura dell'euro? lo dica veramente..."

Luttwak: "No, tutto è possibile, io forse sono un agente e non si sa... ma la cosa che voglio farvi presente e che non potete discutere è che l'esperimento dell'euro continua da molti anni. Nota bene che nel Nafta,  Messico, Canada, Usa... noi facciamo accordi ogni giorno su cose nuove, nessuno neanche ha proposto una valuta unica. Guardiamo nell'America Centrale, dove questi Stati prima lottavano e adesso collaborano, nessuno l'ha proposta. 
Guardiamo al sud est asiatico l'Asean, che l'Asean è una cosa seria, Filippine, Singapore ... questi paesi... guarda che le loro unioni sono molto sostantive. Ogni volta hanno un'agenda di 10 punti e si mettono d'accordo su 9. Vanno avanti ma nessuno ha proposto una valuta unica.

Se l'euro è una buona idea sarebbe stata copiata nelle regioni come l'Europa: sud est asiatico, vanno tutti d'accordo sulla stessa linea, sarebbe stato proposto nel nord America, ecc.
Perché non è stato proposto? perché è basata su un errore intellettuale, si errore intellettuale, cioè questa cosa non funziona. Però non è la prima volta del fanatismo monetario che è successo in Italia nel passato: la lira a novanta di Mussolini [vicenda del cambio lira/sterlina fissato per via politica nda] che ha portato al fallimento di aziende ecc.

Il fanatismo monetario è un'ideologia, un'attitudine ideologica specificatamente europea."

Porro: "Professore ultima domanda ... la ricchezza dell'Italia è pari alla ricchezza della California, cioè noi produciamo la stessa ricchezza che produce in un anno la California, siamo due paesi simili. Gli Usa hanno 350 milioni di abitanti quindi forse il paragone è che la California ha la stessa moneta di Washington e New York non che ha la stessa moneta di Città del Messico, ..."

Luttwak: "Abbiamo avuto grande disoccupazione in Michigan e i disoccupati erano pagati... sai una somma per vivere, che veniva da tutti gli Stati Uniti. Se i disoccupati in Calabria sono pagati dal governo centrale allora  comincia a manifestarsi un costo per il sistema. 
Se tu hai zone intere che sono messe in disagio da questa valuta, allora la ragione per cui nessuno ha copiato l'euro che avrebbero copiato se fosse una buona idea, era perché sapevano che non si può integrare tutto, cioè la raccolta delle tasse, se vuoi che questo sistema raccoglie le tasse a Napoli come si raccolgono in Germania, devono mandare [a Napoli nda] squadre mobili di fucilazioni, quindi non è pratica questa cosa...

Comunque è solo una teoria. Il fatto è che la situazione macroeconomica è disastrosa. Io sinceramente l'idea che la gente si diverta su queste cose... sono tornato dall'India ieri, ho passato l'intera giornata con imprenditori [italiani nda], per una questione puramente economica, e loro sono in estremo disagio. Loro vedono che in televisione i politici si divertono, scherzano, loro sono veramente a disagio. Però se parli con i loro "cugini" in Francia, nell'economia francese sono in aumento la disoccupazione ogni giorno, le aziende, mentre la Volkswagen va a gonfie vele, la Renault è in sfascio..."

Naturalmente l'unica contestazione a Luttwak, è arrivata, come sostiene da sempre Bagnai, da un esponente del Pd, e per di più in disaccordo con le larghe intese, quindi fra tutti uno dei più spostati a sinistra: S. Cofferati.

L'euro ci ha dato dei vantaggi, afferma Cofferati, uscire dall'euro è pericoloso, bisogna invece far diventare l'Europa un sistema federale più integrato. Si tratta delle solite e ripetute affermazioni di "più Europa", su cui non sono totalmente in disaccordo. Ma il fatto è che per fare gli Stati Uniti d'Europa bisogna che anche gli altri siano d'accordo, e soprattutto bisognerebbe cominciare ora con il varare un'assemblea costituente. Non si può aspettare ancora a lungo, come poi spiegherà Luttwak.

Luttwak: "Se io sono disoccupato perché il mio prodotto espresso in un euro altissimo nel rapporto di 1,30 sul dollaro, cioè l'euro costa 1,30 dollari, mentre la produttività si avrebbe con un rapporto di 1 a 1... Se io sono disoccupato per questa causa io sento da Lei [Cofferati nda] che bisogna aspettare fino a quando si fanno tutte le riforme istituzionali per avere un posto di lavoro. Perché io oggi sono disoccupato perché mancano queste integrazioni..."

