sabato 16 giugno 2012

Il Sol dell’avvenire incerto



Generalmente si afferma che “La Repubblica” è un giornale-partito in quanto tramite gli editoriali di Scalfari e degli altri redattori, tenderebbe a eterodirigere i partiti veri, in particolare il Pd e gli altri di sinistra.
Inoltre sarebbe in grado con le sue inchieste di influire pesantemente sulla vita politica italiana.
E’ una stupidaggine, l’opinione di Repubblica non vale una cicca: in mesi e mesi di pubblicazioni di foto, intercettazioni telefoniche, interviste ecc. questo giornale non è riuscito a far dimettere Berlusconi. Le sue inchieste sono scivolate sulla coscienza del precedente premier come neve al sole sui tetti.

Il vero giornale-partito è il “Sole24ore” che pubblicando per alcuni giorni il titolo cubitale “Fate presto!” è riuscito con un blitz rapidissimo a far dimettere Berlusconi e sostituirlo con un suo uomo “forte” nel novembre 2011.
E’ stato tutto così rapido e preciso, che la presa del potere di Mussolini al confronto è sembrata dilettantesca.

A dicembre 2011 il nuovo premier era già pronto a mettere in pratica il programma fascio-finanziario del Sole24ore: abbattimento dell’odiato welfare europeo e introduzione del capitalismo finanziario con concentrazione del potere nelle mani dei banchieri.
Quindi in concreto si è proceduto di gran carriera con gli interventi necessari: riforma delle pensioni, riforma del lavoro, liberalizzazioni, privatizzazioni selvagge, smantellamento della pubblica amministrazione…

Cioè, il programma desiderato dal partito-giornale era questo, ma ci si è fermati al primo punto: riforma delle pensioni (e a distanza di sei mesi pare piena di difetti esondanti…)
Dopo alcuni mesi l’esecutivo dei poteri forti era già impantanato. Al partito-giornale era sfuggito il piccolo particolare che il Parlamento era ancora quello pre-golpe. Probabilmente si era fatto affidamento sull'assunto che un Parlamento di “servi” non avrebbe avuto difficoltà a servire un padrone diverso. Invece, dopo il primo provvedimento accolto senza fiatare da un Parlamento stordito dal blitz fascio-finanziario, i “servi” si sono ridestati e hanno ricominciato a fare come sempre: rinviare, discutere indefinitivamente, emendare, ri-emendare, votare contro o minacciare di, ecc.

Il partito-giornale è rimasto spiazzato. Anche perché le cose dopo febbraio 2012 sono cominciate ad andare male: effettivamente lo spread era sceso, però opss… non era merito del Mago Monti, ma dei 1.000 miliardi della Bce.
Ogni partito fanatico ha le sue mitologie. I nazisti tedeschi credevano nell’impero millenario e in Agarthi. I fascio-finaziari italiani credono nella discesa dello spread per magia.
Per questo il premier Mago Monti, prova difficoltà nel comprendere il motivo per cui le sue non  riforme e l’aumento delle tasse, invece di migliorare le cose, le hanno peggiorate.

Anche al Sole24ore tutto questo deve essere apparso incredibile: la magia di un premier “più autorevole” e incapace di raccontare barzellette sconce, non è sufficiente a raddrizzare l’economia e lo Stato italiani. Al giornale-partito si è dovuto immediatamente cambiare strategia, altrimenti qualcuno avrebbe potuto pensare che l’eliminazione di Berlusconi, oltre ad essere una faccenda che puzza di attentato alla democrazia, non fosse servita a niente. Anzi, forse anche controproducente, visti i sacrifici imposti agli italiani e i risultati contrari alle aspettative e alle promesse.

Si doveva correre ai ripari. Come si fa a rendere coeso un popolo, che rischia la guerra civile? La tecnica è la stessa dall’alba della civiltà. Si cerca un diversivo esterno.
Il primo diversivo, è la competizione sportiva, in Italia riducibile al calcio. Fortuna vuole che quest’anno ci siano gli Europei di calcio. Per evitare che gli italiani pensino troppo, si è preferito sospendere persino le inchieste sulla corruzione nel calcio, per dar modo a giocatori scommettitori e bari di giocare agli europei polacchi. Anzi, il Presidente della Repubblica si è persino complimentato per un pareggio scialbo con il capo banda degli scommettitori clandestini. Ma probabilmente non è sufficiente, non tutti vengono distratti dallo sport nazionale, le bollette e gli F24 (bombardieri fiscali) irrompono ugualmente nelle case degli italiani.

Che fare allora? Secondo e stra-collaudato stratagemma: il nemico esterno. Ecco allora che il giornale-partito pubblica il titolone cubitale “Schnell, Frau Merkel”, tradotto, dagli alla Merkel.
Un attacco alla Germania in piena regola, prima tanto lodata per la teoria magico-austerico importata in Italia da Mago Monti.

“…un invito in tedesco rivolto al cancelliere Angela Merkel per esortarla ad agire immediatamente per salvare l'euro e costruire l'Europa politica. "Se vuole che lei e la sua Germania - scrive in un editoriale il direttore del quotidiano - restino protagonisti in Europa, non ha più tempo da perdere. Batta non uno, ma almeno due o tre colpi, e li batta subito, perchè a tutti sia chiaro che gli Stati Uniti d'Europa sono una realtà e l'euro non è più attaccabile".

"Il tempo delle parole è finito - sottolinea il Sole - con dieci anni di ritardo il disegno di integrazione politica va portato a compimento attraverso scelte concrete, immediatamente operative. Almeno tre: garanzia unica per i depositi bancari europei; accesso diretto al fondo salva-Stati (Efsf) da parte degli istituti di credito; unificazione dei debiti pubblici europei - aggiunge il quotidiano economico - distinguendo (paese per paese) il carico degli interessi ma neutralizzando così l'azione della speculazione sui tassi dei titoli sovrani dei paesi del Sud Europa (e non solo) che si è rivelata molto onerosa".

Ma il nemico esterno non è al momento ancora ben riconoscibile, cioè il giornale-partito non sa quale scegliersi, allora il giorno seguente arriva questo editoriale:

“Il Wall Street Journal: «L'Italia è moribonda». Ma la verità è che gli Usa temono gli Stati Uniti d'Europa. Più forti per Pil, export e con meno debito

Nientemeno che la tesi complottista copiata da qualche forum di paranoici. Gli Usa sono l’impero del male e tramano per abbattere l’euro. Infatti l’Europa con le sue pensioni pubbliche potrebbe insidiare la potenza militare con le 13 flotte dotate di portaerei nucleari.

“Se l'economia dell'Eurozona è in ginocchio, quella degli Stati Uniti d'America non è in piedi. Così, al di là delle dichiarazioni ufficiali, anche l'America confida, per il suo rilancio, in un'Europa più debole che in forze. Anche perché gli Stati Uniti d'Europa - qualora il processo d'integrazione arrivasse davvero a compimento - sarebbero un competitor molto agguerrito. Con fondamentali anche migliori di quelli degli Usa. Come dimostrano i dati aggregati dei 27 Paesi dell'Unione.”

Peccato che al Sole abbiano sempre detto il contrario: agli Usa conviene un’Europa solida, perché se quest’ultima crolla, la crisi investe anche loro. Ora questa tesi risulta ribaltata.

Ci manca solo più la “dichiarazione di guerra”, che il premier Mago, pronuncerà dal balcone di Palazzo Venezia, riaperto per l’occasione, non appena si stabilirà a chi recapitarla: o su in Germania o oltre oceano.

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