lunedì 16 dicembre 2013

In attesa degli eventi (catastrofici)


Non ho più scritto post di argomento economico da quando in Italia il clima politico-sociale si è elettrizzato, prima per la vittoria di Renzi alle primarie, poi per l'arrivo della protesta dei forconi. Ma in effetti non c'è molto da dire.
Lo spread italiano e quello spagnolo continuano a scendere, anche se una vera ragione per festeggiare non c'è. Forse c'è un lieve inversione di tendenza rispetto alla caduta del Pil di questi due anni. E' probabile che la situazione si sia stabilizzata, ma è stabile quanto la vitalità di un cimitero.

Mi pare ci troviamo in una situazione di quiete prima della tempesta. L'attesa è di qualche evento che incombe sulle nostre teste, e che potrebbe non essere piacevole.
Ci sono almeno tre aspetti attualmente a preoccupare:
il tapering in Usa; le banche semi fallite in giro per il mondo (anche in Italia); il default di nazioni europee come l'Italia.

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Il tapering della Fed, cioè il rallentamento della stampa di dollari, potrebbe essere imminente. L'economia americana pare avviarsi ad una ripresa che si favoleggia raggiungerebbe il 3% nel 2014. A questo punto diventerebbe inutile continuare con politiche di stimolo monetario.

"C’è molta attesa per la riunione del 18 dicembre della Fed, l’ultima per Bernanke.
In questi giorni, le previsioni degli operatori sono molto divergenti tra di loro, alla luce di un quadro economico che per molti versi sembra migliore di quanto paventato fino a qualche settimana fa.
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Vediamo intanto quali sono i tre scenari possibili:
1 . La Fed non prende provvedimenti e rimanda tutto ad anno nuovo, quando a presiedere sarà la Yellen.
2 . Inizio del tapering per un importo compreso tra i 10 e i 15 mld di dollari, che interessi soprattutto titoli di stato e non quelli legati ai mutui.
3 . Assenza di intervento immediato, ma stesura di un piano ben definito di exit-strategy di medio raggio.

La logica, in una situazione “normale” vorrebbe che il punto 3 "

(borsadocchiaperti.blogspot.it)

Il rimandare le decisioni al futuro in effetti oggi è pratica diffusa. Ma sarebbe anche giustificato dall'imminente arrivo del nuovo capo Fed la Sig.ra Yellen. In ogni caso, i movimenti borsistici un po' nervosi degli ultimi sei mesi tradiscono le preoccupazioni degli operatori. Può succedere di tutto, anche l'imprevedibile. Se scatta un panico da margin debt è finita. Le quotazioni precipiteranno sotto le suole delle scarpe. Per cui io mi allaccerei le cinture di sicurezza dell'otto volante fra Natale e l'Epifania, memore di quanto accadde nel 2000. Non mi stupirei che qualcuno decidesse di godersi il frutto delle speculazioni durante le vacanze natalizie, nel timore di vederle erose nel prossimo anno. Generando poi un panico a valanga...

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L'altro problema evidente quanto sottaciuto è l'aumentare delle sofferenze bancarie. La crisi ammazza le imprese e le famiglie, che a loro volta trascinano nel gorgo le banche più deboli, o quelle più massacrate dal clientelismo politico come Mps, ma anche come Carige, o l'ultima entrata nel club, cioè la Banca Etruria.
Non è solo un problema italiano e probabilmente nemmeno solo europeo.

La ricetta per curare questo malessere bancario la conoscono ormai tutti, ma naturalmente gli allarmi si moltiplicano solo in rete. Nei telegiornali e nei talk show si parla di Renzi e forconi, talvolta ci si eleva dalla mischia parlando di calcio... Attività tutto sommato più nobile della politica.

"Già l'Fmi aveva fatto balenare l'eventualità di un prelievo forzoso del 10% per salvare banche e Stati. Ora altri confermano che il piano della grande rapina del secolo, e in atto e si sta mettendo a punto.
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In una grande conferenza sul futuro del settore bancario, ieri si sono sentiti i contributi dei banchieri europei che sono stati negoziati con i ministri delle finanze dell'Eurozona . Uno degli aspetti di questo incontro sarà un “bail-in” dei depositi, se le banche falliranno. Michael Noonan , Ministro delle Finanze irlandese ha confermato ieri che saranno autorizzati “Bail -In - le confische dei depositi” ."

(Insistono: vogliono rapinarci)

"«Con queste nuove regole, i grandi salvataggi pubblici e le loro conseguenze per i contribuenti saranno finalmente una pratica del passato», ha trionfalmente dichiarato il commissario Ue, Michel Barnier. Evviva, basta spennare i contribuenti: ora si spennano i conti correnti! Inoltre, stando all’accordo, la nazionalizzazione di una banca sarà possibile sono in base a circostanze eccezionali e soltanto dopo che l’8% delle liabilities sarà stato coperto dal bail-in: quindi, anche se si nazionalizza, lo si fa dopo aver spennato un po’ correntisti e obbligazionisti.
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Capito cosa hanno deciso in questi giorni, mentre tg e giornali parlavano solo di Renzi e “Forconi”? Stanno preparando il grande massacro dell’economia e serve fermento in piazza per farlo per bene, senza fretta."