Cofferati risponde che la crisi economica in Europa non è dovuta all'euro o al cambio, ma al fatto che si è scelta la linea dell'austerità diversamente dagli Usa che invece investono.

Luttwak: "Sig. Cofferati, il fatto che si è aggiunto una politica di austerità macroeconomica al fanatismo monetario, ... non vuol dire che se si toglie questo secondo estremismo [le cose tornerebbero a funzionare, suggerisce Porro] ... estremismo che nessuno segue:  non in America dove la Fed da quando è iniziata la crisi stampa moneta, e i giapponesi che stampano moneta, l'unica che non stampa moneta è la virtuosa Bce. La quale continua a dire: no non possiamo stampare moneta, non possiamo contrastare la svalutazione del dollaro per ottenere la competitività, non possiamo, non possiamo... allora io dico che dovrebbero avere un edificio con due stanze e mettere un ragioniere e licenziare gli altri ...
...
vorrei dire che l'idea che si faranno in futuro tutte queste cose, si va avanti e si fanno gli Stati Uniti d'Europa, così poi si può avere l'euro, vuol dire che chi è oggi disoccupato per la questione della competitività, gli dicono di aspettare 15 anni o 20 anni..."

Cofferati risponde che la crisi è stata importata nel 2008 dagli Usa. Invece di rispondere alla crisi con la crescita si è lasciato fare al mercato regolatore. Cofferati rimarca la sua distanza dal liberismo ed afferma che gli Stati dovrebbero avere un ruolo decisivo. Una affermazione giusta ma contraddittoria:  perché quelli come Cofferati che chiedono più Stato nello stesso tempo rifiutano l'idea della sovranità monetaria? misteri della fede...

Luttwak: "Si ma quando è successa la crisi la reazione della Fed è stata di stampare dollari, pezzi di carta, ed abbiamo con questo risolto molti problemi mentre qui c'è stata la "virtù" di essere banchieri "ristretti" che non stampano moneta ecc. Con grande riluttanza hanno fatto poche cose. 
Quindi abbiamo il fenomeno del fanatismo monetario, e questa idea folle che si può fare una cosa e l'altra fra 20 anni, cioè tutte le 100 riforme da fare per arrivare agli Stati Uniti d'Europa, questo è molto strano. Questo lo dico io e i giapponesi dicono la stessa cosa, e i cinesi dicono la stessa cosa, gli americani dicono la stessa cosa e quindi c'è il ritorno allo stesso fenomeno:

cioè l'Europa da dove vengono la cultura, le idee, tutti i fondamenti dell'umanità, ogni 30-40 anni impazzisce, c'è stata la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale e adesso ci sta dando questa autodistruzione economica che sta danneggiando l'intero mondo. 

Però una cosa se mi permetti a lato, su tutte queste proposizioni che in Italia i problemi sono uguali a quelli in Europa, c'è un'eccezione:
ed è quella che ho sentito adesso, cioè solo in Italia questo problema politico è gestito da questa mega struttura politica. Ho sentito la riforma di ridurre il numero dei parlamentari, questa è l'anomalia italiana. Solo questa, un sistema bicamerale autobloccante, di avere un numero enorme di parlamentari, io sarei molto contento se si facesse questa riforma."
(www.la7.tv)

Insomma, Luttwak ha risposto sulla politica italiana solo con le ultime affermazioni riguardanti le riforme istituzionali, contrariamente a quanto si aspettavano i conduttori. In pratica ci ha detto che siamo "fanatici della moneta" ed "estremisti dell'austerità": così ci osservano gli americani. Due errori concatenati: senza fanatismo monetario probabilmente non avremmo avuto l'estremismo dell'austerità. Spero che le affermazioni, a dir la verità un po' confuse ma oneste di Luttwak, abbiano almeno insinuato qualche dubbio presso i telespettatori più condizionati dal Pude.

E ha affermato, senza dirlo esplicitamente, che la politica italiana non conta nulla. Tutte le scelte si attuano a livello europeo e tutte le nazioni europee hanno gravi problemi a causa dell'euro ad eccezione della Germania.
Quanto tempo ci vorrà ancora prima che la nostra classe dirigente apra gli occhi sulla realtà europea?

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