giovedì 26 dicembre 2013

Berlusconi non è più nessuno


Il Cavaliere rappresentava un primato politico in molte situazioni. Secondo i suoi detrattori sicuramente nelle manifestazioni più negative del populismo in versione italiana: per esempio nell'arte di raccontarle molto grosse. Anche i suoi estimatori non possono non ammettere il primato del Cavaliere nella comunicazione, che confinava pericolosamente con la ciarlataneria.
Berlusconi è stato indiscutibilmente il campione delle "televendite" politiche. Il Vannamarchi del "meno tasse per Totti"...

Eppure oggi la carica dei quarantenni sta insidiando anche questo primato che il Cavaliere si è costruito negli anni migliori. E' bastato un "nipote" qualsiasi per farlo apparire antiquato:

"“L’Italia, di un colpo, dal 24 aprile ha recuperato 30 anni nel calendario, il 2013 è l’anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana“, ha detto ieri il premier, Enrico Letta. Il rischio è che, dietro queste parole, si celi il nulla o comunque la reiterazione di antichi riflessi condizionati della politica di un paese ormai alla deriva."
(phastidio.net)

Gulp! Palle d'acciaio conferma il suo soprannome, ma non con il significato che gli attribuisce. Piuttosto nell'altra accezione più sprezzante. Si conferma il tipico prototipo dell'italiano da bar sport, segno che questa è una caratteristica nazionale che travalica le colorazioni politiche. Il solito gradasso che non appena gli viene assegnata qualche stelletta sul bavero comincia a dire cose spropositate, ad avere manie di onnipotenza.

""Il 2013 è stato un anno di tensioni politiche ma che consegnerà riforme complete e compiute a partire dalla legge elettorale". Lo ha detto il premier Enrico Letta"
(www.tgcom24.mediaset.it)

Ed è un'evidente palla d'acciaio: quale sarebbe questa legge elettorale del 2013?

""Il 2014 sarà l'anno della svolta, non solo per l'economia ma anche e soprattutto per le riforme istituzionali", ha aggiunto il premier nel corso della conferenza stampa di fine anno. "Prima delle elezioni europee di maggio, il prima possibile, dobbiamo avere una nuova legge elettorale". "L'Italia - ha assicurato - ce la farà" avendo messo alle spalle la parte più complessa della crisi economica. Le tensioni politiche sono al massimo ma nel 2014 ci saranno le riforme e miglioreranno i dati economici"."
(www.tgcom24.mediaset.it)

Queste frasi sono da scolpire nel marmo ad imperitura memoria, perlomeno dei prossimi quattro mesi, quando non avendo concluso nulla come già avviene oggi, rischiano di essere dimenticate dal volgo. Faremo le riforme, faremo la legge elettorale, faremo, faremo, faremo... una musica già sentita. E poi mi piacerebbe capire in quale Italia virtuale vive Letta e tutto il resto della casta: abbiamo messo alle spalle la crisi? Ma dove? Ma quando? Mi devo essere distratto un attimo...

Evidentemente l'Italia di Letta si trova in una dimensione parallela, non nella nostra terribile dimensione quotidiana:

"Quello che segue e' un post inviato settimane fa da un utente di Wall Street Italia.
...
Ne approfittiamo per dare un consiglio al ministro dell'Economia Saccomanni: stampi e incornici questo post, lo metta sul suo comodino accanto al letto, e che le sue notti possano essere insonni per mesi e mesi
...
.... io sono un artigiano, probabilmente altrove la condizione non è così preoccupante come nella mia zona Torino sud, qui da sempre si mangia pane e Fiat, se hanno ancora voglia di parlare di destra/sinistra e dei cazzi di Berlusconi......non posso che invidiarli.......quando esco per ciò che vedo e sento mi vengono le lacrime agli occhi.........siamo tutti e sottolineo tutti falliti.....si salvano solo i pensionati e i dipendenti pubblici (almeno sino all'autunno prossimo) quando arriverà il freddo e serviranno i soldi per scaldarsi.....ci sarà da "ridere". Vicino da me c'è una zona industriale importante, i capannoni sono vuoti in vendita o in affittasi......quei pochi aperti, puoi contarci le auto davanti sulle dita di una mano..........i supermercati quasi deserti, già ci sono molte chiusure, nei mercati rionali non vedi più banchi stracolmi di frutta e verdura....ma piccoli mucchi di due o tre chili al massimo.........se vuoi posso continuare per ore........ho un amico imprenditore con 15 dipendenti, proprietario di un hotel con bar e ristorante....un complesso il cui valore è di circa 5 milioni di Euri..........sta girando senza assicurazione RCA...quest'anno come molti anzi moltissimi altri non farà la dichiarazione dei redditi, non perchè è un evasore, ma perchè non può permettersi di pagare più un commercialista. Il tutto mentre i doberman di equitalia finiscono di spolpare i cadaveri. "apocalypse now""

(www.wallstreetitalia.com)

Comunque qualche dubbio ogni tanto assale anche chi chiuso nei palazzi del potere non sente il popolo rumoreggiare nelle piazze:

"Bisogna occuparsi delle persone distrutte dalla crisi" - "So per certo che ci sono le condizioni per cogliere le opportunità, ma so anche che 5 anni di crisi durissima hanno creato un disagio sociale terribile", ha sottolineato. "Ecco perché accanto alle opportunità per far ripartire il Paese - ha detto Letta - dovremo occuparci di chi la crisi ha distrutto".
(www.tgcom24.mediaset.it)

Lo sapete, ma lo so anche io: non farete assolutamente nulla. E a maggio alle elezioni europee sarà il trionfo del populismo. Almeno Berlusconi le palle che raccontava poteva in una certa misura permettersele, perché la situazione dell'economia italiana non era così disastrata. Letta e Saccomanni non possono assolutamente continuare a fare gli ottimisti, a dire che dopodomani c'è la ripresa, non possono continuare a raccontare certe fole in una situazione sociale così tragica. Non se lo possono più permettere. Possibile che non se ne rendano conto? Possibile che siano sensibili solo alle istanze di Bruxelles e della Merkel e non a quelle del popolo affamato? Si, purtroppo è possibile.

Ma forse è meglio così. Vorrà dire che questa classe politica, anche se composta di quarantenni ispirati da Fonzie, verrà spazzata via dal populismo e dal forconismo crescente. Finalmente avremo il ricambio tanto auspicato, anche se ci costerà carissimo. Le festività daranno un po' di tregua ai vari "conta-palle d'acciaio" della casta, ma finite le già magre tredicesime pagando bollette e tasse varie, i problemi si ripresenteranno come e più di prima. La crisi è alle spalle forse, ma purtroppo anche il nostro futuro.

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