martedì 31 dicembre 2013

Discorso di fine anno del Presidente più contestato


E ci siamo. Siamo giunti al solito rito del discorso a reti unificate del "sovrano" Presidente della Repubblica. Sovrano non solo perché questa volta sarà pronunciato da Re Giorgio, ma perché il Presidente italiano in effetti ha preso il posto del Re d'Italia nel '48, non solo formalmente ma anche effettivamente nei poteri di cui dispone.

Ora però è tutto più difficile, perché i soliti discorsi augurali, speranzosi, ottimisti non si possono più ascoltare. Gli italiano ormai si sono in gran parte spazientiti. Per quanto mi riguarda sono diversi anni che mi rifiuto di ascoltare questi discorsi vuoti, e questi auguri falsi. Non sopporto più un rito che sembra giunto dall'800, un discorso aulico ma completamente distante dal linguaggio diretto e comune del popolo italiano. Noioso nella forma come nei contenuti. Oggi tutto questo, con il Napolitano bis, è ulteriormente peggiorato.

"Il suo gradimento fra gli italiani scende a picco come i consumi (caduti di 4,2 miliardi a Natale), come l’occupazione giovanile che in certe regioni tocca oramai il 50%, come gli artigiani che chiudono bottega, le serrande abbassate, i licenziamenti per motivi “economici” e quant’altro che non stiamo a ricordarle.

Siamo sicuri che – di fronte a questo sfacelo – lei rinnoverà il suo messaggio di speranza: ne abbiamo sentite tante, dai mille “sol dell’avvenire” alle “fine del tunnel”, sempre evocate e sempre deluse, con la china che diventa ripida e scende in un abisso senza soli né avvenire né, tanto meno, sbocchi all’aria pura. Sempre tenebre e treni contro i quali andare a sbattere."

(carlobertani.blogspot.it)

Forse è per questo che il corriere ci mette un po' di sale nell'attesa del discorsone di fine anno: la minaccia (?) di dimissioni presidenziali. Minaccia? forse per la casta, per molti altri italiani sarebbe più una liberazione. Anche se è difficile predire chi potrebbe prenderne il posto. Forse Prodi? Sarebbe uno smacco per... Berlusconi? Forse, ma molto di più per l'Europa che non sopporta le critiche prodiane alla politica economica tedesca, e i suoi pronunciamenti a favore degli eurobond.

Ma cosa dovrebbe dire il Presidente questa sera in tv? Forse dovrebbe tacere, e una voce fuori campo dovrebbe leggere il seguente post di Funnyking. Perché quello che segue è un monito, una scossa alle coscienze immobili degli italiani, una verità scomoda e la rappresentazione del futuro. La rappresentazione del 2014 che ci attende se non ci sarà una decisa presa di consapevolezza degli italiani. 
Anche se come italiani godiamo di una "fortuna" che i greci non hanno: nessuno in Europa potrà mai permettersi di "salvare" l'Italia come è avvenuto con la Grecia, quindi è più probabile che l'Italia capitomboli fuori dall'euro piuttosto che riceva sussidi da Bruxelles. 

"Il Metodo Greco (E Italiano), Ovvero I due Mondi, La Casta e Tutti Gli Altri.

Ciò che più di tutto mi terrorizza è la mancanza di reazione. Perché temo che la stessa inedia fino al macello dei greci la metteranno in pratica anche gli italiani. Spesso su RC scriviamo e parliamo di Grecia, e io esorto i lettori a leggere qualche notizia di costume e società che arriva da quel paese.

Perchè la Grecia di OGGI è la nostra personale macchina del tempo, il nostro futuro più probabile.

