giovedì 23 maggio 2013

La borsa più pazza del mondo


Sempre più su. Le borse internazionali non conoscono limiti. Da quando il Giappone ha deciso di stampare yen a ritmi serrati, la borsa di Tokio è partita a razzo. Sembra che chi non si getta sulle azioni di Wall Street è uno stupido e si sta perdendo l'opportunità della vita. C' è chi invita a buttarsi nell'azionariato senza timori, così come niente fosse:

"Wall Street il malato è guarito

Il toro di Wall Street è pronto a caricare. Dopo anni di vacche magre, le banche americane sono di nuovo all’attacco, decise a recuperare il tempo, e i soldi, perduti durante la crisi finanziaria.

Me l’ha spiegato l’altro giorno uno dei signori della finanza americana, mentre approfittavamo della prima giornata primaverile a New York per fare una passeggiata nel Financial District.

Quando siamo arrivati al toro – la famosissima scultura in bronzo di Arturo Di Modica – mi ha detto: «Finalmente ci sentiamo così». E ha puntato alla massa bronzea dell’animale, ...
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Negli ultimi sei anni, le capitali dei capitali – New York, Londra, Francoforte, Milano – hanno dovuto far fronte alla drastica contrazione di una delle più grandi fonti di crescita per l’economia locale: i banchieri e gli operatori di Borsa...
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Ma quel ciclo sta ormai per finire per due ragioni: perché le banche sono cambiate, sia dal punto di vista del business che, si spera, da quello della morale; e perché la società, la politica e persino la gente comune ha bisogno di loro, anche se non lo ammettono.

«È come una persona che mangia male e non si riguarda e viene colta da un infarto», mi ha detto il capo di una banca d’affari americana. «Ti dà una scossa che ti fa riconsiderare tutto». "

(www.lastampa.it)

Un pezzo che mi sembra tanto un invito al suicidio per il parco buoi. Entrare adesso in un investimento azionario è molto pericoloso. Le borse più importanti hanno raggiunto e stanno superando i massimi del 2008. Non è detto che crescano ancora. E nemmeno posso credere che le banche siano cambiate. Sono solo ripiene dei soldi dei Quantitative easing e non sanno letteralmente dove buttare i soldi. Tanto che ormai comprano azioni ed obbligazioni ad alto rischio con rendimenti ridicoli:

"Oggi un titolo obbligazionario spazzatura rende quello che un treasury bond a 10 anni rendeva nel 2007 (e a quei tempi era AAA). In media un titolo NON investment grade a 10 anni rende meno del 5%, non era mai successo nella storia della finanza."
(www.ilgrandebluff.info)

Ma quello delle borse mondiali è un mondo folle. Un mondo alla rovescia: più l'economia va male, più le borse sono esuberanti. Non hanno più attinenza con la realtà economica che sta vivendo il pianeta.

"Crisi dell’Eurozona, il paradosso della Grecia

Qual è stato secondo voi il migliore investimento degli ultimi 12 mesi ? La Borsa americana oppure quella tedesca ? Niente affatto…la risposta sorprenderà chi non lavora tutti i giorni sui mercati: la Grecia

Dal maggio 2012 ad oggi i mercati finanziari greci hanno garantito il maggior guadagno in assoluto: l’indice della Borsa di Atene è salito del 142% mentre i Buoni del Tesoro a 10 anni sono saliti, sempre in un anno, del 372%.

Cosa è successo ? La Grecia ha forse conosciuto un improvviso ed insperato boom economico? Assolutamente no: la disoccupazione è stabilmente vicina al 30% mentre il Pil greco nel 2012 è sceso di oltre il 6%, il peggior dato di tutta l’Unione Europea, e lo stock di debito pubblico è sempre pericolosamente vicino al 200% del Pil.

L’incredibile performance del mercato greco è figlia unicamente delle manovre espansive (e permettetemi di aggiungere distorsive) di politica monetaria messe in atto dalla Fed, dalla Banca del Giappone ed anche dalla Bce

L’enorme massa di liquidità riversatasi sui mercati ha depresso i tassi di interesse delle principali attività finanziarie (che in molti casi offrono rendimenti reali negativi) al punto da scatenare una vera e propria caccia ai rendimenti con gli investitori disposti ad assumersi rischi crescenti pur di ottenere rendimenti accettabili. ...

Come sempre però, il popolo greco non trarrà alcun beneficio da questa corsa al rialzo: i profittisono e saranno come sempre appannaggio di quella piccola percentuale di investitori che già disponeva di un capitale o che comunque ha potuto prenderlo a prestito per operare sui mercati.

L’andamento iperbolico del mercato greco è la dimostrazione più lampante di come le manovre di politica monetaria delle principali banche centrali, in apparenza poste in essere per favorire la ripresa economica, stiano in realtà solo amplificando le distorsioni nella distribuzione della ricchezza : una piccola percentuale della popolazione (non più del 10%) sta godendo di rendimenti a due cifre sui propri capitali, mentre tutti gli altri continuano a vivere sulla propria pelle una condizione recessiva dell’economia determinata anche dal fatto che i principali istituti di credito invece di riprendere la propria attività tipica di erogazione del credito continuano ad investire i fondi garantiti dalle banche centrali in attività finanziarie che garantiscono un guadagno sicuro ed a basso rischio.

La popolazione greca, ridotta allo stremo, sentitamente ringrazia."

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