mercoledì 27 novembre 2013

Le bolle non sono tutte uguali


Quella del titolo non è una legge di natura, nemmeno un monito, ma più che altro una constatazione.
Mi riferisco alle bolle finanziarie che stanno gonfiando un po' in tutto il mondo, dagli Usa al Giappone passando per la Cina.

Questo post mi è stato ispirato dall'articolo del Sole24ore dal titolo "I cinque motivi per cui le Borse (in realtà) non dovrebbero salire", che ancora una volta dimostra che la stampa mainstream va a traino della rete arrivando alle stesse conclusioni, ma con mesi e mesi di ritardo. Questo non perchè siano somari patentati, ma perchè in malafede avvisano il parco buoi quando è troppo tardi. Altrimenti la finanza che conta come farebbe a guadagnare con le bolle speculative piazzando "sole" di livello istituzionale?

L'articolo individua cinque motivi per cui le borse non dovrebbero salire. Il primo attiene ai vari Quantitative easing messi in atto da alcune banche centrali. Prima fra tutte l'americana Fed. Come la rete indipendente ripete da quasi due anni, i dollari stampati dalla Fed, che i liberisti in mala fede chiamano politica keynesiana, sono finiti ad alimentare il circuito finanziario fra cui le borse. Circa 3.000 miliardi di dollari in cinque anni che hanno fatto salire a stecca Wall Street.

Poi tutti a meravigliarsi della meraviglia di mega politiche keynesiane espansionistiche che non creano inflazione! Prima cosa queste rotative di dollari facili non sono per nulla politiche keynesiane: dove sono gli investimenti in infrastrutture pubbliche, quelli industriali, quelli nei servizi, quelli in ricerca?

Secondo non è vero che non c'è inflazione. Si trova esattamente dove dovrebbe essere come ben argomenta il blog www.ilgrandebluff.info, cioè nei titoli azionari. Se la bolla si gonfia li, l'inflazione non potrá di sicuro trovarsi nell'asfittica economia reale.

"... l'Inflazione c'è...
NON NELL'economia reale (che ormai conta sempre meno)...
ma è defluita tutta in nella sfera FINANZIARIA...
assets inflation...
in primis sulle Borse di Toro Drogato
e poi un po' quà ed un po' là... a seconda del momentum...commodities...forex...immobiliare...oro...etc"

(www.ilgrandebluff.info)

La stessa cosa è avvenuta in Europa rispetto ai 1.000 miliardi di Ltro della Bce, con modalità diverse. Non hanno creato nessuna inflazione (anzi si va verso la deflazione) i miliardi di Draghi poichè questo denaro non è stato utilizzato dalle banche per finanziare imprese e famiglie, ma per abbellire i loro bilanci o per rimanere confinato in ambito finanziario (titoli di Stato).

Poi il Sole24ore scrive di essere allarmato del fatto che il rialzo di Wall Street dura da quattro anni. Un tempo troppo lungo. Un allarme strano visto che non si contano gli articoli rassicuranti in questi anni sulla tenuta delle borse e sul loro ottimismo (fuori luogo). Ma pazienza.

Quello che invece va fatto notare, è che questa è una bolla differente dalle altre.

" come vi ho spiegato più VOLTE,
mi rendo anche CONTO di come THIS TIME IS DIFFERENT
e non per il rapporto Debito/PIL alla Reinhart&Rogoff
ma per la BOLLA
This Bubble is different come vi spiegavo...
e potrebbe gonfiarsi ancora a lungo
VISTO CHE E' STATA SCIENTIFICAMENTE VOLUTA dalle banche Centrali e da altre forze in campo
NON COME LE BOLLE PRECEDENTI che erano diciamo più spontanee...più di mercato...
ED ANCHE NEGLI USA ci stanno arrivando"
(www.ilgrandebluff.info)

In pratica le bolle precedenti anche se in parte pianificate, non erano assecondate dalle autorità preposte. Erano pianificate in proprio e da entità un po' corsare, defilate e male organizzate. A volte molte entità economiche erano alleate palesemente fra loro, a volte unite da interessi casualmente. Nel senso che si speculava in un certo modo perché così fanno tutti. Come quando si speculava sulla bolla dei titoli tecnologici ben coscienti che il 90% di questi non valeva nulla.

Oggi la bolla è quasi sempre pianificata e gestita dall'autorità economica costituita. Pertanto, non solo è pompata con maggior forza che nel passato, ma le autorità monetarie finora sembrano in grado di guidare il "gonfiaggio" quasi all'infinito ed eventualmente di spianare gli ostacoli.

