sabato 2 giugno 2012

Premi Nobel dati a muzzo



Leggo su wallstreetitalia.com un intervista tratta dal WS Journal del Premio Nobel per l'Economia Gary Becker. Probabilmnte l'hanno intervistato a bruciapelo mentre era impegnato in altre faccende, viste le risposte banali e i concetti abbastanza superficiali. Spero che il Nobel lo abbia ottenuto in qualche campo economico specifico, perchè sui concetti generali non ci siamo.


"WSJ - La Grecia continua a essere il dramma quotidiano dell'Europa ... Ritiene che debba essere fatto il possibile per far rimanere il paese nell'Eurozona?

"Becker - Assolutamente no. A mio avviso, anzi, tutti starebbero meglio senza la Grecia nell'Eurozona, in primis Atene stessa. ... attraverserebbe un periodo di crisi di 18 mesi circa, poi la svalutazione della dracma aiuterebbe il paese a rimettersi in carreggiata e diventare più competitivo."


Forse si, forse no. La Grecia ha un'industria manifatturiera modesta. Con la dracma svalutata rischia di pagare moltissimo la bolletta energetica, e di incrementare in modo insufficiente le esportazioni. I soli settori agricoli e turistici non so se sarebbero sufficienti. Però di dracme ne potrebbero stampare in quantità, anche se pagherebbero con un'inflazione a due cifre.


"WSI - C'e' poi l'ipotesi secondo cui sarebbe meglio fosse invece la Germania a lasciare l'euro: sia perchè gli altri stati membri, sotto la guida francese, potrebbero approntare misure meno incentrate sul rigore, sia perchè vari sondaggi mettono in evidenza come il 50% dei tedeschi ritiene che rimanere nell'Eurozona porti più svantaggi che vantaggi

Becker - Lo credo bene. In effetti, la permanenza all'interno dell'Eurozona non è vitale per la Germania. Un'uscita dal blocco a 17 e il ritorno al marco rafforzerebbero notevolmente la valuta tedesca, facendola diventare tra le più forti al mondo. ... L'economia francese sta rallentando il passo e la Francia non potrebbe prendere il posto di traino che oggi spetta ai teutonici. Per non parlare degli altri paesi europei."


Caro professore, mi pare confonda cause con effetti. L'euro è la causa del buono stato dell'economia tedesca e del cattivo stato delle altre economie: eliminato o modificato l'euro i fattori si invertono. La Germania sarebbe avvantaggiata da un marco più forte? e poi a chi esportano i loro prodotti. Certo l'economia francese e degli altri europei è asfittica ora, ma con un euro più debole e più malleabile ci sarebbe sicuramente una ripresa. Professore, penso proprio che le cose andrebbero al contrario di ciò che afferma: la Germania perderebbe i vantaggi della zona euro, il resto d'Europa ci guadagnerebbe in competitività.


"WSI - Cosa ne pensa dell'ipotesi di una "cancellazione" del debito? 
...
Becker - Non c'è bisogno di un piano globale, perchè alla fine il problema è in Europa. E' vero, anche gli Stati Uniti dispongono di un debito elevato, ma la situazione non è tragica come nel Vecchio Continente."


Si è vero. Ma più in concreto il problema è ancora l'euro e la sua mancanza di flessibilità, l'impossibilità per la Bce di eseguire le operazione di Quantitative easing della Fed. In Giappone il debito è doppio rispetto a quello italiano, ma non hanno problemi di spread. Che analisi sbiadita, professore... E poi comunque, non mi azzarderei ad affermare che il debito Usa non darà nessun problema in futuro. Non si possono stampare dollari all'infinito.


" WSI - Una soluzione del genere potrebbe essere utilizzata per risolvere l'elevato debito italiano ...

Becker - Il problema italiano non è certamente grave come quello della Grecia e aspetterei di vedere i risultati del lavoro messo in atto dal premier Mario Monti. Ma sì, se la situazione peggiorasse nell'intera Europa, si potrebbe pensare di applicare un "Brady Plan" anche all'Italia."


Beato lei professore, che crede ancora alle prodezze inesistenti di Mago Monti. Ma non si è ancora capito che la sua politica dell'austerità e della tassazione è dannosa come veleno? E poi, penso che invece il problema italiano sia principalmente e soprattutto il grande debito che ci obbliga a dirottare parte del carico fiscale per pagare interessi. Per quest'anno pare almeno 70 miliardi di euro. Il debito andrebbe attaccato e ristrutturato in qualche modo.


" WSI - A questi livelli, l'euro non rimane troppo sopravvalutato per l'Europa? Se scendesse ulteriormente nei confronti del dollaro, non sarebbe meglio per tutti? 

Becker - Dipende caso per caso. Per l'Italia, la moneta unica è sicuramente sopravvalutata. Se scendesse ulteriormente, la competitività del paese migliorerebbe. Fermo restando che nel caso specifico il problema principale è sicuramente l'evasione fiscale."


Si certo, la nostra economia sarebbe più competitiva, non solo con l'euro svalutato, ma anche con meno tasse. L'evasione fiscale diventa una valvola di sfogo per sopravvivere. Certo ci sono regioni dove l'evasione è eccessiva, ma sono anche quelle con minor sviluppo economico. Le regioni produttive sono strozzate dalle tasse. Ma su questo, perdono il professore, non può conoscere le sfaccettature dell'economia italiana. Ma anche questa risposta mi conferma che le sue affermazioni sono banalità sentite in giro e non analisi approfondite.

La domanda successiva riguarda l'economia e la politica americana. Qui il Nobel mi pare più brillante nella risposta. Ne deduco, che non sempre chi vede le cose dall'esterno le vede nel modo giusto, ma piuttosto in maniera distorta dall'ideologia dominane dei media istituzionali.



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