Ora, se pensate che la Casta Politica italiana sia il peggio del peggio, avete torto, o meglio potreste avere ragione se la mettiamo sul piano dei compensi e degli stipendi, ma se parliamo di potere, corruzione e nepotismo i politici greci sono maestri. Loro, sono ancora fermi alla prima repubblica, hanno i partiti dell’arco costituzionale guidati dai figli dei loro personali Craxi, Forlani, Andreotti (cioè tipo Bobo Craxi alla guida del PSI al 10% oggi), e hanno anche un bel partito di estrema destra, nostalgico del passato e recentemente messo all’indice.

E sono casta. Una casta orrenda che vive letteralmente sulla miseria e della propria gente, una casta che si auto replica e si auto conserva grazie alle goccie di ricchezza che vengono dall’Europa e che obbedisce ad ogni ordine impartito da Bruxelles pur di rimanere al potere.

Ecco se volete sapere cosa mi fa paura, è precisamente questo: vivere in una società di miserabili che ha accettato tutto questo, che si è fatta irretire per un lurido, temporaneo, sussidio. Una società che ha perso completamente la spina dorsale e che si è completamente divisa al suo interno per spartirsi gli avanzi dati ai porci dal piccolo potere di Atene. I Greci come società mi fanno ribrezzo, non solo i loro politici.

Comunque in Grecia funziona così: gli stranierei (i tedeschi se vi piace) comandano e concedono qualche danaro per tenere in vita un sistema di potere cristallizato. Quando qualcosa mette in pericolo quel sistema di potere esso viene messo fuori legge (tipo Alba Dorata, recentemente dichiarata associazione per delinquere). La società è divisa tra disperati, qualche addetto in settori ancora produttivi e una massa di sussidiati, appena tenuti in vita. Gente senza speranza e per la verità senza neppure più un briciolo di dignità.

Sono troppo duro?

Può darsi, ma sto vedendo lo stesso processo formarsi in Italia, ad esempio, recentemente ho letto su internet gli sfottò gratuiti alle persone che sono scese in piazza il #9dicembre e visto prima la curiosità poi la noia negli occhi della gente davanti al presidio di Genova. Manco si fosse trattato di una nuova tendenza di moda.

Beh cari concittadini, dovete guardare gli eventi futuri come ad un imbuto che diventa sempre più ripido, in fondo c’è la Grecia di oggi e per ogni giorno di inedia o peggio di divisione fra noi, diventa sempre più difficile sfuggire all’orizzonte degli eventi. Tenete ben presente che per ogni italiano produttivo che fallisce, o perde la speranza e chiude o se ne va, si crea uno burrone che è difficilissimo da scalare indietro, e sono convinto che oltre alle impossibili condizioni economiche, normative, giudiziarie, burocratiche alla base delle decisioni di chi “va via” ci sia la consapevolezza di essere solo, cioè sempre più circondato da parassiti senza speranza,spesso invidiosi che traggono piacere nel vederti fallire.

Qui in Italia e oggi, per sfuggire all’orizzonte degli eventi, uno dei legami da spezzare è quello fra classe dirigente politica e l’eccesso di denaro, potere e impunità. Oggi questa esigenza è semplicemente vitale per il resto dei cittadini italiani, il peggio che può capitarci è avere in parlamento una casta che obbedisce alle sovrastrutture europee in cambio di “stabilità” (avete già sentito questa parola, ne capite il significato? Stabilità per chi?)

Ecco la stabilità Greca, presto in Italia:

Dal Fatto Quotidiano

<<Mentre i cittadini greci fanno fronte a circa 500 pignoramenti per debiti al giorno,con all’orizzonte nuovi scandali sull’acquisto di carri armati e sommergibili da Germania (rispondete a una domanda, è colpa dei Tedeschi o dei Greci, la risposta qualifica il vostro futuro n.d. fk) e Russia su cui sta indagando la magistratura ateniese, ecco che i dati sui benefici “giudiziari” della casta ellenica sono come un pugno nell’occhio per chi, tra tagli a stipendi e pensioni, fatica a restare a galla. In totale sono 130 le domande di autorizzazioni a procedere che sono state inoltrate dalla magistratura greca al Parlamento per reati di vario genere imputati a deputati, ministri ed ex parlamentari dal 2010 ad oggi: 41 sono decadute per prescrizione mentre il resto risultano bloccate in un cassetto, in attesa che scadano i termini. E nonostante il premier conservatore Antonis Samaras in persona aveva caldeggiato un’austerity anche da parte della classe dirigente, rallegrandosi quando un anno fa era deflagrata la “bomba” della Lista Lagarde, l’elenco degli illustri evasori ellenici con milioni di euro in Svizzera, al cui interno è presente anche il suo primo consigliere economico Stavros Papastravrou (che da allora non ha ritenuto di doversi dimettersi).

