venerdì 1 giugno 2012

L'euro spaventa: riposizionamenti


Da un pò di giorni l'attenzione è passata dalla Grecia alla Spagna. Ora la situazione dell'euro fa ancora più paura agli investitori: la Spagna è un "piccolo" gigante dell'economia mondiale (un grasso maialino - vedi www.ilgrandebluff.info). 
Da notare come è migliorato negli ultimi giorni lo spread dei titoli francesi rispetto al bund. Qualche giorno fa era a 150 punti, dopo aver raggiunto anche  200 punti. Ieri è sceso sotto i 100 punti. Evidentemente gli investitori si stanno liberando di titoli pericolosi di Spagna e Italia, andando a ricoprirsi con titoli francesi al momento più sicuri.



"In Spagna ieri (29 maggio ndr) si è dimesso il banchiere centrrale sèpagnolo, ma nessun giornale italiano vi ha dedicato una riga. 

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Angel Fernandez Ordonez si è dimesso, anzi è stato sacrificato dal governo di fronte a una richiesta parlamentare di commissione d’indagine sul crac di Bankia, le sette casse di risparmio vicine ai Popolari riunite l’anno scorso per tentarne il salvataggio: invano. E c’è di più. Perché nel frattempo – anche su questo in Italia non vola una mosca, mah – la BCE ha stroncato il piano governativo di salvare Bankia iniettandovi non 19 miliardi di capitali pubblici – il governo non li ha – ma 19 miliardi di titoli del debito pubblico, per girarli subito come collaterale alla BCE. 
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Dunque siamo al crac bancario, ed è per questo che oggi lo spread spagnolo è andato verso quota 520, il record per quiel Paese dacché c’è l’euro, e noi siamo a quota 460. Eppure a nessuno sembra fregare niente. Rajoy punta al ricatto. O Berlino e BCE dicono sì all’eurosalvataggio di Bankia senza passare per la procedura di aiuti EFSF-ESM, che implicherebbe il commissariamento della politica spagnola “alla greca” 
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L’estate, per l’eurocrisi, sarà rovente. Non un mero inoltrarsi sulla via della mancata soluzione ai problemi, come si è fatto da novembre 2009. I nodi vengono al pettine, nelle quattro decisive settimane successive il 17 giugno. In quel giorno, le terze elezioni politiche in Grecia..."


Inoltre:


E la Fed tuonò: “Via dall’euro!”
(www.finanzaelambrusco.it)

"Il governatore della Federal Reserve di Philadelphia Charles Plosser, in un’intervista rilasciata sabato scorso al Wall Street Journal, ha dichiarato che la Banca Centrale americana sta suggerendo caldamente ai fondi monetari statunitensi di ridurre drasticamente l’esposizione nei confronti delle istituzioni finanziarie europee.



I fondi monetari, si sa, sono quelli che investono prevalentemente in obbligazioni governative (titoli di Stato) e corporate (obbligazioni di società) a breve scadenza e con rating elevato, e perseguono l’obiettivo di ridurre al minimo l’esposizione al rischio del risparmiatore

Quindi, tradotto in parole povere, il consiglio che la Fed ha rivolto ai gestori suona un po’ così:“Abbandonate gli investimenti in Euro perché la situazione si sta facendo più rischiosa, e un eventuale crash finanziario potrebbe contagiarvi”.
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Non è un caso che lo spread dei titoli di Stato spagnoli a dieci anni sia salito nelle ultime ore al suo massimo storico, e cioè sopra i 530 punti base rispetto all’omologo tedesco, mentre quello italiano è tornato a ridosso dei 470 punti.

Questo scenario riflette molto bene anche l’andamento del cambio euro contro dollaro, che negli ultimi tre giorni ha perso due figure scendendo da 1,263 a 1,243, nuovo minimo degli ultimi venti mesi.
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Qualcuno dice che l’Europa a questo punto dovrebbe fornire delle garanzie serie sui debiti sovrani dei paesi membri, 
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Ma dopo la creazione del fantomatico Fondo di stabilizzazione finanziaria (EFSF), che dal prossimo luglio cambierà il nome, ma non la sostanza, in meccanismo di stabilità (ESM), dopo l’insediamento di governi “tecnici” per imporre politiche di austerity, e dopo l’iniezione di un trilione di euro nel sistema bancario da parte della BCE (destinato prevalentemente a sostenere le quotazioni dei titoli di stato, e non l’economia reale), ci sarebbe da domandarsi quali siano, e se ci siano rimaste, le frecce ancora da scoccare nella faretra delle Istituzioni europee per fornire ulteriori garanzie al sistema della finanza mondiale."

Io un suggerimento ce l'avrei, non so se Draghi ne è informato, ma alcuni secoli fa, un tizio, un tedesco, un tale Gutemberg, ha inventato una macchina che farebbe al caso nostro.

E Monti cosa dice dello spread alto?

"Il premier ha rilevato che questo contagio «è dovuto a una debolezza complessiva del sistema più che al singolo paese. L'Europa dovrebbe realmente accelerare gli sforzi per limitare il contagio» della crisi. Il presidente del Consiglio è convinto che «se nel vertice Ue di fine giugno i 27 riusciranno ad approvare «un pacchetto credibile di misure per la crescita, gli spread scenderanno istantaneamente»."

Ahh ecco! ora non è più questione di inadeguatezza del premier. Visto che il premier è lui, la colpa è esterna. Il che è anche vero, solo che era così anche a novembre 2011. Solo il "regalo" Ltro di Draghi ha abbassato a 260 lo spread. Solo pompando liquidità dalla Bce si può risolvere la crisi dell'euro. Che ci sia Berlusconi, Monti, Pisolo, Eolo, Brontolo o qualsiasi altro nano...

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