(www.comedonchisciotte.org)

Il progetto è globale, non riguarda solo l'Europa e solo i Piigs:

"Le leggi e i poteri in vigore in Regno Unito e Stati Uniti sono già tali da consentire alle autorità di attuare i programmi di 'bail-in', ovvero i piani di salvataggio delle banche in cui a pagare sono i correntisti e obbligazionisti e non i contribuenti.
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Il 12 ottobre, Tucker e Art Murton, il funzionario della Federal Deposit Deposit Insurance Corp incaricato di trovare nuove soluzioni in materia, hanno confermato ufficialmente che il sistema americano è pronto per gestire il collasso di una grande banca "too big too fail". Ricorrendo anche al prelievo forzoso dai conti correnti.
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A marzo 2013 la Banca centrale neozelandese ha scritto che da due anni sta lavorando a stretto contatto con le banche per definire nel dettaglio una misura che richieda ai correntisti e non ai contribuenti di pagare per l'eventuale piano di salvataggio di un istituto di credito. Nella nota si precisava che i requisiti necessari perché la manovra entri in vigore dovrebbero essere pronti entro il 30 giugno 2013. "

(www.wallstreetitalia.com)

Un grosso colpo sta per investire il mondo. Deve essere qualcosa di traumatico se si suppone che non ci saranno più strade alternative per salvare le banche. Significa che i tentativi effettuati con i quantitative easing e/o l'austerità sono falliti.

"Dopo che il Fondo Monetario Internazionale e la Comunità Europea hanno ammesso nel silenzio più assoluto dei media italiani ed europei, il fallimento delle loro politiche economiche e dell’austerità espansiva
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il FMI suggerisce di aumentare la tassazione sino al 71 %in America per ottimizzare la riduzione del debito …Romain Hatchuel: The Coming Global Wealth Tax – WSJ.com"

(icebergfinanza.finanza.com)
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La terza spada di Damocle è la strana situazione di calma apparente nella zona euro. Tutto tace, intanto Draghi prepara una nuova Long Time Refinancing Operation, ma questa volta dedicata ad imprese e famiglie. Mentre Draghi lavora per la crescita, la stupidità economica tedesca lavora nuovamente per il disastro:

"Attraverso un alto funzionario della Bce, guarda caso il tedesco Peter Praet, l’edizione online del Financial Times faceva sapere che l’Eurotower «tenterà di forzare le banche dell’eurozona a detenere capitale a copertura delle detenzioni di bond sovrani, in un tentativo di fermare gli istituti più deboli dall’utilizzare il denaro per comprare con l’aspirapolvere i debiti delle nazioni colpite dalla crisi». Avete letto bene, è stato usato proprio il termine “hoover up”, usare l’aspirapolvere. Per Praet, questa pratica «è un problema perché le banche contabilizzano questi asset come esenti da rischio, visto che li usano come collaterale per ottenere denaro dalla Bce. Se invece i bond sovrani fossero invece trattati in base al rischio che pongono per il capitale delle banche durante i controlli delle autorità, gli istituti sarebbero meno propensi a usare la liquidità della banca centrale per comprare altro debito governativo». Promettendo nuova liquidità per le banche «se queste la useranno per sbloccare crediti a privati e aziende», Praet mette quindi in pratica la minaccia tedesca di cui vi parlo da mesi.

Quale sia il bersaglio principale, non c’è nemmeno da dirlo, visto che le banche italiane hanno in pancia qualcosa come 351,6 miliardi in titoli di Stato e se veramente in sede di supervisione e stress test toccherà mettere a bilancio una sorta di fondo di copertura-garanzia per le potenziali perdite su detenzioni sovrane, sarà un bagno di sangue."

(www.comedonchisciotte.org)

Allora ricapitoliamo le puntate precedenti: nel 2011 c'è stata la crisi dello spread a causa probabilmente proprio di manovre tedesche volte a far fuori Berlusconi (ma non c'è certezza), comunque la Bce non poteva intervenire a causa del suo statuto (voluto dai tedeschi) come fanno Fed e tutte le altre banche centrali. Per questo Draghi si era scervellato per inventarsi le operazioni Ltro, grazie a cui i titoli di Stato dei paesi in crisi spread se li sono comprati le singole banche nazionali e non la Bce. L'Italia e gli altri Piigs si sono così salvati dal baratro (non certo grazie a Monti e Letta). Bene, un ottimo affare dal punto di vista tedesco perché la Bce non ha stampato euro come ha fatto la Fed con il dollaro e la zona euro non è collassata permettendo alla Germania di continuare ad avvantaggiarsi sugli altri...

Invece no. Oggi scopriamo che nemmeno così va bene: secondo le eccelse menti teutoniche le banche non dovrebbero avere in pancia titoli di Stato di paesi critici, in pericolo di spread alto.
Se le nostre banche saranno obbligate a vendere Btp lo spread ricomincerà a crescere vertiginosamente e la zona euro sarà nuovamente in pericolo. Ma vogliono salvarlo oppure no l'euro? Sinceramente non la capisco più la politica economica tedesca. Ci rinuncio!
Forse sperano di comprarsi per un tozzo di pane le nostre banche e a saldo le aziende? Di commissariare governo e Parlamento dei paesi periferici? E cosa se ne faranno di un paese come l'Italia in rovina e vista l'attualità probabilmente in rivolta quotidiana?

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