A salvare la casta ellenica non c’è solo la legge sul meccanismo ministeriale che agisce come strumento di impunità, penale e civile, ma la strada che può assicurare loro l’immunità e l’indennità passa proprio attraverso la Camera. Dove il regolamento attualmente in vigore non facilita l’accesso alle informazioni dei membri, così è complicatissimo indagare su presunti reati attribuiti ai politici. Anzi, proprio questo ritardo favorisce la scadenza dei termini. In conformità con la norma costituzionale e con la legge sulla responsabilità ministeriale, il diritto della Camera a portare in Aula la richiesta per qualsiasi procedimento penale è stato attivo fino al giugno 2011. Se fino ad allora, quindi, il governo in carica (era guidato dal socialista Iorgos Papandreou) assieme al Parlamento non ha fatto poi molto per mettere ai voti le singole richieste, ecco che da quel momento in poi è scattata la speciale prescrizione, con tempi che nel caso delle nuove richieste, potrebbero scadere nel 2014. E lasciare senza risposta altrettanti fascicoli. Lo scorso anno sono state ben 75 le richieste di autorizzazione a procedere avanzate dalla magistratura al Parlamento, ma al momento risultano “parcheggiate” in attesa di un cenno proprio dall’ufficio di Presidenza del Parlamento.

I magistrati inquirenti si augurano che non trascorrano i termini, visto e considerato che si tratta di inchieste delicate come truffe alla pubblica amministrazione, appropriazione di fondi europei, acquisti di armamenti, peculato e falso ideologico. Colpisce il fatto che gli ostacoli procedurali lascerebbero comunque intatta la possibilità per i 300 deputati di rendere le cose trasparenti, ma accade esattamente il contrario come il caso dell’ex rappresentante della Grecia presso il FMI, Roumeliotis, su cui le copie di documenti e relazioni, così come la legge prevede, non sono stati diffusi ai deputati. Nonostante ci fosse una prescrizione formale da parte dell’ufficio di presidenza della Camera. Così l’unico luogo fisico dove i deputati possono consultare un file per vedere se le accuse sono infondate o meno, è la sede della Divisione di progetto legislativo, che non è una zona sempre fruibile in quanto deve sottostare ad orari e giorni di apertura variabili.

Il problema è stato sollevato ufficialmente in questi giorni al Presidente della Camera dalla capogruppo del Syriza Zoì Konstantopoulou, che ha parlato pubblicamente di “disprezzo criminale per lo stato”, quando invece ci sarebbe l’obbligo “di tutelare l’interesse pubblico”. Per procedere contro un deputato non è sufficiente solo il sì del Parlamento, in quanto la formulazione dell’accusa può essere resa difficoltosa anche dall’impossibilità materiale di visionare le copie dei fascicoli con i capi di accusa. Un porto delle nebbie nell’Egeo, che ha la conseguenza di non approfondire indagini delicatissime e soprattutto di lasciare impuniti gli eventuali responsabili. Gli stessi che, sotto dettato della Troika, chiedono agli undici milioni di cittadini greci di guadagnare di meno e lavorare di più.>>

Poi mi chiedete perché, uno come me vota M5s. Quale sarebbe l’alternativa? Forse non votare ovvero votare tutti pro-quota?"

(www.rischiocalcolato.it)

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