Almeno per ora. Per esempio se la bolla Bernanke ha degli evidenti difetti che possono metterla in pericolo di esplodere, la Sig.ra Yellen che gli succederà ha già annunciato che farà dei correttivi per evitare dei traumi all'economia. Mi pare di avere capito che la Yellen cercherà di agevolare (non so come) un più rapido "sgocciolamento" dei capitali dalla finanza all'economia reale. E la bolla potrà continuare a gonfiarsi.

Poi sempre il Sole24ore afferma che il rendimento delle azioni è calato in modo preoccupante. Qui la causa è duplice: da un lato agisce "l'inflazione" dei titoli che provoca il continuo aumento del loro valore; dall'altro lato l'economia asfittica non consente grandi guadagni e quindi grandi dividendi azionari. Finora c'era stato l'aiuto dei mercati emergenti, ma anche questi hanno ridotto le loro aspettative di crescita. I grandi capitali che sono giunti qui per essere investiti con ritorni rapidi non hanno trovato un'adeguato rendimento e molto spesso un adeguato substrato socio-economico e adeguate strutture statali. Quindi un po' alla chetichella hanno lasciato gli emergenti.

E poi permane il rischio Europa che oggi si chiama deflazione. Un rischio più locale che internazionale. Qui il rischio è che il tracollo delle economie periferiche (e della Francia) trascini tutto il continente in una brutta recessione. Se accadesse l'impatto sarebbe mondiale, ma in qualche modo fuori Europa il problema verrebbe tamponato: tanto ormai miliardo più o miliardo meno, tanto vale continuare a stampare moneta in stile Fed o banca del Giappone.

In Europa sarebbe diverso, sarebbe più difficile uscire dalle secche. Anche in questo caso, come per la bolla borsistica, quella europea non è una crisi qualsiasi, ma provocata a livello istituzionale e politico. E' la guida tedesca a causarci un sacco di problemi. Probabilmente non per colpa di qualcuno in particolare ma a causa di una visione economica e monetaria diametralmente opposta. 

La Germania persegue l'obiettivo di una monete forte in stile "gold standard", il resto d'Europa vorrebbe continuare con il "vizio" della svalutazione competitiva. Vizio visto con gli occhi tedeschi, necessità e normale manipolazione monetaria per anglosassoni e latini (nonché orientali... i germanici sono proprio rimasti soli!). Anche perché poi le autorità tedesche sono obbligate a perseguire la svalutazione interna di prezzi e salari, che sicuramente è molto più antipatica per la popolazione con i redditi più bassi.

L'ultimo motivo di preoccupazione del Sole24ore è dovuto al fatto che l'industria edilizia e le compravendite immobiliari in Usa hanno subito un rallentamento. Dal mio punto di vista le preoccupazioni sull'immobiliare sono altre. Non per la caduta dei prezzi e nemmeno per i mutui non pagati, ma per l'eccessiva importanza che assume attualmente in occidente l'industria edilizia. Quando un'economia si affida solo all'edilizia per la crescita è ormai al capolinea. Vuol dire che ha subito una deindustrializzazione eccessiva, che ha privato l'economia reale del suo vero cuore pulsante: l'industria manifatturiera e i servizi collegati ad essa.

Se per arricchirsi la popolazione punta sulla rendita immobiliare (oltre che finanziaria), vuol dire che siamo alla disperazione. Produrre non porta più abbastanza benessere e ricchezza. Il lavoro serve solo per la sussistenza, i guadagni miseri del lavoro devono essere investiti in qualche rendita diversa per avere qualcosa in più.
E questa situazioni va avanti da un po' di anni in occidente come dimostrano Usa, Spagna, Irlanda, Olanda e altre nazione dove sono esplose bolle immobiliari.

Quindi, in conclusione, come considerare l'ultima gigantesca bolla finanziaria mondiale gonfiata dalle banche centrali? Probabilmente durerà ancora per un bel po' di tempo, ma potrebbe sia esplodere improvvisamente che sgonfiarsi a poco a poco. Esplode se ad un certo punto nei mercati mancherà del tutto la fiducia (e il combustibile) per esempio in caso di un tapering in Usa molto frenante. Ma potrebbe anche sgonfiarsi a causa di una iperinflazione a livello azionario tale che per esempio le azioni di Wall Street avranno valori nominali sempre più assurdi sostenuti dalla Fed, ma nel contempo il dollaro comincerà a svalutarsi pesantemente. Quando però i due fenomeni di aumento dell'azionario e svalutazione monetaria dovessero divergere troppo salterebbe tutto comunque. 

In ogni caso un dubbio viene: se il Sole24ore manifesta dubbi sull'azionario, vuol dire che qualcosa bolle in pentola. Uomo avvisato...

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