giovedì 17 luglio 2014

A cosa serve Renzi


Serve a risolvere i problemi, ma non quelli degli italiani. Probabilmente quelli della Merkel e dell'élite tecno-finanziaria europea. Infatti malgrado il disastro in cui precipita di giorno in giorno l'Italia, Renzi si occupa d'altro. Non di economia, ma di riforme istituzionali che giustamente "Ilfattoquotidiano.it" considera autoritarie.

"LE CONTRORIFORME dell’Italicum e del Senato delle Autonomie, concordate dal governo con il pregiudicato Silvio Berlusconi e il plurimputato Denis Verdini,

- consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati a propria immagine e somiglianza
...
- trasformano il Parlamento nello zerbino di un premier-padrone, “uomo solo al comando” senza controlli né contrappesi, con una maggioranza spropositata che gli permette di scegliersi un presidente della Repubblica e di influenzare pesantemente la Corte costituzionale, ilCsm, la magistratura e l’informazione televisiva e stampata

- espropriano i cittadini dei residui strumenti di democrazia diretta: i referendum (non più 500mila, ma addirittura 800mila firme) e le leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma addirittura250mila firme)."

E tutto questo per una ragione molto semplice. Le istituzioni italiane sono state disegnate un po' claudicanti apposta, alla fine della seconda guerra mondiale, proprio per paura del ritorno di un "uomo solo al comando". Ho sempre considerato malfatta la Costituzione in questa parte, quella appunto che fissa le modalità di governo e fissa i poteri di esecutivo e Parlamento. Ed in effetti i governi in Italia hanno sempre avuto problemi e vita breve. Il Parlamento ha funzionato più per disciplina dei partiti che per le proprie regole.

Ora però all'Europa tecnocratica questa situazione non va bene. Hanno bisogno di un esecutivo snello che applichi con immediatezza le risoluzioni prese a Bruxelles, o a Francoforte o nel Cda segreto di qualche banca o multinazionale. Basta con un Parlamento ingovernabile e bizantino. Basta con poteri distribuiti a troppi centri. Per questo è bene che il premier possa anche nominarsi il suo Presidente della Repubblica... secondo la visione delle élite che voglio toglierci ogni sovranismo questo è il minimo per poter continuare sulla strada dell'annientamento di diritti e della distruzione del welfare.

Ecco quindi qual'è lo scopo di Renzi. Non quello di risolvere la tremenda crisi in atto, ma di dare ai nostri aguzzini gli strumenti per stringerci meglio il cappio al collo.

Pertanto si capisce tutta questa fretta per riformare il Senato, quando invece i dati indicano che i problemi sono altrove (vedi elenco breve delle disfatte economiche italiane: "LA CATASTROFE ECONOMICA ITALIANA IN CIFRE")

"non c’è da meravigliarsi che si sia disposti a qualunque accordo sopra e sotto banco per assicurarsi la maggioranza necessaria., anche se questo significa un patto di ferro con il condannato che svende il ramo d’azienda chiamato Forza Italia pur di tenersi il resto e di acquisire un salvacondotto personale. La fretta di Renzi non è certo dettata dalla prospettiva di barattare le riforme elettorali e istituzionali con la mitica flessibilità come viene ripetuto fino alla noia dal maistream mediatico, perché anzi è proprio lui il garante della rigidità liberista: è dovuta invece alla fretta di restare necessario per le operazioni finanziario–europee, superando con la devastazione della Costituzione e della democrazia parlamentare nella sua sostanza, le difficoltà poste dalla mancanza della luce in fondo al tunnel e dalla possibile scoperta da parte dei cittadini di essere stati presi per il naso da un’ignobile classe dirigente.

... Ed è qui il significato vero dei mille giorni: per due anni sarà forse possibile far fronte al fiscal compact vendendo tutto il possibile e privatizzando ciò che resta del pubblico, ma dopo si apre un buco nero. Occorre arrivare sull’orlo del disastro con leggi elettorali e istituzioni che di fatto escludono i cittadini da ogni decisione e intervento per far continuare il gioco al massacro.Mica si è figli di troika per nulla."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Ma veramente riuscirà a rimanere a galla due anni e portare a termine il piano della P2 di Bruxelles? Credo che alla fine subirà lo stesso destino di Monti e Letta. Napolitano troverà una scusa per sostituirlo. I media correranno in soccorso: con Monti dissero che non aveva il carisma, con Letta che non si muoveva abbastanza. Con Renzi diranno che era un "cacciaballe", ed in effetti non avranno torto. 

Ma gli italiani potranno sopportare l'ennesimo governo calato dall'alto, se dovesse fallire Renzi, o si aprirebbe un dibattito pubblico per chiedere elezioni e rinnovamento vero? Non so rispondere, però non vedo ancora molta rabbia fra il popolo, ma vedo invece molta rassegnazione, il che mi fa supporre che continuerebbero a sopportare altri soprusi antidemocratici.

Nessun commento:

Posta un commento