sabato 12 luglio 2014

Il coraggio mai avuto


Al Sole24ore sentono un cambiamento d'aria, perché loro sanno bene che i "bravi investitori internazionali" non esistono, ma è solo una questione di "sensi unici" di flussi finanziari.

"E' tutto un problema viabile, dei flussi finanziari. Del resto dopo essersi scottati nei paesi emergenti, non restava che buttarsi sui "sommergenti" Piigs, che in fondo sono sotto l'ombrello protettivo della Bce, e danno ancora buoni rendimenti. Finché dura...

"...Pericoli legati a inversione dei flussi di capitale, bilanci bancari e sostenibilità dei debiti pubblici.

I principali indicatori di stress finanziario nell’Eurozona sono rimasti stabili negli ultimi mesi, su livelli bassi, ma la calma sui mercati non deve illudere troppo. Secondo il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce, il sistema finanziario corre ancora tre grandi rischi: la possibile inversione dei flussi di capitale che finora hanno prodotto effetti positivi per i Paesi e le società europee;"

(vedi: "Siamo dentro la bolla (5)").

Al Sole24ore sapevano bene che siamo all'interno della bolla speculativa dei bond europei, quindi è arrivato puntuale il pippone di redazione, sul tipo "Fate Presto" (ad inchiappettare gli italiani...).

Questa volta il pippone nazionale si intitola "Il coraggio della verità", come se tale coraggio qualcuno fra le élite politico-istuzionali-economiche italiane lo ha mai avuto. Nessuno ha avuto il coraggio di analizzare veramente la situazione e (sia mai) informare veramente l'opinione pubblica.

Nessuno che abbia avuto il coraggio di svelare che il re è nudo, che un paese abituato a decenni di svalutazioni competitive che gli hanno consentito di crescere, e a decenni di spesa pubblica (quasi mai efficiente, questo è vero) che gli hanno consentito di tamponare le falle e mantenere la pace sociale, oggi si ritrova chiuso nella gabbia di una moneta unica che non gli permette ne l'una (svalutazione) e ne l'altra (spesa pubblica) sua peculiarità economica indispensabile.

Ora le lamentazioni del Sole24ore appaio vane come il dibattersi del pesce sul ponte del peschereccio. Troppo tardi, bisognava ascoltare chi diceva che navigando in questa direzione si incontravano le reti.

"Non c'è più tempo da perdere per lanciare un New Deal europeo fatto di investimenti in infrastrutture materiali e immateriali e di una nuova governance che sappia affiancare al Fiscal Compact una vera azione di sviluppo, una difesa unica e una politica estera che promuova la qualità e il valore della nostra manifattura e dei nostri primati tecnologici nell'arena globale delle merci e dei servizi.
...
per cambiare la macchina dello Stato, centrale e territoriale, e ridurre almeno il tasso di angheria che subiscono imprese e cittadini.
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Si paghino, per davvero, i debiti contratti dallo Stato con il sistema produttivo.
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La liquidità è arrivata copiosa in Italia e molti ne hanno approfittato, ma avevamo avvisato che non si trattava di investimenti di lungo termine e che una correzione era da mettere nel conto. Siamo lontanissimi dalla crisi dell'estate e dell'autunno del 2011, ma alcune Ipo programmate sono già saltate e anche questo di certo non aiuta. 
(www.ilsole24ore.com)

New Deal europeo? al Sole24ore hanno preso un'insolazione... non pare proprio una cosa del genere sia nelle corde della Germania e della Bce. "Chi paga?" chiederebbero subito la Merkel e Draghi, "perché di sicuro noi no!".

A parte ridurre il "tasso di angheria" burocratica che sarebbe l'unica cosa possibile attualmente in italia, chi paga i debiti contratti dalla Stato se questo è in bolletta (causa euro)?

La liquidità dall'estero è arrivata copiosa grazie alla Fed statunitense e alla Banca Centrale Gipponese che hanno fornito massicci flussi di denaro fresco stampato a go go. Ma ora sembra imminente un ripensamento e i primi a farne le spese saremo proprio noi Piigs.

"Quando una piccola banca come Espirito Santo riesce a provocare gli scossoni che abbiamo visto ieri sui mercati finanziari, capiamo quale folle sistema abbiamo creato.

Su azionario e mercato del debito fisso siamo ancora molto distanti dai livelli epici del 2011-2012, ma analisti, autorità politiche ed economisti sono tornati a chiedersi se i problemi della crisi del debitodell'Eurozona siano stati risolti o meno.
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La buona notizia è che non sta scoppiando un'altra crisi finanziaria. Il panico in cui l'Europa era stata gettata nel 2011 e 2012 era tutta un'altra cosa.
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La notizia cattiva è che non è solo la seconda banca lusitana il problema. A parte il caso di Espírito Santo, una cui divisione non è riuscita a ripagare i debiti in tempo
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La domanda da farsi ora è se il caso peculiare di Espirito Santo, che ha preso in prestito 1,15 miliardi di euro con soli 17,6 milioni di fondi cuscinetto di garanzia, convincerà gli investitori a ripensare le loro strategie e superare la loro compiacenza circa i rischi dell'area. "

(www.wallstreetitalia.com)

Comincia sempre così. Saltano prima i crediti dei sistemi più vulnerabili e poi l'onda negativa si estende al resto. Del resto il sentiment economico generale sta mutando, il 2014 sarà l'anno della consapevolezza. Quella di constatare che dalla crisi americana del 2007-2008 si sono fatte catene di errori che pagheremo più salati oggi:

"E all’improvviso il ciclo economico appare invecchiato

...insomma quello che i francesi chiamano un coup de vieillesse, un invecchiamento improvviso. L’effetto, al primo impatto, è straniante e un poco deprimente ma non dura molto.
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Si viveva spensierati, nei mercati finanziari, fino a qualche settimana fa. Il ciclo economico positivo, partito nella primavera del 2009, non mostrava affatto i suoi cinque anni e quattro mesi di vita, che per i cicli, come per i cani di grossa taglia, corrispondono più o meno ai 50 anni per gli esseri umani. Sembrava molto più giovane.
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La caduta del Pil del primo trimestre, quel pesante meno 3 per cento annualizzato, era stata frettolosamente archiviata come effetto del maltempo e del miniciclo delle scorte, ma a un secondo esame è risultata dovuta anche a una discesa della produttività. Il secondo trimestre, inizialmente immaginato in fortissimo recupero, si è rivelato certamente buono, ma meno brillante della attese. L’Europa, che doveva finalmente rientrare tutta quanta in carreggiata, può esibire per ora solo risultati modestissimi.
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I mercati hanno festeggiato l’accelerazione nella creazione di nuovi posti di lavoro, ma non hanno notato come questa stia avvenendo solo nel part time (che serve tra l’altro ad aggirare i costi e gli obblighi dell’Obamacare). [paese che vai, truffa che trovi... nda]
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Il rischio europeo non è dunque il surriscaldamento ma una lenta asfissia. Il modello tedesco per l’Eurozona non è cambiato e lo sconsolato Praet, membro belga della Bce, afferma che siamo allo stesso punto di un anno fa. Le grandi manovre della Bce non riescono a indebolire l’euro"
(www.wallstreetitalia.com)

Potere di un rubinetto. Anzi, di una mano appoggiata sul rubinetto in procinto di essere chiuso. Il rubinetto della Fed dei soldi facili, e la mano della Sir.ra Yellen capo della Fed.

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